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La gelosia è un errore logico (1 di 2)



Si potrebbe parlare a lungo di cosa inneschi la gelosia e dei problemi che questa porta in una coppia.
Sarebbero discorsi tanto belli quanto inutili.
La gelosia è un sentimento, e per questo motivo è piuttosto refrattaria alla logica.
Proprio come la fiducia, la gelosia è un fenomeno che si basa su dati incompleti che vengono interpretati arbitrariamente, in modo coerente con la propria visione del mondo (il concetto di “Weltanschauung” o di “Sistema percettivo-reattivo”).

Non si può provare la fedeltà di un partner contando su riscontri oggettivi. Si può credere o non credere.
Ogni cosa può essere vista o meno come un segno di tradimento, avvenuto o imminente.
Per il geloso una chat, uno sguardo, un vestito, un atteggiamento del partner sono prove che questi è un traditore, o potenziale traditore.
E’ una cosa simile ad ascoltare un politico di cui non ci fidiamo: in qualsiasi cosa dica possiamo vedere i segni della sua disonestà o malafede, a prescindere.

Affrontiamo allora il discorso da un punto di vista strategico, e facciamoci aiutare da Blaise Pascal che ci ha già spianato la strada affrontando una questione simile ma ancora più spinosa: la fede in Dio.
Sia l’esistenza che l’inesistenza di Dio non possono essere provate dalla ragione umana.
Dunque, se la ragione non può determinare la verità tra due alternative, si può solo “scommettere”.
Siamo costretti a scegliere: vivere come credenti o non credenti, e nessuno può rifiutarsi di prendere una posizione (il non voler scegliere conta come scelta negativa).

Prestate bene attenzione alla geniale retorica che è appunto la “Scommessa di Pascal”:
a prescindere dall’esistenza di Dio, mi conviene credere.
Se Dio esiste avrò guadagnato la salvezza con tanto di vita eterna.
Se Dio non esiste avrò comunque vissuto un’esistenza lieta rispetto alla prospettiva di finire in polvere.
Se io non credo e Dio esiste mi sono giocato la salvezza.
Se io non credo e Dio non esiste non ci ho guadagnato niente.

In breve Pascal individua nella vita religiosa una win-win situation: se ho ragione ci guadagno e se ho torto non ci perdo niente.
Tra le scelte possibili, credere è la più conveniente, ed è difficile dargli torto.
Il ragionamento può sembrare fin troppo sbarazzino, ma su un piano logico-matematico è ineccepibile.
Tant’è che si può applicare a molte altre situazioni.
La settimana prossima vedremo come si applica al contesto della fiducia e gelosia.

Cordiali saluti