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Quattro chiacchiere con Pezzone



Di solito, quando inizio a scrivere qualcosa, mi trovo davanti al dilemma di come iniziare. Vorrei scegliere bene le parole da scrivere per invogliare il lettore a proseguire nella lettura, e finisce sempre che la piglio larga, parto da argomenti apparentemente lontani dal fulcro del discorso per poi ricollegarmici grazie a legami partoriti dalla mia mente malata.

Quindi, detto questo, non c’è da stupirsi se anche in questo caso ho già scritto diversi caratteri praticamente inutili solo per dire che ho avuto il piacere di poter intervistare uno dei punti fermi dell’Hip Hop toscano, Mr. Pezzone fuori da qualche tempo col suo nuovo lavoro, Mensilità.

Pezzone è un artista di cuore, nel senso che in ogni sua canzone mette l’anima, la passione per quello che fa e per le idee che porta avanti, e non credo di esagerare se dico che porta alta la bandiera della Toscana nella scena nazionale.

Da A Pezzi e Bocconi in poi sei stato una presenza fissa, presentando al pubblico un pezzo nuovo più o meno ogni mese fino alla pubblicazione dell’album che li raccoglie tutti, Mensilità, appunto. Come nasce l’esigenza di un progetto del genere?

L’esigenza di pubblicare un pezzo nuovo al mese nasce dalla voglia di avere un impegno fisso e stabile con la musica, visto che in altri ambiti della mia vita le cose erano abbastanza instabili, ho avuto così il bisogno di disciplinarmi e riversare in musica quello che vivevo di mese in mese. A rinforzare questa urgenza c’è stato anche il fatto che sono stato mesi senza avere il mio studio perché stavo traslocando, una volta completato il nuovo studio avevo “le palle piene” e mi dovevo svuotare.

Il tuo album precedente suonava omogeneo, nel senso che trattando un aspetto del tuo vissuto i brani si inanellavano l’uno come la naturale prosecuzione dell’altro, mentre oggi ci troviamo di fronte ad un lavoro dai diversi colori, con atmosfere che cambiano da canzone a canzone. Cosa lega i due lavori?

Quello che lega i due lavori è indubbiamente la volontà di testimoniare il mio percorso umano e artistico, mentre dal lato “tecnico” consiste nel team in studio e dal vivo con Herrera che ci porta a confrontarci e cercare di spingerci oltre quelli che sono i nostri limiti, almeno per me è così…

Al tuo fianco troviamo diversi artisti, al contrario del passato. Ci parli un po’ di loro?

Come dicevo, il punto fermo è Herrera, a questo giro si sono aggiunti i ragazzi della Versilia, Loudish e Fennec. Con loro la collaborazione è nata perché durante l’inverno passato da me all’Olz Studio è venuto MengaMega a registrare il suo EP. Nel suo lavoro partecipa Loudish e durante le varie sessioni ho avuto modo di conoscere meglio tutto il collettivo Maad Ting capitanato da Mad Andee: ci siamo trovati bene sia a fare musica sia dal lato umano e collaborare è venuto molto spontaneo.

Molti brani, molti temi diversi, dal Natale, agli amici, all’amore per la tua lei. Se non sono indiscreto, condividete l’amore per l’Hip Hop?

Ormai è la mia ex lei, hahaha. Condividevamo l’amore per la musica ma lei non è appassionata di cultura Hip Hop.

Quando nella tracklist ho letto il titolo della canzone Cusground ho avuto il timore che non potesse coinvolgermi, avendo solo sentito parlare dell’evento grazie ai social. Invece hai saputo creare un suono capace di trasportare l’ascoltatore sul campo da basket, un vero e proprio anthem! Ci parli un po’ del Cusground?

Mi sono offerto io di scrivere quel pezzo perché fino ai 18 anni la pallacanestro è stata la mia vita. Da ragazzetto ho partecipato a molti tornei di streetball e vedere dei ragazzi della mia città che finalmente ne organizzano uno a casa nostra in cui si respira un’atmosfera che definire suggestiva è riduttivo, e questo ottiene pure un enorme successo di pubblico, mi ha reso orgoglioso. Quest’anno il torneo ha cambiato location e nome (ora si chiama Da Ground) ma il livello tecnico e di coinvolgimento del pubblico continua a crescere anno dopo anno.

Mensilità esce in free download. Quand’è che la gente si deciderà a pagare per la musica di qualità?

La gente paga sempre per la musica di qualità, secondo me, solo che uscendo talmente tanta musica deve prima capire se quello che ascolta vale la pena di essere supportato. Un altro modo di supportare chi fa musica di qualità è quello di partecipare agli show dal vivo.

Hai intenzione di realizzare anche la copia fisica?

Sì, proprio in questi giorni mi sono arrivate le copie del cd, che venderò abbinate a una t-shirt che ne celebra l’uscita. CD e t-shirt saranno a breve disponibili sul sito pezzone.org e ovviamente ai miei live. Il 7 ottobre farò un party di presentazione dagli amici di Sanantonio 42 a Pisa.

Torno su un tema del quale abbiamo parlato quando ci siamo sentiti in occasione dell’uscita dell’album: la scena toscana. Secondo te che bisogna fare per farla venire fuori a livello nazionale? E secondo le tue esperienze, com’è vista da fuori?

Secondo me in Toscana siamo genuini e questo lo vedo anche nell’Hip Hop, nel senso che a noi la merda ricoperta d’oro non ce la vendono, abbiamo fiuto e le robe false le scopriamo subito. Magari dovremmo imparare, io per primo, a muoverci in maniera più organizzata per far uscire le nostre cose e, come si diceva con alcuni OG’s della regione, a volte dovremmo mettere da parte gli ego e la territorialità e muoverci tutti nella stessa direzione perché quando lo facciamo vengono fuori grandi cose e la festa in onore di Willie DBZ a Firenze ne è stata la dimostrazione.

Se dici Pezzone pensi Pisa, se dici Pisa pensi Panico Totale. Come hai vissuto quegli anni? E come vedi la tua città oggi?

Quegli anni sono un insieme di emozioni, suoni e immagini difficili da spiegare se non c’eri… Te lo dico, mi hai dato un’idea per un nuovo pezzo, hahaha! Oggi a Pisa c’è molto fermento ma tutti vogliono essere protagonisti pur avendo poca esperienza, io apprezzo molto l’intraprendenza ma una scena musicale va avanti soprattutto se ha un suo pubblico.

Pensando agli sforzi fatti ed ai traguardi raggiunti, cosa racconteresti e che consigli daresti al Daniele degli anni ’90?

A Daniele degli anni ‘90 direi di commettere ancora più sbagli e ascoltare più quella voce dentro di lui che gli fa sapere che va tutto bene.

Daniele e Pezzone, cosa li unisce e cosa li divide?

Daniele e Pezzone sono sostanzialmente la stessa persona, diciamo che ci sono delle situazioni in cui Daniele deve tenere Pezzone “a freno” ma le volte in cui Pezzone può esprimersi al massimo Daniele si sente completo.

Per concludere, una domanda che mi parte dal cuore e che si aspetta una risposta affermativa: uscirà mai un album dei Fratelli Genuini, aka Pezzone & Herrera?

Mi piacerebbe di brutto, penso che verrebbe fuori tutto in maniera naturale, anche perché come carattere ci compensiamo a vicenda: Herrera è saggio, pacato e ironico mentre io sono istintivo, smanioso e a volte fin troppo serio. Se ci diamo da fare sono sicuro che verrebbe fuori una cosa molto equilibrata e personalmente mi porterebbe a provare cose mai fatte prima, chi lo sa…

Potete scaricare Mensilità direttamente qui.

Ah, prima di chiudere: trovate Pezzone in diretta streaming insieme a Sheldon su Follow the Flow – Garage Radio ogni martedì dalle 22:00.

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