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Genitori incerti, figli con l’ansia. Siamo alla svolta



Inizia tutto qualche anno fa, con il trend dei ricorsi al TAR quando un figlio viene bocciato.
Poco dopo arriva la protesta degli insegnanti, contestati e a volte malmenati da genitori protettivi.
Nessuno ascolta.
La responsabilità dell’educazione (non dell’istruzione) inizia a essere delegata al sistema scolastico.
Le diagnosi di disturbo dell’attenzione e dislessia arrivano a toccare delle percentuali senza senso.
Mentre le eccezioni diventano la nuova regola, nasce la consapevolezza tra i pischelli d’Italia:

Qualsiasi regola è negoziabile

Il nostro è un paese dove è il cittadino a decidere se un divieto di sosta sia legittimo o meno, con conseguente shock in caso di multa (“non davo noia a nessuno!”).
Dove il cane è senza la museruola (obbligatoria per legge) perchè “non morde, è buono“.
E’ sempre stato facile proiettare sui figli questo desiderio collettivo di essere al di sopra delle regole.
Lasciandogli fare quello che gli pare senza affrontare nessuna conseguenza rilevante.
Alla fine, è diventato mainstream.

Chi non si aspettava delle conseguenze è stato ingenuo.

Le regole servono ad avere certezze.
Se le regole sono negoziabili non sono più tali.
Niente regole = niente certezze.
Senza certezze, nessuno si sente al sicuro.
Ansia in aumento tra gli adolescenti, impennata di atti di autolesionismo e allarme suicidi.
(A scanso di equivoci: Blue Whale non c’entra niente.)

Se i miei genitori sono troppo deboli per darmi delle regole, dove potrò trovare le certezze?

Sfuggiamo all’incertezza con tutte le nostre forze, compiendo scelte estreme e affrettate pur di non galleggiare nel dubbio.
Lo si può osservare chiaramente nell’attuale ultra-polarizzazione politica e sociale degli italiani, arrivata al livello di tifoseria da stadio.
Cinque minuti dopo aver indetto il referendum più complesso del decennio, avevamo già le idee chiare: chi vota X è nel giusto, chi vota Y è scemo.
Chi mangia carne è un assassino – i vegani sono pazzi.
I vaccini sono infallibili – i vaccini sono il diavolo
Accogliamo tutti i profughi – affondiamogli le barche.

Curioso che quando si tratta dei nostri figli non riusciamo a fare una scelta.
Ma loro una scelta se la aspettano.
Ne hanno bisogno per capire questo mondo senza doversi spiegare che tutto va male per colpa degli Annunaki:
E’ ok SI o NO rientrare due ore dopo il coprifuoco?
La ricevo SI o NO la paghetta dopo un 4 a matematica?

Una regola non è più tale la seconda volta che viene infranta.

Diamo pure spazio alle eccezioni: se un figlio si è preso un bel 4, può avere senso lasciarlo andare lo stesso alla festa dell’amico.
Quando però in inverno porterà una pagella indecente, mandarlo in settimana bianca sarà equivalente a dichiarare: “ti voglio bene, MA: non ho la spina dorsale per educarti, ogni cosa che ti dico è un bluff, e non è colpa tua se vai male a scuola“.

Le regole non sono una limitazione: sono una risorsa.
Purtroppo i giovani sono svegli e hanno già capito: la befana non porta più carbone a nessuno.

Cordiali saluti e lasciate scendere i passeggeri dalla tramvia prima di salire.
dott. Aiazzi.