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Le pagelle (Sanremo con i tuoi 2017)



Come ogni anno ero tra gli organizzatori dell’evento Facebook “Sanremo con i tuoi”, un evento che raccoglie un migliaio di persone che per qualche motivo si riuniscono lì a commentare in diretta il Festival della Canzone Italiana.

In questo evento si trova di tutto, da quello che viene ad insultare i cantanti a quello a cui piacciono tutti; da quella che non si è persa nemmeno un’edizione dal ’92 a quella che è la prima volta che segue il festival solo perché si diverte a commentarlo.

La cosa, a mio avviso, molto bella è che nessuno partecipa a sto evento per criticare il festival in quanto tale, ma, semmai, critica il singolo cantante.

Io personalmente partecipo all’evento perché vi è anche una discreta quantità di figa genuina, senza fronzoli, ruspante, priva di manie di protagonismo, alla quale se chiedi una foto delle tette mentre c’è la pubblicità ti accontenta senza problemi, perché Sanremo è Sanremo.

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ciao Marianna :-*

Questo Sanremo secondo me è stato parecchio noioso, non ha regalato spunti lollosini, né dai conduttori, né da chi era lì deputato a farlo.

Carlo Conti è una sicurezza, non sbaglia nulla, ha tutto sotto controllo, vero anchor man. Ogni tanto butta lì qualche battuta di quelle scritte dagli autori e annoia, ma quando è spontaneo la sua toscanità diverte.
Maria De Filippi a me è sembrata parecchio svogliata. Da 6 in pagella.

Chiamata solo per portare al festival gli ascolti degli aficionados Mediaset. Non ha brillato. Ma del resto si sarebbero pestati i piedi a vicenda, lo sapevano tutti benissimo e lei da grande professionista è rimasta nel suo.
I comici designati per allietare le serate purtroppo sono ciò che abbiamo in Italia, quindi bisogna accontentarsi.

Crozza tenta di vestire la maglia del comico scomodo e arguto, ma non fa altro che ripetere la parola “Carlo” per il 70% del tempo, un po’ a cercare un salvagente, un accenno di risata, una persona che rida per amicizia o per dovere. Fa le solite imitazioni che non fanno mai ridere, talvolta nemmeno tanto riuscite (tipo quando fa Renzi con la zeppola).

Purtroppo bisogna sorbirselo tutte le serate, come se fosse una maggiorazione del canone per il festival. 

A noi piace ricordarlo così:

Nella prima serata, poi, c’è anche un tizio che imita Bob Dylan che forse è stata una delle cose più imbarazzanti della kermesse.

Il senso di inadeguatezza e imbarazzo del pubblico erano più che tangibili.

Siamo ai livelli dell’esibizione di Aldo Giovanni e Giacomo dell’anno scorso, tanto per capirci.

ai livelli di aldo giovanni e giacomo tanto per capirci


Nelle serata successive ci hanno provato (invano) anche l’inedito trio Brignano, Insinna e Cirilli, il duo Luca e Paolo e perfino i presentatori Carlo e Maria, indossando dei denti finti che hanno suscitato il LOLWUT generale.

Brignano insinna cirilli

Si salva Virginia Raffaele, brava e brillante, che imita alla perfezione Sandra Milo.


Trivia: il fidanzato di Virginia è il tizio che imitava Bob Dylan, l’ho scoperto ieri e ci tenevo a dirlo.


Ma passiamo alle canzoni.



Delle nuove proposte a me piaceva molto Marianne Mirage, ma è stata eliminata tipo subito, quindi mi sono completamente disinteressato di questo torneino secondario, che poi è stato vinto da un tale “Lele”.

I “big”:

Al Bano, con Di rose e di spine: si scrive Al Bano o Albano? Boh, comunque fa il solito vocalizzo che fa in tutti i suoi pezzi e a volte non ci arriva con il fiato. Però è reduce da un infarto e ha pure l’età che ha.

6

ALBANO7

Elodie, con Tutta colpa mia: nella sua canzone ripete 28 volte la parola “Amore”, ma nonostante questo ha una bella voce e il ritornello è il primo che ti rimane in mente.

6.5

Paola Turci, con Fatti bella per te: Paola con questa canzone urla a gran voce “ma che cazzo volete?” e lo fa con una grinta ed una bravura che spaventano. Secondo me era da podio.

8.5

Samuel, con Vedrai: senza il suo classico “doppio microfono” non è lo stesso. E si sente anche la mancanza dei suoi Subsonica. Un testo niente male, ma la tematica è banalotta.

5

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Fiorella Mannoia, con Che sia Benedetta: Fiorella crede alle scie chimiche. Bisogna davvero aggiungere altro? Brano ultracattolico, pro life, grillino. Arriva a podio, ma siamo in Italia.

5

Nesli e Alice Paba, con Do retta a te: la maledizione dell’ex rapper. Non fai “fitte da latte” e poi ti metti a fare sta roba, zio. Alice Paba brava, ma subisce anche lei la maledizione dell’ex rapper.

5.5

Michele Bravi, con Il diario degli errori: ha 22 anni e canta di esperienze che teoricamente non avrebbe avuto il tempo materiale di vivere. Però è intonato e non si mangia le parole, per me è sufficiente.

7



Fabrizio Moro, con Portami via: in tutte le serate ha cantato come se avesse un po’ di catarro in gola, il ranteghino, come si dice a Milano. Ripete una dozzina di volte “portami via”, ma è una bella poesia.

7

Giusy Ferreri, con Fa talmente male: si sente che è morta Amy Winehouse, eh? Comunque spesso mi riguardo il suo sex tape fake fantasticando sul fatto che non lo sia. Quindi le alzo il voto.

5 6


Gigi D’Alessio, con La prima stella: Giggino ha cantato svogliatamente, come per portare a casa il 6 risicato, senza metterci il cuore, anzi il cuuore. Poi, una volta eliminato ha dapprima postato un video in cui dichiara che non gliene fotte un cazzo dell’eliminazione, quindi ha montato una bella polemica sui partecipanti del festival e sulla giuria, a suo avviso poco adatta.

4

Raige e Giulia Luzi, con Togliamoci la voglia: vedi alla voce “Nesli e Alice Paba”

6-

gran-torino

Ron, con L’ottava meraviglia: classica canzone sanremese, io e te, tu ed io, l’amore, i sogni, i viaggi, i pensieri, la rottura di coglioni.

4

Ermal Meta, con Vietato morire: tematica importante, finalmente, ma vi giuro, mi sono letto svariate volte il testo e non è che sia espressa benissimo. E anche tecnicamente non è sto granchè. Però è arrivato a podio, quindi mi sorge il dubbio che sia io a non capire un cazzo. Che poi è vero.

Edit: me l’hanno spiegato e pare ci siano due punti di vista nella canzone. Ok, però raga perché bisogna fare tutta sta fatica per cantare una canzone? Correggo il voto dai, mi sono anche commosso un po’.

6 7.5

Michele Zarrillo, con Mani nelle mani: canzone molto didascalica, che punta al tormentone con tutte quelle rime in “-ani”, ma quel “tüüüüüüüüüüüüüüüüüüüüüüüüüüüüüüüü” rovina tutto. Ma come ti è venuto in mente?

6

Lodovica Comello, con Il cielo non mi basta: mi piace molto questa canzone, ma non posso fare a meno di pensare a qualche cazzo di principessa Disney che canta il ritornello mentre fa roteare il suo vestito rosa.

7

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Sergio Sylvestre, con Con te: Sergio è la prova che puoi anche cantare la lista della spesa, ma se hai una voce di Cristo fai un figurone pure coi critici più spietati. Bravo Sergio, vorrei che cantassi al mio matrimonio, ma tanto Cecilia non vuole sposarmi ☹

8

Clementino, con Ragazzi fuori: zio ma te sei sprecato per Sanremo, vieni via di lì. Rivogliamo Iena White, anzi rivogliamo A Iena White.

6

Alessio Bernabei, con Nel mezzo di un applauso: fate questo esperimento: ascoltate la canzone del festival 2017, ma al momento del ritornello cantate il ritornello della canzone del 2016 (noi siamo infinito). Magia.
Praticamente ogni pezzo di Bernabei è papabile per uno spot di gestore telefonico, assicurazione, gelati o auto. Vanno bene su tutto.
6

Chiara, con Nessun posto è casa mia: la tecnica ce l’ha, la voce pure, il testo è pure interessante, ma la canzone è una nenia struggente che dà l’impressione di non finire mai. La prossima volta che mi chiederanno “Ma te quanto duri a letto di solito?” risponderò “Quanto l’ultima canzone di Chiara”, per bullarmi un po’.

5.5

Francesco Gabbani, con Occidentali’s Karma: ha azzeccato tutto, dal ritmo al testo, dalla coreografia ai costumi. E’ salito sul palco e ha fatto un piccolo show. Ha raccontato l’uomo attuale e ha coinvolto pubblico e giuria. Poi pare che abbia anche un cazzo enorme. Ma che volete di più?
Trivia: pare che nel costume della scimmia che ballava sul palco con lui ci fosse il fondatore di Gold Omar Rashid.

9

francesco gabbani

Bianca Atzei, con Ora esisti solo tu: Bianca ha una bocca E N O R M E. Ci avete fatto caso a quanta superficie facciale ricopre durante gli acuti? Fateci caso. Comunque canzone bella energica, mi sembra anche molto vissuta, passionale. Mi ricorda un po’ Gianna Nannini durante il ritornello. Durante la sua esibizione si è pure commossa mentre la cantava…Se non l’ha fatto per strappare qualche like voto allora ha cantato davvero col cuore.

7

Marco Masini, con Spostato di un secondo: lui è il mio preferito di tutta Sanremo, quindi avrà il mio insindacabile voto più alto di tutti. Ma l’avete vista che bella barba che ha poi? Sta cosa di essere hipster fuori tempo massimo… Meraviglioso.

La canzone praticamente è la trama del film Sliding Doors, ma chi cazzo se ne frega? Ma la sentite la disperazione nella sua voce? La sentite? Eh? Porca troia se inventassero un macchinario che misura la disperazione nella voce dei cantanti Marco Masini ne sarebbe l’unità di misura e fuoriscala contemporaneamente.

Anzi, mentre voi siete ancora lì che ridacchiate pensando a quella vecchia storia per cui Marchino porti sfiga io sto già andando nel posto dove si registrano i brevetti a registrare questa fantastica invenzione che chiamerò “Disperometro” e diventerò milionario grazie alla grande domanda di acquisto da parte della pletora di artisti depressi. 
E, Marco, non preoccuparti se non hai vinto Sanremo, puoi venire a lavorare nella mia fabbrica di Disperometri.

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Grazie a Gulag per la ricerca delle immagini