Fuori da poco con il suo ultimo album da solista Cuore, uscito per BM Records, oggi scambiamo due chiacchiere con Croma.
Ciao Croma e benvenuto su Gold, metà rapper metà punk-rocker; è arrivato prima il rap o il punk nelle tue cuffie?
Nelle mie cuffie sono arrivati contemporaneamente entrambi i generi, nel periodo delle scuole medie ascoltavo rap americano, ero uno di quei figli di Eminem sparsi per il globo ma i primi live e i primi dischi li ho fatti con il mio gruppo punk rock: i “Barney’s”. Per un lungo periodo il rap è stato solo un mio sogno da cameretta. Inizialmente ho fatto delle tracce per degli spettacoli teatrali dedicati all’ Hip-Hop, ma verso la fine delle superiori scrivere è diventata un’esigenza. L’incontro col mio allora compagno di banco Nicholas “Sano”, ha sancito l’inizio delle prime registrazioni in compagnia di tutti i soci che ci gravitavano intorno. Da quel momento ho iniziato ad approfondire la conoscenza del rap pur non abbandonando il punk rock, infatti sono tuttora attivo e faccio parte di ben due gruppi.
Parlaci di Cuore, cosa vuoi comunicare con questo disco e a chi è rivolto?
In questo album avevo bisogno di parlare di me, far sì che la gente capisse chi sono e da dove vengo, trattare le sfide e le “sfighe” che la vita mi ha messo davanti. Ho voluto buttare fuori tutto il veleno che portavo dentro da anni. L’obiettivo è stato trasmettere cosa si prova in certe situazioni difficili, con la consapevolezza di poterle raccontare da un punto di vista vicino e veritiero avendole vissute in prima persona.
Ho cercato di convincere me stesso e chi mi ascolta a non arrendersi e a battersi per i propri sogni, come dico nelle traccia “Battiti”; senza dimenticare che ci sarà sempre qualcuno “più immafiato o più cattivo” che proverà a rubarti il posto, come dico nella traccia n.5 “Adios Amigos”. Il disco è rivolto a tutte quelle persone che vanno oltre la superficialità.
Nella scena dal 2003, come è nata DSCT?
Sono in giro con i miei progetti punk e rap dal 2003 ma la DSCT (Dissociati), nasce nel 2008 come gruppo formato da me, Sano e Mila. Eravamo totalmente allo sbaraglio e abbiamo dato luce a questa realtà di provincia che per anni ci ha penalizzato e ci ha reso partecipi di guerre fra poveri.
In quegli anni abbiamo registrato “Demolition” e “12 ore”, un album concepito in sole 12 ore, eravamo pazzi e facevamo delle sessioni di studio infinite!
Successivamente ci siamo concentrati sui nostri progetti solisti e su quelli degli amici che registravano nello studio di Sano, La Salletta Studio (Double B, Dirty e Neezy).
Abbiamo deciso quindi di unire le nostre forze trasformando i Dissociati in DSCT Crew, per permetterci di avere un’esposizione maggiore su diverse città. Qualche mese dopo grazie ad amicizie in comune e rispetto reciproco, sono stati aggiunti i torinesi Greve, Diemme e Dj Grappo. Abbiamo alle spalle tantissimi palchi grossi con Guest Italiani e stranieri e non abbiamo intenzione di fermarci.
La traccia del tuo ultimo disco che senti più tua e perché.
Penso sia la numero 14: “Vita mia”. È stata anche l’ultima che ho scritto. Prodotta dai soci Racaille 27050 molto tempo fa e poi rivisitata; è l’unica traccia con 3 strofe. L’ho scritta dopo aver subito un grave lutto in famiglia e parla del mio dolore per questa perdita. “Ti ho portato dei fiori, ma non ti posso parlare mai più”. Tratta la fine della relazione con la mia ex ragazza, racconta di quando correvo sui binari per non perdere il treno e raggiungerla, di quando andavo a rubare al supermercato con lei perché a casa non avevo nulla, di quanto l’abbia fatta soffrire senza neanche accorgermene, semplicemente mettendola a contatto con lo stile di vita che ero costretto ad avere in quel periodo.
Ma nel ritornello dice che è tutto un temporale passeggero, il tempo reale fugge via e c’è sempre la speranza che tutto questo dolore accumulato passi e che si possa finalmente cominciare a vivere serenamente, pur non dimenticando il passato.
Il più bel ricordo legato alla musica?
Ho tanti ricordi bellissimi ma credo che il più significativo sia stato ricevere un video di un live fatto dai miei soci della DSCT mentre ero bloccato a Edimburgo, tra ospedali e problemi vari. Per farmi sentire presente hanno suonato e cantato una mia canzone e il pubblico la cantava con loro. Può sembrare una cosa stupida, da niente, ma in quel momento mi ha fatto capire che non ero solo in quella battaglia e soprattutto nella vita.
Featuring: puoi scegliere un artista con il quale condividere una traccia, chi sceglieresti?
Se potessi scegliere tra gli artisti stranieri sceglierei sempre Eminem, per me è il capo ed è anche grazie alla sua musica se faccio quel che faccio con questo tipo di attitudine.
Invece tra i rapper italiani come ho già detto su altre rubriche, mi piacerebbe una collaborazione con Guè o Noyz, chi lo sa che possa diventare realtà un giorno.
Progetti futuri?
Siamo in procinto di chiudere “Dissociati Mixtape” e con Greve ho un nuovo progetto in cantiere, intitolato “Amaro”. Questo disco segna anche la nascita di una nuova formazione dal nome “Brutal Project” che vede me e Greve al microfono, DJ Mastafive (Gate Keepaz) ai piatti e Raphael Saini (Cripple Bastards) alla batteria, il tutto supervisionato da Marco Garripoli (Zapping Productions), tour manager di numerose band punk del globo. Siamo in studio per crearlo e a breve sulle nostre pagine social, usciranno notizie a riguardo.
BM Records: il perché di questa scelta?
E’ stato un caso che ci trovassimo nello stesso studio a lavorare io e Johnny Mastrocinque, anima della BM Records e, data la precedente uscita di “Fino all’osso” di Greve per la medesima etichetta, si è voluta continuare la collaborazione tra i nostri due mondi. Abbiamo così scoperto di essere sulla stessa lunghezza d’onda e questa affinità ci ha permesso di dare luce a nuovi progetti stimolanti, come appunto il sopracitato Brutal Project.
Ti ringraziamo per il tempo dedicatoci e ti auguriamo un grande in bocca a lupo per i progetti futuri.
Grazie a voi per lo spazio.
Ascolta Cuore: QUI.
Cuore è disponibile su tutti gli store digitali.