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MARIO MONICELLI NE SAREBBE FIERO
ARTS

Neo Graffiti – Lush Fa Schifo



Lux sux“. Un nome auto denigratorio, nella miglior tradizione del toy pride.

Si parla di un writer australiano, che dopo aver sbombardato per bene la sua (Melbourne) e altre città, ottenendo un gran numero di fan per il suo stile irreverente e provocatorio, e dopo aver portato i suoi progetti pazzi in gallerie e eventi sempre mantenendo l’anonimato e l’approccio aggressivo nella migliore tradizione dei writers, ha iniziato a portare i graffiti a un nuovo livello, confondendo il confine tra online e il mondo del writing, spesso commentando il divario street art/graffiti e come la prima stia vivendo un boom, alimentato dal flusso inevitabilmente velocissimo della cultura visiva su internet.

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Da sempre mantiene una presenza formidabile su flickr, tumblr, instagram e facebook, sparando mille post dei suoi lavori strettamente vandalistici, arrivando a una provocazione per assurdo, mescolando l’online world e l’IRL.

Arriva a adottare l’umorismo da internet nel suo vandalismo.. Quel humour nero che caratterizza il web, mescolato a una sana dose di ironia e dadasimo post-internet, viene reinterpretato attraverso lo spruzzo sul muro e anche nei disegni su carta.

Vediamo una critica al surplus di street art che ora occupa il mondo globale delle gallerie. E la risposta di Lush Sux non è una semplice lamentela ma una caterva di arte che spinge il fruitore non solo a riflettere sullo stato attuale della concezione di graffiti e steet art in generale, ma anche dei social media e l’effetto di internet sulle nostre abitudini riguardo al consumo di media visivi.

Oltre alle centinaia di muri dipinti in tutto il mondo, Lush Sux si diletta in una grandissima produzione di disegni e illustrazioni, che pubblica continuamente sui suoi social e raccoglie in delle fanzine periodiche. I suoi disegni sono taglienti e eseguiti con tecnica impeccabile; spesso riprende il format dei memes, e sempre con quell’ironia cruda da internet mette a nudo dei luoghi comuni sui graffiti.

Una delle cose più interessanti del suo oeuvre è che si confronta con la cultura trash e reality (predominante nello zeitgeist dei social) che di solito è molto lontana, o opposta, dalle sensibilità del mondo del writing.

La sua arte, visto che è pienamente dentro il mondo della cultura memetica, ha preso in esame, a modo suo, anche il fenomeno trash-celebrità delle Kardashian, specificamente il loro uso immenso dei social per interagire coi fans, con risultati che hanno lasciato la città di Melbourne abbastanza perplessa.

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Quindi possiamo dirlo: Lush Sux è un troll, che attraverso la sua produzione provocatoria ci spinge a riflettere su cosa potrebbe essere l’avanguardia dell’incontro tra graffiti, arte e internet nel 2016.