Durante i miei 4 anni di tirocinio nel reparto di oncologia a Careggi, chiesi scherzosamente ad alcuni membri dello staff il perché medici e infermieri tendano ad avere storie sentimentali sul lavoro.
Un chirurgo mi rispose in modo esemplare:
“Solo Eros può sconfiggere Thanatos”.
Affrontando un luogo di lavoro che entra quotidianamente a contatto con la morte,
si ricerca l’elemento più profondamente legato alla vita: l’amore.
Il piacere sconfigge il dolore.
E’ la risorsa che la natura ha scelto per farci affrontare il Mondo.
Per dare alla vita questa spinta inesorabile e ripararci dalla tragica realtà dei fatti:
Siamo fragili abitanti di un piccolo pianeta che schizza a circa centomila chilometri orari intorno a una reattore a fusione nucleare.
Per fortuna ce ne freghiamo alla grande. Abbiamo altro a cui pensare.
Abbiamo l’amore, abbiamo il cibo. Abbiamo da fare.
La natura ha reso le attività legate alla vita incredibilmente piacevoli per portarci a praticarle il più possibile.
Nell’essere umano il piacere alza il livello di Dopamina e di altre sostanze che creano benessere e dipendenza.
Durante l’innamoramento siamo talmente strafatti di Dopamina che non facciamo caso a niente.
Un basso livello di Dopamina è invece correlata alla depressione.
Insomma: queste sostanze ti cambiano la visione del Mondo più o meno come l’MDMA.
Il piacere in tutte le sue forme è talmente fondamentale per la vita di un individuo che lo si cerca nelle forme più disparate, e addirittura può diventare la base di svariate patologie.
Patologie che si basano sulla piacevolezza di comportamenti che, se esasperati, diventano dannosi:
Il controllo.
Sentirsi padroni di sé o di una situazione ha un potente effetto di riduzione dell’ansia.
E in una società che premia atteggiamenti ossessivi, è facile lasciarsi prendere la mano.
Alcuni tipi di disturbo alimentare sono basati sul piacere del controllo, che sia una restrizione (anoressia) o un abuso (bulimia), e i cosiddetti “control freaks” sono diventati comuni nell’immaginario collettivo.
Come ho già ampiamente scritto, l’eccessivo controllo porta a reazioni paradossali come il panico.
La ripetizione.
Che sia un’abitudine, un tic nervoso, la cassa in quattro o Candy Crush, ripetere una cosa è piacevole.
Il mantra buddista, la preghiera cattolica e i rituali di ogni tipo non sfuggono a questa logica.
A livelli estremi alcune persone si ritrovano a chiudere la porta 5 volte di fila, o a pulire casa a livello maniacale dopo un evento stressante (disturbo ossessivo-compulsivo).
L’aggressività.
Vivere significa anche sconfiggere gli avversari.
Arrabbiarsi e litigare scatenano un piacere molto particolare, specialmente nei maschi, che biologicamente sono disegnati per fare a schiaffi fin dall’infanzia.
Affrontare e vincere una sfida ci fa sentire forti.
Purtroppo anche qui si può sfociare nel patologico, e i casi di violenze sui più deboli sono sempre in prima pagina.
Tutto fa male quando si esagera e il piacere può sfociare in patologia.
Ne sanno qualcosa certi topolini ai quali due neurologi impiantarono elettrodi che stimolavano i centri nervosi del piacere.
Premendo una levetta attivavano una scarica.
Appena lo scoprivano iniziavano a darci giù di brutto, ignorando tutto il resto, e l’esperimento venne interrotto per evitare che morissero di fame.