Quando ci si muove in un luogo di culto, bisogna fare attenzione persino a dove si posano le suole delle scarpe, il rischio di calpestare una reliquia diventa, in questa dimensione, estremamente alto. Ho conosciuto gente che si è permessa di entrare in chiesa coi pantaloni corti, ma come si fa? Con quale faccia tosta si può decidere di inoltrarsi nel regno del pudore mostrando la nudità irrispettosa delle ginocchia? (Fabio, guarda che assist)
Per questo, essendo io un devoto sostenitore del conservatorismo ideologico e dell’immobilità dogmatica, ho deciso di parlarvi di un film per me molto importante, un inno alla religiosità del sognare e alla fantasia che è capace di salvare tutti gli uomini che hanno il coraggio di alimentarla. Il film è un po’ datato, risale al 1984, quella data tanto importante per gli appassionati di letteratura e per i fanz del Macintosh, la storia, ormai diventata mito, racconta le avventure di un coraggioso e sognante gruppo di ragazzini chiamato “The Goonies” che, rassegnati all’idea di disperdersi nei meandri di qualche grande metropoli a seguito di un’inevitabile sfratto, decidono di credere nel sogno infantile di Mikey e, per tutta una serie di eventi, si ritrovano uniti nei sotterranei della città alla ricerca del famoso tesoro del pirata Willie l’Orbo.
Credo si tratti di qualcosa di più di un film, credo che praticamente tre generazioni intere lo abbiano visto, credo che chiunque abbia voglia di rivederlo e credo che nessuno sia rimasto indifferente di fronte ai personaggi, Chunk e Sloth su tutti. Si tratta di un capolavoro, assoluto ed immortale, nonché l’unico film che sono riuscito a vedere e comprendere in lingua originale. La banda dei “Fratelli” in inglese è assolutamente esilarante.
È passato il tempo ed alcuni degli attori sono ricomparsi recentemente sul grande schermo in film come “Il signore degli anelli” e “Non è un paese per vecchi” (Splendido Josh Brolin nella parte di Bush in “W”), altri, invece, si sono dedicati ad attività extra recitative.
Nel 2004 si era parlato anche di un sequel intitolato “The Goonies Never Say Die”, voce poi smentita dallo stesso regista, per fortuna dico io…
Quando ero in terza ho copiato all’esame di storia.
Quando ero in quarta ho rubato il parrucchino di mio zio Max e me lo sono messo sul mento per fare Mosè alla recita della scuola.
Quando ero in quinta ho buttato per le scale mia sorella Heidi e poi ho dato la colpa al cane… Allora mia madre mi mandò a un campeggio estivo per bambini grassi e poi una volta non ho resistito, ho mangiato due chili di panna e mi hanno cacciato.
Ma la cosa più cattiva è stata quando ho fatto una bottiglia che sembrava vero vomito. La sera sono andato al cinema e ho nascosto la bottiglia nella giacca, sono salito in galleria e poi… poi… ho cominciato a fare dei versi cosi: bwaa… bwaaa… bwaaaarg. E ho versato quella roba sul pubblico che stava di sotto. Allora è successo un vero finimondo, tutti hanno cominciato a vomitare e si vomitavano addosso l’uno con l’altro. Non mi sono sentito mai tanto cattivo in tutta la vita.