Incontro “ravvicinato” con Dj Double Dee
di Morgatta14 Aprile 2009
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Così è stato quando ho conosciuto Filippo.
In un periodo in cui di dj non ne volevo più sentir parlare (…) mi sono imbattuta in questo ragazzo durante una serata allo Yab. Discutendo della colonna sonora della serata (più o meno valida) se ne esce fuori con “Anche io faccio il dj”, “Ah sì (penso), eccone un altro”. Ma, stufa della scena fiorentina, e troppo curiosa di sentirlo suonare, decido di andare in trasferta in una delle sue serate estive in quel di Rimini. Per la prima volta, dopo diversi mesi in cui andavo a ballare e stavo ferma (ioo??), mi sono divertita, ballando dall’inizio alla fine.
E così, serata dopo serata, mi sono sempre più convinta che il ragazzo ne sapeva.
Non è solo tecnicamente preparato, ma fa un’accurata selezione, tenendo sempre un occhio alla pista e sfoderando pezzi di storia dell’hip hop in qua e là.
Ma la sua passione per l’hip hop e per la musica in generale non si ferma al “clubbing”: i progetti e le aspirazioni di questo giovane sono ben altre…
M: Filippo Boschin, in arte Dj Double Dee, 28 anni, bolognese. Una passione: quella per la musica! Da dove nasce?
DD: La passione per la musica nasce da mio padre: da piccolo mi addormentava suonando De andrè con la chitarra.. per me era un fenomeno…e da allora ho cominciato ad ascoltare qualsiasi tipo di musica.
M: Quand’è la prima volta che ti sei avvicinato alla consolle?
DD: La prima volta “ufficiale” in cui mi sono avvicinato alla consolle è stato l’inverno del 2002. Un mio amico mi chiese se conoscevo qualcuno che potesse suonare al “Lord Lister” storico locale di Bologna. Mi ricordo che suonavo rock ed elettronica…
M: Di tutti i generi musicali, come mai proprio l’hip hop?
DD: Buona domanda…Immagino perchè sono sempre stato affascinato dagli USA sin da piccolo… poi crescendo ho capito che l’hip hop è l’unico mezzo di espressione che alcune persone hanno avuto per provare ad emergere dalla realtà degradante in cui sono cresciuti. Poi negli ultimi tempi tutto si è trasformato: i pantaloni larghi sono diventati una moda, ogni tv manda almeno due tre video hip hop in rotazione, anche i testi degli artisti sono cambiati, ma penso sia normale che anche l’hip hop come musica o movimento, si evolva negli anni.
M: La tua “formazione” è avvenuta sopratutto a Bologna, tra locali storici come Corto Maltese, Kinki, Quando hai cominciato ad uscire fuori dalla tua città? Quanto è importante per un Dj uscire dal proprio contesto?
DD: Per un dj che ha come aspirazione di poter campare un giorno solo con la musica è vitale uscire dalla propria città…Io ho cominciato nell’estate del 2002 quando con la 1touch abbiamo organizzato l’Energie a Cesenatico. E’ stata la prima occasione dove ho potuto suonare solo hip hop! Da li ho poi conosciuto la realtà di Rimini suonando al Bahamas con la Cream Entertainment e l’estate successiva ero in Sardegna, al mitico Reggae Pub con dj Chicca.. esperienza fantastica.
M: Da un paio di anni giri spesso anche dalle nostre parti. Si dice che Firenze, grazie allo storico Yab, vanti una clientela più “attenta”. E’ vero? Hai notato una sostanziale differenza di pubblico?
DD: Beh, senza nulla togliere al mio pubblico emiliano, in Toscana posso permettermi qualche lusso in scaletta che a Bologna suono con qualche mese di ritardo. E’ normale: Firenze è una realtà molto diversa; gli studenti stranieri sono tantissimi e all’estero l’hip hop è molto più ascoltato sia dalle vecchie che dalle nuove generazioni. Diciamo che a Bologna le novità vanno introdotte poco per volta, a Firenze, grazie a locali come lo Yab, le novita arrivano prima…
M: Dj ma anche producer (e in qualche occasione anche mc). Ci parli di qualche tua produzione/collaborazione?
DD: Mc è una parola grossa! Scherzi a parte, da un annetto sono riuscito ad acquistare qualche macchina per poter realizzare il mio progetto da beatmaker. Sul mio space gia si può sentire qualche lavoro. Per il momento collaboro con il Farm Factory che è uno studio presso il quale registrano e si forniscono giovani mc con parecchia voglia di fare. I progetti sono tanti, il lavoro anche, ancora non svelo nulla…
M: YAO vol 1: è da poco uscito il tuo “primo” mixtape ufficiale. Che senso ha, oggi, in Italia, fare dei mixtape?
DD: A mio parere per un dj che vuole emergere, il mixtape è fondamentale. Fa capire agli altri come sei tecnicamente, che gusto hai nella selezione, ti promuove quando non hai un nome risonante che può farlo. Mi sono divertito molto a fare il mio primo mixtape e devo dire che la richiesta, non appena saputo dell’uscita è stata alta. Consiglio a tutti di farne e di farne il piu possibile perchè escono pezzi nuovi di continuo e tramite il mixtape la clientela è anche molto piu aggiornata.
M: La tua massima aspirazione per il futuro in questo campo?
DD: Mi piacerebbe continuare a suonare finche il fisico mi permetterà di fare orari indegni!!! E il sogno nel cassetto è produrre un mc sconosciuto per lanciarlo. Diciamo che mi piacerebbe ripercorrere le orme di dj Fish dopo i Sottotono.
M: Double Dee tra 10 anni: come ti vedi?
DD: Mi vedo sempre dietro a una consolle con un po più di pancia…..
M: Il tuo consiglio spassionato per aspiranti dj?
DD: Non fermatevi mai anche se all’inizio ogni porta si chiudera in faccia. Adesso chiunque puo masterizzare due cd e fare il dj ma, come nella boxe, il piu forte può venire fuori anche alla ditanza e vincere ai punti…
Attualmente è resident dj al Corto Maltese (BO) tutte le domeniche, e al Glamour (FI) ed è special guest tutti i sabati al Soul Center (BOLOGNA). Tra i posti che lo hanno visto dietro la consolle anche il nostro Yab a Firenze, lo Chalet delle Rose a Bologna, il Bahamas a Rimini. Resident dj la scorsa estate al Central Park e lo scorso inverno al Maracanà, ha aperto concerti e suonato agli after party di nomi come Lil Jon, Fat Joe, Mario, David Banner, Lil Flip, Tormento e Metal Carter. Ha collaborato e diviso la consolle con alcuni dei piu importanti dj italiani come Master Freez, Dj Chicca, Fish,Dj K Blast, Dj Smoka e Black Angel.
Ma questa è solo una parte del percorso di Double Dee. Il resto deve ancora arrivare…
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