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Trota



OMAR: Ciao Trota.. Presentati…

TROTA: sono Trota, The master of desaster. amo i colori, adoro l’adrenalina che puo darmi una yard, ma anche quella datami dallo stare in mezzo ad un fiume a far volteggiare la mia mosca in aria. Faccio graffiti da 13 anni, e pesco da quando sono nato.

OMAR: Come e quando sei entrato in contatto con i graffiti?

TROTA: mi bocciarono in terzo liceo, cambiai scuola, conobbi Hiom e Fonzy, li accompagnai a fare un treno, non ho piu smesso.

OMAR: C’è qualcuno o qualcosa che ti ha influenzato in modo particolare?

TROTA: All’epoca eravamo in pochi a Roma, sicuramente ero affascinato dai pezzi di Starsky, di Nol e degli altri che potevi vedere passando qualche ora seduto sulle banchine della metro.

OMAR: Quale era il tuo writer preferito quando hai iniziato? E ora?

TROTA: quando ho iniziato, Woody di Parigi, ora? ora mi piacciono tantissimo i THE.

OMAR: Cosa ne pensi della situazione italiana attuale?

TROTA: allora, credo che ci sia stato un ricambio generazionale piu o meno buono, in tutta Italia, anche se non vedo i Chob, gli Smart o gli Ens a livello di qualità… e purtroppo nemmeno i Trota, o i Panda dell’epoca…

OMAR: Perchè Trota?

TROTA: Trota perche quando stavo alle medie, i miei amici sapendo che pescavo in fiume, mi soprannominarono Trota, anche se non ne avevo mai presa nemmeno l’ombra… Per gli amici sono Trota, nei graffiti sono Trota, nel fiume cerco La Trota, quella da sogno… quella che non pescherò mai, perche sennò finirebbe il sogno…

OMAR: C’è stato sicuramente un episodio che ti ha segnato o che ricordi più di altri.. Racconta..

TROTA: ero in interrail con Chob e Longe, avevamo già fatto molta roba, una decina di pezzi su rotaia, arriviamo a Londra, e lì, avevamo un contatto con tale Drax, un old schooler (credo fosse stato Smart a darmelo), arriviamo in questo quartiere periferico di Londra, davanti ad un Playground, prendiamo un fish & chips (servito in fogli di giornale del giorno prima), il tipo arriva con altri trentenni e ci fà, ok, dipingiamo, dopo un pò, io piu che dipingere, li stavo guardando scrivere, uno traccia ed era… Rhyme, di Amsterdam, una bomba, e l’altro era…

no, non ci credo! le mie gambe cedono, mi ritrovai in ginocchio. Già era uno dei miei idoli di sempre, Reas. Fu un incontro che mi segnò molto, anni dopo me lo ritrovai a casa, facemmo un lido insieme…

In Italia manca questo, la voglia di sapere, di conoscere: due settimane fà mi ritrovo sotto casa due tag, Dash e Wane di NY, lo dico a un pò di pischelli, che mi rispondono, ah, chi? quelli che hanno fatto i pezzi alla snia? annamoli a crossà! Ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh!

OMAR: Come è nata la tua collaborazione con Gold?

TROTA: mah, non saprei… probabilmente il rapporto stretto avuto negli anni passati con Smart, Ens e Bees alla ricerca dei graffiti, mi ha aperto un mondo nuovo, mi ha fatto conoscere gente che ha stima di me e che crede in me. E io credo in questo progetto: GOLD.

OMAR: 3 parole per descrivere Gold..

TROTA: stile, ricerca e passione.

OMAR: Progetti in cantiere?

TROTA: Cercare un nuovo lavoro, fare un’altra grafica per Gold, scrivere altri articoli sui graffiti, inculcare il “sapere” ed il “rispetto” tra i writers che iniziano ora, scrivere un libro, andare in Patagonia, farmi la subway a New York…(ammazza quanta roba, oh!).

OMAR: Saluti..

TROTA: Papà (rip), Fania, mamma e Mela.

i miei amici, THE, MG, DC, TLM, MCD, FS, ORANGE HOUSE.

Nessun rispetto per chi non rispetta. You know!!!