È un mondo difficile quello sul quale la nostra voglia di cambiamento si infrange ogni giorno. È un mondo fatto di ostacoli, di rinunce e di lotte quotidiane per tirare a campare e nonostante tutto i media ce la cantano e ce la suonano. Fino a qualche anno fa era l’amore a impregnare ogni testo della musica cosiddetta “commerciale”, quella che passa in radio e in tv e che ti martella le orecchie in ogni attività commerciale, tanto che, volenti o nolenti, ci troviamo a canticchiare la hit di turno quasi inconsciamente.
Oggi invece la gente vuole qualcosa di diverso, allora alla massa vengono propinati testi finto-rivoluzionari, cantati da personaggi provenienti da una scena indipendente ormai morta e sepolta sotto strati di contratti e performance varie al servizio dell’industria. Sembro un tantino acido? Si, lo sono. È che, per un attimo, mentre guidavo è saltato il lettore ed è partita la radio. E, non ci crederete, mi sono subito rotto il cazzo.
(S)Fortunatamente fuori dall’abitacolo c’è la vita vera, quella che i burattini di cui sopra hanno vissuto fino all’arrivo di Mr. Money, quella di cui bisogna prendere coscienza e nella quale, quando decidi di alienarti un po’, lo vuoi fare con musica vera prodotta da gente vera. E fortunatamente (notare l’assenza della “S” fra parentesi), scavando fra le macerie della scena attuale, come alla ricerca di una vena d’oro, emerge un sottofondo underground più vivo che mai, fatto di realtà solide e ben costituite.
A qualche anno dall’uscita di Spaghetti Nightmare esce il nuovo lavoro dei Banana Spliff, XVI Round. Un album serio, reale, attaccato al terreno come quel Gesù Cristo in copertina, con lo sguardo al cielo come punto di arrivo ma inchiodato all’umana realtà. Che, badate bene, è infiocchettata e colorata come un regalo, con quelle ammiccanti strisce gialle e blu, ma pungente come quella corona di spine.
Sedici tracce senza il classico intro, proprio a dimostrare che non c’è nessun limbo fra la vita reale ed il primo brano. Buongiorno e buonasera, dove il sarcasmo la fa da padrone, fino ad arrivare alla titletrack che fotografa la lotta quotidiana col quotidiano consapevoli che al XVI round arriveranno vincitori.
Seguono critiche in 10’000 A.C. su produzione DJ Argento e momenti di svago come la divertente Colpo Grosso. Diversi i featuring, con Vena in XVI Round, Claver Gold in Come Te e un botto di gente seria nelle due posse track, Coppa Cobram pt. 2 e Hell’z Eye Posse, a dimostrazione che Irak, Drugo, Onto e Dj Oskie si sono guadagnati il rispetto dell’intero contesto underground.
Chiude l’album il beat ipnotico di Dulcis In Fundo, un viaggio di quelli che si fanno stando fermi, dopo il quale torniamo alla realtà che, in effetti, non abbiamo mai lasciato. L’abbiamo solo vissuta meglio.
Tutto questo esce per Glory Hole Rec.
In copia fisica oltre che sulle migliori piattaforme digitali (Spotify, Apple Music). Butta su!
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