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FRANCAMENTE ME NE INFISCHIO
STORIES

Il Colle der Fomento intervista Zerocalcare – 2



Avete già letto la prima parte dell’intervista ritrovata sotto quintali di gigabyte dei miei HD?

Ecco a voi la seconda parte, incentrata su Roma, della lunghissima chiacchierata-intervista tra il Colle der Fomento e Zerocalcare:

Danno

Ok ora ti nomino sei zone di Roma, sei quartieri, e vorrei che mi dicessi che sensazioni ti danno, anche a pelle. Mi piacerebbe sapere se hai delle storie su questi quartieri o se magari ce n’è uno che proprio non ti piace, che anche se non ci hai mai vissuto magari dici “Quando ci entro qualcosa non va, si respira un’aria strana…”.

Partiamo da S. Lorenzo, che è un quartiere “culto”, anche se è molto cambiato…
Io mi ricordo S. Lorenzo come zona rossa, Via dei Volsci, Onda Rossa, la radio che ci andavamo quando eravamo pischelli, il 32. Poi ad un certo punto ha cominciato a cambiare.

A un certo punto ho cominciato a vedere scritte sui muri diverse, facce che dici “Aspè…”. Non è più solo il quartiere rosso, o comunque dei partigiani…

Zerocalcare

Io S. Lorenzo come isola felice mi sa che non l’ho mai conosciuto praticamente. Onda Rossa sì, va be’ ci sto da una vita, è famiglia per me…

Quel pezzo di via che va dal 32 al… 26, lì sono tutti posti in cui sono cresciuto, quindi ho una sensazione di familiarità. Sicuramente poi è un territorio che ha mille contraddizioni e in cui se uno si guarda in giro, non è che si riconosce proprio al 100% in quel quartiere là.

Però, che ne so, ho difficoltà a parlarne perché è un pezzo di famiglia mia e al tempo stesso mi accorgo che è… che ci sono delle cose e delle dinamiche che non mi piacciono per niente, però… in realtà penso che un po’ tutta Roma è così e che noi forse siamo cresciuti con l’idea che S. Lorenzo debba essere liberata. In realtà è un pezzo di Roma.

Le contraddizioni che trovi a S. Lorenzo sono tutte contraddizioni di Roma.

colle der fomento intervista zerocalcare

Danno

Il Pigneto. Quest’oasi felice che richiama la parola aperitivo.

Zerocalcare

Il Pigneto… Sta cosa m’imbarazza perché in realtà praticamente fino a due anni fa io al Pigneto non ci avevo mai messo piede.

Io non bevo, quindi ho poche motivazioni al Pigneto e su di me esercita poca attrazione. Poi ho un sacco di amici che ci girano per locali, pub, librerie e sono tutte persone carucce.

Però per il mio modo di vivere, il Pigneto è proprio zona marziana. Ci sono stato una volta quest’estate e il commento di un amico mio di Rebibbia è stato “Me sa che c’è il battesimo di un cane” perché c’erano tutti punkabbestia intorno. Una cosa buffa.

Però per me… cioè, non ho molto da spartire col Pigneto. Poi è buffo perché ho degli amici che ci abitano, quindi avrei dei motivi, però per il mio modo di vita, il Pigneto è proprio marziano…

Danno

I Parioli. Questi sconosciuti…

Zerocalcare

Ci lavora zeropregi. No, io i Parioli… aspetta…

Danno

Ad esempio Piazza Euclide. Sei mai stato alle 7 del pomeriggio in Piazza Euclide davanti al bar Euclide, che c’è questa selva di pariolini minorenni con le minimacchinette elettriche?

Zerocalcare

Guarda, dei Parioli mi ricordo quando hanno ammazzato Alexis in Grecia, il pischello greco che aveva innescato tutte le rivolte greche, che ci fu un corteo che andò all’ambasciata greca e poi sostanzialmente passò per quella zona devastando i Parioli.

Io conservo un’immagine di un giornale in cui c’era scritto “Panico e Terrore ai Parioli. Perché trovavo molto buffa questa cosa dei Parioli messi a ferro e fuoco, terrorizzati. Penso che un corteo ai Parioli non ci sia mai passato negli ultimi 40 anni e quindi mi faceva ridere quella cosa là.

Danno

Tor Bella Monaca. È un altro mito. Come i Parioli. Io ho preso un po’ i miti di Roma. S. Lorenzo è il mito in un modo, il Pigneto è un po’ il mito degli alternativi, i Parioli è la zona bene per eccellenza e Tor Bella è un po’ il simbolo delle periferie romane, la chiamano il Bronx de Roma

Zerocalcare

Io a Tor Bella in realtà, mi vergogno un po’ di dire sta cosa, però non ci conosco nessuno. Ci sono stato un paio di volte al centro sociale, però non è un posto che ho mai attraversato bene o vissuto in qualche maniera.

Anche perchè poi Tor Bella è collegata male da tutto. O conosci qualcuno e ci vai a casa, oppure è difficile che ci passi.

colle der fomento intervista zerocalcare

Danno

Termini. Il quartiere ma pure la stazione.

Zerocalcare

Termini… Quando eravamo ragazzini, quando non ce stava il forum sotto alla stazione, quando ancora non c’era il centro commerciale, faceva molto più schifo. Era un postaccio Termini.

Io quando ero piccolo, avevo 13 anni, Termini era un posto che mi metteva agitazione. Mo è diventato un posto in cui si incontrano sedicenni che vanno a fare shopping il sabato pomeriggio, ma prima era molto più selvaggia…

Danno

Fidati che i tossici e alcolizzati ci sono sempre, magari un po’ meno, però…

Zerocalcare

È vero, c’è proprio il mischione. E c’è il mischione pure de culture, de razze e de ceti sociali super diversi.

Però da quando io non prendo più la metro, è un posto che… cioè io la piglio ancora, ma molto meno, ormai Termini non lo uso nemmeno più tanto come nodo di scambio tra metropolitane, quindi sono rimasto un po’ indietro.

Danno

E l’ultima è… l’Eur. Che a me l’Eur mi fa paura, non so perché… Se dovessi fare un film horror a Roma, lo girerei all’Eur di notte.

Perché l’Eur di notte è una roba tipo il nulla, il deserto, con quei monoliti bianchi…

Zerocalcare

Eh pure a me. L’Eur mi sembra proprio un posto senza umanità.

Masito

La Manhattan di Roma… Poi palazzi abbandonati e vuoti.

Zerocalcare

Sì. Ste strade a dieci corsie in cui non sai se vai in su…

Masito

Che se uno mi dice “Vieni a casa mia, sto all’Eur… non mi riesco ad immaginare una casa all’Eur. Palazzi, portici, quei vialoni immensi… Boh per me la casa è la casa, capito?

Zerocalcare

Per me diciamo che un po’ tutta Roma sud è un altro mondo… però l’Eur proprio è il quartiere più disumanizzante per me.

Danno

Un po’ come “Io sono leggenda”. Il post atomico: ti risvegli all’Eur e non sai che cosa fare.

colle der fomento intervista zerocalcare

Masito

Ok prossima domanda…

Nonostante tutto (che è la premessa essenziale), ci sono tre personaggi…anzi… quali sono tre personaggi che ti fanno essere fiero di Roma? Ammesso che tu sia fiero di Roma

Vanno bene inventati, non devono essere per forza essere esistiti, anche personaggi storici. Puoi dire qualunque cosa.

Danno

Da uno scrittore ad un cantante, un attore, a personaggi più fittizi.
Per esempio, parlando con Masito, so che lui direbbe subito Pasolini, che non è di Roma; ma ha raccontato Roma e le borgate di Roma in un modo che ti rende orgoglioso che ci sia qualcuno che ha mostrato di questa città, il suo lato più umano…

Zerocalcare

Guarda, mo di figure così alte come Pasolini… tolto Pasolini, che effettivamente è una tra le persone che l’hanno raccontata meglio questa città, ti direi… nell’attualità e nel pop… il “Colle der Fomento”.

Quando io vado fuori è una roba che a me mi rende un sacco fiero… poi, anche Valerio Mastrandrea secondo me dà un’idea di Roma… del quale mi sento fiero. Quando qualcuno guarda lui e pensa a Roma.

E poi direi il Marchese del Grillo.

colle der fomento intervista zerocalcare

Danno

Qua andiamo su un terreno un po’ più serio. Domanda lunga.

Molti amici non di Roma non capiscono perché qui siamo ancora così accaniti con la destra, la sinistra, i fasci e i compagni. Sembra un po’ che siamo fermi agli anni ’70.

Tu in alcune interviste hai detto che “Chi è cresciuto nei centri sociali negli anni 2000, in tutto il decennio del 2000, ha vissuto in qualche modo un periodo di guerra e di assedio, dal G8 in poi”. Quindi… Nazi che facevano incursioni, lo stesso centro sociale non è mai stato un posto che ha avuto vita facile da parte delle istituzioni.

Stessa cosa abbiamo vissuto noi negli anni ’90, pur non frequentando molto spesso i centri sociali, ma erano anni in cui c’era il Movimento Politico, che erano proprio nazisti. Davanti al Giulio Cesare arrivava la volante della polizia un giorno su due perché i fasci menavano a qualcuno… C’era la pantera negli anni ’90.

Per dire, a Roma la politica si sente, se vedi i muri di Roma, o sono scritte di calcio o sono croci celtiche o falce e martello o scritte dei centri sociali…

Zerocalcare

Con una piccola percentuale de fregna

Danno

Già, uniamo due argomenti… La tua esperienza nei centri sociali.

Cos’hanno significato per te i centri sociali e cosa significano e come si vive la politica a Roma… Che ha centri sociali di sinistra e di destra. La gente ancora si accoltella per questioni politiche ed è difficile secondo me a Roma, più che in altre città dire “No, a me non me ne frega niente di questo. Non ci penso”.

Zerocalcare

Diciamo che ci devi avere un bel pelo sullo stomaco per dire “Non me ne frega niente”.

Ci sta un sacco di gente che lo dice e io mi chiedo come fai a dirlo, quando il posto dove vai ogni sabato sera poi viene assaltato, tirano le bocce, tirano le coltellate a quelli che escono e tu, siccome quella sera non ci stavi, dici “Eh va be’ però è una roba da fascisti e comunisti”; perché magari percepisci il centro sociale come un locale e non pensi che ci potevi stare pure te, mentre uscivi, a prenderti la coltellata.

Secondo me dovrebbe essere impossibile rimanere indifferenti proprio per questo. Però a me mi fa sbroccare che ci sta della gente che ancora ragiona così e che te dice “Va be’ ma io non c’entro niente con sta cosa. È na roba tra fascisti e comunisti”.

Perché poi penso che quando tu frequenti un centro sociale e lo percepisci solo come un locale in cui vai soltanto per sentire un concerto e nient altro, vuol dire che non c’hai capito un cazzo di cos’è un centro sociale in realtà. Per fortuna c’è meno tensione ora rispetto agli anni dal 2004 al 2007, in cui queste cose erano veramente all’ordine del giorno.

Ho litigato con un sacco di gente per questo motivo qua. Comunque a me sta roba mi ha fatto abbastanza sbroccare. Io ai centri sociali non è che ci sono arrivato a 8 anni, io mi sono avvicinato nel 97-98 quando avevo 14-15 anni e mi sono proprio innamorato di quella realtà.

A me quella roba là mi ha proprio cresciuto come valori, come modo di relazionarmi alle persone… Mi ha pure salvato dalla barbarie, per quanto mi riguarda.

Masito

Un po’ a tutti credo. A me ha aperto la mente, per esempio. L’arte, l’idea che si potevano fare le cose anche liberamente, senza una galleria che ti espone il quadro, ma che te lo fai a casa e lo fai vedere agli amici…

È un’altra cosa, possibile.

Zerocalcare

Infatti. Quindi per me sarà una cosa a cui sarò per sempre grato. Per me è proprio una famiglia, una tribù.

Danno

E quali sono i centri sociali a cui sei più, o che frequenti di più, tanto da dire “Questa è anche casa mia”?.

Zerocalcare

Il Forte Prenestino per me è casa mia, La Torre, piuttosto che il Cinodromo, piuttosto che il Cortocircuito.

Danno

Ci vai a mangiare al Corto ogni tanto?

Zerocalcare

Sì… Io quando ho visto il Corto bruciato, è stato un colpo al cuore

Danno

Sì, per noi la prima cosa è stata chiamare qualcuno e dire “Vogliamo suonare alla serata per la ricostruzione Corto”. Cioè li abbiamo chiamati noi…

Il nostro primo “concerto” in assoluto a Roma, a parte un localetto che ci ospitava di sabato pomeriggio, è stato proprio al Cortocircuito, serata con Isola Posse ed era il ’92 ed eravamo ancora gli FDC

Masito

E noi abbiamo chiamato Ghoper, c’era un numero di telefono sulla copertina del singolo di “Stop Al Panico” e ci ha risposto Gopher che stava a Bologna e Simone ci ha parlato e gli ha detto “Siamo un gruppo di Roma, vorremmo aprire il vostro live se è possibile…” e ci fecero cantare e aprire.

C’era Neffa, Papa Riky… Noi abbiamo cantato per la prima volta lì, davanti a un vero pubblico.

colle der fomento intervista zerocalcare

Danno

Se ti chiedo tre serate o avvenimenti particolari nei centri sociali? Tre cose, tre momenti dei centri sociali che proprio per te sono rimaste nella memoria…. O un concerto, un’assemblea, una cosa… anche veloce che so, quel concerto lì, quella volta in cui decidemmo…

Masito

Serate memorabili. Serate alle quali magari ti sei particolarmente divertito, o che ti sono rimaste nei ricordi…

Zerocalcare

Una serata particolarmente importante per me è quella che in realtà è fatta fuori da un centro sociale, che però è una serata proprio dei centri sociali; ed è “Renoize”, l’appuntamento che ci sta a Settembre al parco vicino San Paolo, che sta di fronte al Cinodromo.

È un festival organizzato dal centro sociale Acrobax ma non solo, un po’ da tutti i centri sociali della città, che poi danno una mano… Lo fanno nell’anniversario dell’uccisione di Renato Biagetti a Focene, ucciso da due fascisti; e quella roba là è tra l’altro il primo appuntamento dopo l’estate in cui ci si rivede con tutte le persone del giro.

È per un evento bruttissimo e drammatico, però è anche un momento che bacia tutta la comunità che si ritrova ogni anno, quindi è un momento molto bello per me.

Poi direi il concerto degli Agnostic Front al Forte… queste cose un po’ comunitarie, ad esempio il Primo Maggio al Forte è un appuntamento storico…