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Due chiacchiere con Sace



Fuori con “Excelsior”; Sace è un rapper romano ed essendo solo un classe 95 ha già alle spalle anni di rap ed esperienza maturata sopra i palchi di buona parte della penisola.

Ciao Davide, benvenuto su Gold, sei uno dei rapper romani più giovani in circolazione, ci racconti come ti sei avvicinato al rap?

Ciao, grazie mille! Mi sono avvicinato al rap nel 2004 quando in Tv passavano “Dentro una scatola” di Mondo Marcio. Essendo un brano che in parte rispecchia la mia infanzia, mi sono sentito subito vicino a questo genere. Da quel momento grazie a YouTube sono andato a documentarmi e ad approfondire, da lì ho scoperto Fabri Fibra, Bassi Maestro, Cosang, Noyz Narcos, le gare di freestyle al 2 the beat e nei correlati improvvisamente mi appaiono Stokka & Madbuddy, Colle Der Fomento, Gente De Borgata e tanti altri.. ho passato un sacco di anni ad ascoltare e a documentarmi, entrando sempre più nel vivo di ciò che è questa cultura. Nel mentre suonavo già da qualche anno la batteria ed il pianoforte. Ho iniziato a praticare la prima disciplina nel 2008/2009, e sto parlando dei graffiti. Proprio da qui nasce il mio nome d’arte, ho messo insieme quattro lettere che meglio mi riuscivano quando andavo a dipingere e che avessero un bel suono quando lo si pronunciava. Nel 2010 ho iniziato a scrivere qualche testo saltuariamente e si può dire che il tutto ha avuto inizio seriamente nel 2012 con la vittoria di un contest su tutto il territorio nazionale ed in seguito con l’uscita del mio primo EP.

“Exclesior” si distacca un po’ dalla trilogia di “Giovane e forte”, come è nato quest’ultimo progetto?

Questo progetto nasce di base in Italia e l’ho finalizzato a New York, anche per questo motivo molti brani hanno il titolo in inglese. Non mi è mai piaciuto ripetermi e proporre qualcosa che ho già fatto, se avessi agito in questo modo sarei andato a colpo sicuro, a tutti i miei supporter sarebbe piaciuto ma non saremmo stati tutti felici e contenti, perché in realtà amo sperimentare, rischiare ed innovarmi senza pormi il problema di come andrà. L’importante è che sono soddisfatto del risultato finale, che sono consapevole di aver fatto ciò che mi andava in quel momento, senza alcun paletto. Questo disco rispetto al precedente è stato fatto con una visione della musica e dei testi molto più ampia, senza preconcetti o chiusure mentali.

Sei già a lavoro per progetti futuri?

Sono già a lavoro su qualcosa di nuovo, molto presto sentirete!

Il tuo primo ricordo legato alla cultura hip hop?

Il primo che mi salta in mente è stato l’incontro in Svizzera con KRS ONE, quando gli ho aperto il live vicino Lugano. Ci ho parlato per un po’ e posso dire con certezza che il modo in cui lui si vive questa cultura è unico, mi ha trasmesso tantissimo.

Uno sguardo alla scena rap: un producer e un rapper con il quale vorresti collaborare in futuro.

Producer: Shablo
Rapper: Luche

Tanti colleghi si sono spostati da Roma a Milano per lavoro, è vero che a Roma emergere è più difficile?

A Milano ci sono sicuramente più strutture e più fermento, tutto ciò a mio parere aumenta le possibilità comunque non direi “più facile” o “meno facile”, sono e stanno diventando sempre più due mondi opposti. Basti guardare quante poche nuove leve di Roma si stanno facendo notare e invece quante nuove leve di Milano sono sulla bocca di tutti. Detto ciò, non sto togliendo meriti a nessuno ma è evidente che a Milano l’ingranaggio è più funzionale.

Ultima domanda: un tuo brano al quale sei particolarmente affezionato e perché.

“Resiti” con Primo Brown e Johnny Marsiglia, prodotto da Big Joe. Non serve aggiungere altro, il perché è evidente.

Grazie per il tempo dedicatoci e in bocca a lupo per i prossimi progetti.

Grazie a voi, crepi il lupo 😉
A presto