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DOVREBBE STARE IN UN MUSEO
MUSIC

L’antitormentone estivo di Filtro



Tutti gli anni, immancabilmente e nostro malgrado, ci troviamo a combattere con i tormentoni estivi. Dico combattere proprio perché questo tipo di canzone, che a giugno può apparire quasi gradevole, a settembre ha sicuramente trifolato gli zebedei di buona parte degli ascoltatori. Se poi aggiungiamo che il tormentone dell’estate appena passata è stato Andiamo A Comandare, siamo a posto (opinione mia, ci mancherebbe!)

Lo so, sono intollerante, noioso, antico e pure brontolone, ma io che il tizio un si faccia le canne ci credo. Comunque, dicevo, in questo mondo dove pure mio cognato ha capito i miei gusti musicali (grazie ancora per il vinile dei Dilated Peoples), anche il più puro dei bimbi viene contagiato dalla sindrome da tormentone, e mi ritrovo col mi’ nipote che canta ininterrottamente la canzone del trattore in tangenziale, comprensiva di introduzione parlata e censura sull’unica parolaccia del testo.

Fu così che il fanciullo, venendo a contatto con la mi’ figliola (di 27 giorni più grande) le trasmette la passione, tanto che per due giorni pure in casa mia facevamo i selfie mossi alla Guè Pequeno. Ero disperato, non vedevo vie di scampo, una sera mi sono trovato perfino in ciabatte nel locale, e quando ho realizzato di essere astemio pure io ho rischiato un attacco di nervi. Poi, inaspettatamente, la luce.

La mi’figliola si sveglia alle 7:30 per prepararsi ed andare a scuola, e l’unico modo per farla svegliare col sorriso è mettere la musica. Io ringhierei come un pitbull, lei no, più è alta e più è felice. Circa una settimana fa, mentre mia moglie comincia a chiamarla, apro YouTube sul cellulare e cerco Siamo Di Firenze di Filtro, brano uscito pochi giorni prima: un successo! Da quel momento la mi’ bimba la canta a squarciagola ovunque: a casa, in macchina, in giro, stamani l’ha cantata perfino a scuola alla maestra! E pure la mi’ moglie, l’ho beccata ieri mentre si vestiva che intonava il ritornello!

Un inno a Firenze, ai toscani, al dialetto, alla genuinità e a non farsi troppe seghe mentali e prendere le cose come vengono, che tanto tutto bene non può andare, basta accontentarsi, su una melodia che ti resta in testa e non se ne va finché non ti metti a cantarla. E se la canti la balli, e se la balli ti diverti, e se sei in pubblico magari fai anche una figura di menta, ma chissenefrega!

Grazie Filtro, di cuore!