Giovedì 29 Dicembre 2016, giorno maledetto, ci ha lasciato in maniera improvvisa un MC, un amico e un padre, Marco “Willie DBZ” Dabizzi.
Ho avuto bisogno di un paio di giorni per pensare, digerire il dolore e per poter scrivere qualcosa di sensato, per poter raccontare chi era “Willino”. Dopo aver pianto tutte le lacrime, ho cercato tutta la lucidità possibile per scrivere questo pezzo, che non avrei mai voluto scrivere.
Eccomi, sono pronto.
“Con la musica riaffiorano i ricordi di ogni immagine
è lo schedario di un passato che resta indelebile
visto che è sempre presente prima prende poi rende
momenti che diventano sensazioni eterne”
(Sottotitolato per i non udenti)
Nel periodo in cui ci siamo conosciuti, la cosidetta “golden age” dell’hip hop in Italia, la seconda metà degli anni ’90, Willie DBZ insieme a Fabio “Jamax” Giuliani e Simone “Keaton” Gabbiani suonavano nei palchi di mezza Italia. Provenienti da stili musicali differenti, i Parole del Profeta, così si chiamava il gruppo (da una canzone di Jeru The Damaja), vinsero l’edizione di Arezzo Wave nella sezione Emergenti nell’ormai lontano 1997. A bordo di due vecchie Mini partivano da Prato per suonare in pub, locali, jam (quelle dove li invitavano perché erano considerati “commerciali”), festival e feste di paese, praticamente dappertutto.
Io con la mia crew, i DAP, spesso e volentieri li accompagnavamo e si finiva tutto in freestyle, tarallucci e vino. Tanto vino, pochi tarallucci.
Il gruppo pubblica successivamente un album, “Tra l’altro e il che dell’ironia” dove troviamo tra i vari featuring anche un pezzo con un giovanissimo Tormento (ce l’avete quel CD? Tenetevelo stretto!) e le due compilation “Da un’idea di” e “Da un’idea della Toscana”, la prima che racchiudeva buona parte della scena HH italiana, da Bassi Maestro, Dj Shocca, Lyricalz, Rula, Dj Zeta ecc., e la seconda per l’appunto tutta “Made in Tuscany”.
Tra una compila e l’altra, e altre varie collaborazioni, in studio dai Toscani Classici trovavi più o meno tutta la scena toscana di allora (e alcuni nomi, seppur con diverse formazioni o altri percorsi, sono parte della “scena” anche adesso). Da Cisco e Ione dei DGT, ai Kome Natura Crea, i Divieto di Asso e Doppa e i DAP, tutti vanno a registrare da Jamax, Keaton e Willie. E ogni registrazione, credetemi, è una vera festa.
Era un periodo grezzo per l’hip hop, nel bene e nel male. Quando andavi in un posto non sapevi dove suonavi, con quale impianto (a volte dei fisher price) e davanti a chi, (dal b-boy fiero all’aristocratico in frac, fino alle feste paesane con i vecchi che si aspettavano il liscio). Abbiamo dormito come ospiti in case vuote, in tenda, case di preti, alberghi di quarto ordine. Ma avevamo vent’anni, tanta voglia di ridere e tantissima fotta.
Passato quel periodo Golden, Willie non molla la musica. Perchè il “Signor Dabizzi” ama la musica visceralmente, la ama più di tutti noi, letteralmente, come dice in “Sottotitolato per i non udenti”:
“La musica è l’unica compagna che non ti lascia, che non ti molla”
Willie anche se a volte prende schiaffi e delusioni dalla musica, non riesce mai veramente a smettere e rappa dal 1994 fino all’ultimo concerto pochi giorni fa con i Frank DD and Friends.
Per la precisione Willie suona ufficialmente in queste formazioni:
-Parole del Profeta
-Toscani Classici
-Triadetrusca
-Long Bridge All Starz
-Mo’Fire Movement
-Frank DD and Friends.
Sorprendente come se li metti in fila questi nomi, tracci la storia dell’hip hop e non solo, in Toscana.
In questo periodo della sua vita Willie DBZ diventa un grande MC, nel senso originale del termine “Master of Ceremonies”. Dopo il periodo “golden” come dicevo, Marco prende il microfono sempre più spesso non solo per rime e punchline, ma per presentare gli eventi, per animare i party, e quando lo fa utilizza sempre la regola fondamentale dell’hip hop: Educazione + Intrattenimento.
Willie spiegava l’hip hop, le discipline che lo compongono, l’importanza di tenerle unite, l’importanza di fare festa, ma anche l’amore e il rispetto per questa cultura. E lo faceva divertendosi e con una passione incredibile!
Non importa se sta aprendo il concerto di Kaos al Viper o se è a uno skatepark cittadino davanti a dieci famiglie e 50 persone, se è al contest di freestyle Tecniche Perfette (dove Willie partecipa contro MC che hanno la metà della suà età) o a un concerto a 500 km da casa, i suoi occhi brillavano, sopra e sotto il palco parlando di Amore, Passione e Hip Hop.
Willie non era un guru o un militante duro e puro, era un simpatico cazzone, sempre pronto a ridere e scherzare. Era uno che in un testo hip hop diceva che “aveva la palla destra in conflitto con quella sinistra“. Trovatemi qualche altro MC in Italia che scrive una cosa così in un pezzo.
Se Willino presentava un party sicuramente ridevi e pensavi: “Ma che cazzo di fotta ha?”.
A volte mi parlava dei vari contest per ragazzi e bambini organizzati da Led, Smile e dagli altri breaker, come il B-Kidz, e presentarli era una delle cose che lo rendeva più fiero. Da quando era diventato padre aveva a cuore l’idea di trasmettere il messaggio alle generazioni future, con gioia, fotta e passione.
A Willie non importava di piacere, di essere di moda, non sapeva manco che era la trap o il vocoder, di avere le fighe nei video (ai concerti invece apprezzava eccome). Marco utilizzava il cuore per scegliere che tipo di musica fare. Con la sua ultima crew, la Mo’Fire, aveva trovato una nuova energia con i compari Asso, Bufalo, Crazy Kid, Esercito Ribelle, Coen ecc… una famiglia a cui aveva portato la propria esperienza e con cui si sentiva in sintonia.
“Tu cerca la luce che io resto al buio,
dove non conta quanto sali o quanto riesci a dare il culo
Tu fallo, io resto nessuno
Tu conquisti masse a me basta cambiarne uno”
(Avvolgimento Rapido).
Nell’ultimo periodo stava registrando un altro album solista e suonava con la band di Frank DD and Friends, amava la musica suonata, il ritmo in levare e si era aperta finalmente la sua anima Soul. Con la formazione di Frank aveva ritrovato Maurizio e Edoardo, amici da sempre dai tempi delle scorribande dei Toscani Classici.
Caparbio, quanto generoso, Willie ci ha regalato momenti incredibili per chi l’ha vissuto e ci ha lasciato la sua musica come eredità. Amore grezzo dalle casse. Oggi come allora.