Foto di Fabio Venni
Mentre l’icona pop del nostro tempo continua i suoi festeggiamenti per i suoi 50 anni tra sfilate newyorkesi a lei dedicate, la mostra fotografica di Karl Lagerfeld inaugurata da Colette che la ritrae vestita Chanel in compagnia di un modello vero in carne ed ossa, ed altri numerosi eventi, ecco che sul mercato arabo (ma non solo), si spinge sempre più insistentemente la sua “compagna” islamica.
Fulla è l’ “alternativa” islamica alla Barbi americana. Nata nel 1999 ha visto la luce dei negozi solo nel 2003, fino a spopolare tra le bambine di quelle nazioni nell’ultimo anno.
Le prime versioni di Fulla la vedevano con lunghi capelli neri, occhi scuri e pelle olivastra, ovviamente vestita con classico abaya nero e copricapo in testa (questa versione solo per il mercato arabo); solo successivamente sono state introdotte versioni con capelli e occhi più chiari e vestite con abiti “sobri” che si sono via via andati a colorare (spalle coperte e gonne rigorosamente sotto al ginocchio)!
Le professioni consentite a Fulla sono la maestra e la dottoressa (carriere rispettabili), ha due amiche, Yasmeen e Nada, e non esiste il Ken della situazione (niente fidanzato, non è un valore troppo islamico).
Nel 2003, infatti, la cara amica Barbie è letteralmente stata bandita dal commercio degli stati arabi, ritenendola non conforme agli ideali e ai principi dell’Islam.
In effetti è decisamente troppo bionda, troppo chiara di pelle, con troppe tette, troppo truccata, troppi vestiti, troppi accessori, troppi hobbies, troppo “donna in carriera un tantino arrivista”, troppo fidanzata…troppo americaneggiante.
Fulla è decisamente “piattina”, con meno curve e forse anche più giovane; non mette costumi da bagno, non si trucca eccessivamente, passa il tempo a leggere, cucinare, parlare con le amiche, fare shopping e pregare.
Insomma, un modello decisamente più vicino al mondo arabo…(pure troppo). Molti genitori (e gli stessi creatori di Fulla) sono convinti che se le loro bambine vestono le loro bambole con ”hijab”, saranno più incoraggiate loro stesse a farlo.
Mah…
Le bambole, siano esse Barbie, Fulla o Bratz, sono e saranno sempre delle icone di qualcosa di immutabile ed irraggiungibile attraverso le quali ci si può permettere di sognare.
Quanto è utile castrare anche l’immaginazione?
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