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Due chiacchiere con Numi



Da poco fuori con il suo ultimo lavoro “Falene” per l’etichetta 3Tone, oggi scambiamo due chiacchiere con Numi, giovane rapper di Roma.

Ciao Francesco, sei da pochissimo fuori con “Falene”, come è nata l’idea di quest’album?

Ciao ragazzi, sì, Falene è uscito da poco ma è un disco che ha richiesto un lungo periodo di lavorazione.

Ho cercato di condensare il più possibile esperienze e stati d’animo che mi hanno segnato, raccontandomi un po’ più a fondo, soffermandomi sulle nuove sonorità, cercando di creare qualcosa di diverso dai miei precedenti lavori. Ho scartato molti brani, ne ho rielaborati altri, ho dedicato più tempo alla lavorazione del suono e nonostante le fasi trascorse ne sono pienamente soddisfatto.

Rimaniamo su “Falene” come hai scelto i featuring sul disco?

Non vi nascondo che avrei voluto metterne molti di più, alcuni sono pronti, altri sono già accordati. Mi ero promesso, però, di soffermarmi più su me stesso e di non accumulare così tanti brani come per “Ostracismo”, il disco precedente. Volevo sicuramente accogliere le nuove collaborazioni con Gast e Sedato, per quanto riguarda Yamba Spinto in Zona è diventato il nostro culto, William Pascal è una certezza metrica, una spalla sui palchi. Sono tutti amici miei e soprattutto ci divertiamo a fare musica insieme che è quello che più conta.

C’è una traccia del disco al quale sei particolarmente legato?

Ti direi Falene, ma non riesco ad escludere le altre. Ogni traccia racchiude degli stati d’animo indelebili, delle storie, le mie esperienze, le mie riflessioni. Sono affezionato a tutto il disco.

Il disco è interamente prodotto da Depha, come vi siete conosciuti e cosa ti ha colpito di Eddy?

Me lo presentò Balo1 circa 3-4 anni fa, lo studio si chiamava ancora 3Q studio. Ci siamo subito presi, ho nostalgia delle nostre prime chiuse in studio, lui non era ancora così impegnato e neanche io.

Nato e cresciuto a Roma ma da poco sei a Milano, le differenze sul modo di lavorare tra le due città si notano?

Si, anche se vedo che la scena romana è attiva e sta recuperando. Vedendo da vicino questa nuova realtà ho analizzato i suoi punti di forza e anche i suoi punti deboli. Cerco di prendere sempre il meglio da tutto.

Featuring: un nome con il quale ti piacerebbe lavorare in futuro?

Sono arrivato a Milano e ho iniziato a collaborare con persone che fanno altri generi musicali, dal rock all’elettronica alla musica classica, musicisti e produttori. Mi piace fare buona musica non ho preferenze, devo stimare gli artisti con cui lavoro e andarci d’accordo. Già sto sperimentando un genere completamente nuovo.

Ci sono già nuovi progetti ai quali stai lavorando?

Si. Ma non posso dirvi altro.

Ultima domanda: quanto è stato importante il lavoro svolto da Grounder in questo disco? Ci parli di questa realtà?

Con i ragazzi di Grounder oltre a un rapporto di professionalità c’è un’amicizia. Proprio per questo spesso e volentieri discutiamo anche per minime decisioni o scelte artistiche. Luca Caruso ha curato la parte video, Massimiliano Parisi la parte grafica, Mattia del Giudice la parte fotografica. Inutile raccontarvi quanto ci siamo sbattuti e scontrati per ogni lavoro, ma siamo tutti felici del risultato.

Grazie mille e in bocca a lupo per la tua carriera.

Grazie a voi per lo spazio e crepi il lupo!