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Cambiare idea e altre tragedie



Scoprii di essere un genio a circa 5 anni, progettando un deltaplano sperimentale in polistirolo e nastro adesivo.
Il tragicomico schianto durante il collaudo avrebbe dovuto mettere in dubbio le mie capacità di inventore.
La mia autostima riuscì però a patteggiare con la realtà fino all’università, dove ebbi infine la prova schiacciante che tantissime persone mi superano.
Fu peggio di scoprire che (attenzione spoiler) Babbo Natale non esiste.

Nell’immagine si intravede dietro ai baffi il mio eroe personale Friedrich “Nice” Nietzsche.
Genio autentico, aveva capito in giovane età che il mondo ideale nella nostra mente si scontra sempre con i fatti in modo doloroso.

A quel punto abbiamo diverse scelte: rifugiarci in qualche difesa inconscia o rimanere flessibili e cambiare noi stessi e la nostra visione del mondo. Trovare un equilibrio tra Apollineo e Dionisiaco.
Ma cambiare idea è faticoso, è una transizione dalla certezza all’incertezza e la nostra mente non gradisce.
Si aggrappa alle vecchie convinzioni come il naufrago alla zattera.
Questo è il “diniego”, consiste nel negare la realtà ed è una delle tante difese inconsce che possediamo.
Ad esempio, è il primo stadio del dolore da lutto, ed è il modo in cui reagiamo a una brutta notizia:
“oh NO!”. No. Non è vero. Non ci credo.
Galileo si scontrò con questo tipo di resistenze: come premio per aver scoperto che la Terra gira intorno al Sole volevano dargli fuoco.
C’erano rimasti particolarmente male.

Un altro fattore è in gioco: la realtà è complessa e semplificarla è rilassante, ci fa sentire al sicuro.
E’ evidente in certe correnti di pensiero che semplificano problemi complessi, come quello dei profughi ad esempio.
Anche questa è una difesa inconscia, e neppure tra più evolute: si chiama “scissione”.
Consiste nel dividere il mondo in buono e cattivo.
Per questo funzionano bene concetti come Dio vs diavolo, cowboy contro indiani, Mondo Libero® contro terroristi. Gli uomini sono tutti uguali. Governo ladro.

ahhhh che benessere. Ma Nietzsche ti sta guardando e ti giudica in silenzio.

Infine una piccola riflessione.
A volte rimaniamo particolarmente delusi di fronte a una convinzione che crolla, fatichiamo ad accettare la nuova realtà dei fatti.
Probabilmente stavamo idealizzando. Sempre di scissione si tratta.
Come da bambini, la delusione nello scoprire che i nostri genitori non sono infallibili ognuno la supera come può.
La visione del mondo di una persona è sempre distorta. Ma quando esageriamo è il sintomo che qualcosa non va.
La memoria è una gran bugiarda e la percezione si arrangia come può, fa parte della natura umana.
Ecco, c’è un limite oltre il quale la nostra fantasia inizia a essere dannosa.
Capire quel limite non è facile, ma è necessario per non cacciarsi in guai più grossi.

Alla prossima settimana.