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NUCULARE, SI PRONUCIA NUCULARE
STYLE

Just Debout…secondo me!



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Come ogni anno da ormai diversi anni, si è tenuto lo scorso 1° marzo a Parigi il Just Debout, competizione internazionale di danza hip hop “in piedi” (ovvero locking, popping, new style e house…più una categoria assurdamente definita “sperimentale”).

Una competizione che è andata via via crescendo nel corso degli anni, fino ad affermarsi come una delle più importanti del genere. Non posso non ammettere che negli ultimi 3 anni l’incremento sia di partecipanti “attivi” (ballerini) sia di spettatori ballanti o sedenti, è stato notevole: è passata da un palazzetto abbastanza grande fino ad approdare a Bercy (che per intenderci è un grosso grosso palazzetto per concerti come potrebbe essere il Filaforum di Assago). La cosa che mi colpisce è che esponenzialmente al numero dei partecipanti è stratosfericamente gonfiato il prezzo del biglietto…MAH!

Comunque, che il lavoro di Bruce Ikanji (l’ideatore) abbia fatto dei grandi passi avanti è un merito che dobbiamo riconscergli: ha portato a far conoscere in tutti i paesi europei e non un modo di approcciarsi al ballo e alla cultura hip hop basato sui “cerchi” e sulla competizione anche del ballo in piedi. Soprattutto in Italia, dove la danza hip hop è sempre stata intesa in senso coreografico.

Ma adesso, marzo 2009, la situazione gli è un po’ forse sfuggita di mano…

A partire dalle 2 ore (dico DUE) passate in piedi tra spintoni e pressing per entrare dentro a Bercy, con la competizione già iniziata…Scusa?Pago 25 euro e devo aspettare delle ore in piedi mentre sento la musica dentro? E l’ira sale…

Una volta entrate, posti ovviamente in supergalleria altissima, dove i ballerini sembrano solo dei puntini (meno male i maxischermi…sì, però me lo vedevo alla tele)!

Le competizioni, due contro due, partivano dagli ottavi di finale…per un totale di 16 coppie, otto sfide, 4 minuti a sfida…questo moltiplicato per tutte le discipline! Un sospirone…ma alla fine passano. Il peggio diventa quando ai quarti di finale le entrate per ogni ballerino diventano due…cominciano a non passare veramente più!!!

Quindi PAUSA! Meno male, nella parte inferiore del palazzetto è stato allestito un dancefloor con consolle e 3 djs che si alternano e fanno ballare tantissime persone che, stufe della sedia sotto alle chiappe e presi dall’entusiasmo danzereccio, si buttano in pista a divertirsi.

Tra una sfida e l’altra ci sono stati spettacoli di danza, perfomance dei giudici (anche loro internazionali), lo show di un mc francese e un gruppetto di INCREDIBILI bambini giapponesi che hanno fatto una performance di tutto rispetto.

E poi di nuovo sfide: alcune valide, altre con un livello imbarazzante (e pure noioso da vedere), altre che si concludono con innumerevoli scazzi e addirittura vere e proprie scene di simil rissa. Eddaiii! Mi vanno bene le sfide e le competizioni, ma con tutti ‘sti cerchi e questo voler dimostrare di essere il migliore mi sembra si sia perso lo spirto vero di questa cultura: divertirsi e ballare stando insieme, anche con quel poco di complicità perchè, in qualche modo, siamo tutti parte della stessa “famiglia”.

Forse vivo io nel mondo dei puffi?

Ridendo e scherzando, all’insegna della musica e della danza, guardo l’ora: le due…di notte! Dalle 14 del pomeriggio alle 2 di notte!

12 ore???

Non si affrontano più.

Forse sto invecchiando, forse non ho più il fisico, o forse, caro Bruce, non bastano più musica e ballerini per tenere il pubblico incollato 12 ore fino alla fine per sapere chi vince.