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WEEKLY SONG 93 – La vignetta di Charlie su Aylan Kurdi e quella comoda indignazione da salotto



Fa discutere la nuova vignetta di Charlie Hebdo. Ma non quanto dovrebbe.

vignetta

“Cosa sarebbe diventato il piccolo Aylan se fosse diventato grande? un palpeggiatore di sederi in Germania.”

Ne trovate traccia sui social? Qualcuno dei vostri amici ve ne ha parlato? Io, almeno per adesso, me la sono dovuta cercare.

Ed è giusto il riferimento al nostro “ipocrita strabismo” che Goffredo Buccini riporta sulle pagine del Corriere). È giustissimo cazzo!

Si perchè se lo scorso settembre in seguito alla diffusione dell’immagine del piccolo Aylan le file dei “pro-rifugiati” si ingrossavano a dismisura, adesso, dopo i fatti di Colonia, quelle stesse file hanno già ribaltato la loro opinione.

Ovvio, ciò che è successo in Germania la notte di capodanno è quanto di più inumano possa esistere. Ma i dati sulla violenza delle donne in Italia diffusi dall’Istat lo scorso novembre ce li ricordiamo? Nel nostro paese, così civile, così illiminato, sono 7 milioni le donne che hanno subito violenza nella loro vita. Gli uomini che le molestano o che le hanno molestate sono tutti musulmani?

La vignetta su Aylan mi fa schifo. Ma sono sicuro che oggi nella redazione di Charlie Hebdo qualcuno schignazza copiosamente. Ridono di noi, della nostra ipocrisia e della nostra indignazione salottiera.

E forse, prima di scrivere che sono tutti una manica di stronzi, dovremmo fermarci a pensare.

Buon ascolto.