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Isis: un francese vale più d’un bimbo palestinese?



Raga, due parole: Wake Up.
Non lasciate che le trovate mediatiche condizionino il vostro modo di pensare.
C’è della gente morta, è vero. Tanta gente… come quella che muore ogni giorno nel mondo sempre ad opera degli stessi stronzi.
Ma un francese… un italiano… valgono più di un bambino palestinese?
Il punto sta nel capire chi questa gente l’ha uccisa, e non parlo degli esecutori.
E’ ora di capire che qualcuno tira i fili da dietro, crea situazioni e nemici che da immaginari diventano concreti.

Ma è ora di capirlo davvero.
Creare paura perché sia il popolo a chiedere più controllo, indirizzare l’infinita energia degli uomini su argomenti scelti da qualcun altro, in modo tale che quell’energia resti inutilizzata… oltre all’ormai consueto “divide ed impera”.
Non è Z il paranoico, la nullità, a dire queste cose: che c’è un elite al controllo del pianeta lo espresse Kennedy in questo discorso pubblico.

Ovviamente poco prima di essere ucciso insieme al fratello, alla fidanzata, e chissà quanti altri.
Questi bastardi sono specializzati nel plagiare le menti, così che anche gli  oppositori al sistema ora stanno piangendo le vittime francesi per mano di Isis.
Vi prego, spegnete la tv, la radio, ed iniziate a interessarvi di quello che succede nella vostra vita.

Più peso date a queste situazioni propinate dai media, più avranno influenza (e quindi potere) su di voi.
Inoltre, se posso permettermi un consiglio: premesso che stiamo già più o meno intenzionalmente morendo (venendo uccisi) avvelenati, se volete vivere felicemente il tempo che vi resta, iniziate a studiarvi un piano di fuga… un’alternativa a questa merda.

Quest’Europa è pericolosa, molto… soprattutto per il pensiero (condizionato) degli stessi europei.
Ma non crucciatevi troppo per quello che accade: quando l’umanità sarà annientata dai suoi stessi veleni, la terra ricomincerà a purificarsi e vivere.
E poi un giorno esploderà.

Cosa ce ne frega dell’Isis e del Nuovo Ordine Mondiale?

Le opinioni espresse nell’articolo sono a titolo personale dell’autore e non rispecchiano necessariamente il punto di vista della testata Goldworld.