Accadde in quel di Firenze la scorsa settimana…
Era una giornata come tante al grande magazzino della Coin situato nel centro storico della meravigliosa città di Firenze. Ad un tratto, nel Paradise Lounge, parte semi-nascosta del reparto di intimo dove regnano indisturbati (fino a questo momento) sex toys di design accanto a libri erotici, profumi ammiccanti tra una guepiere e un bustier, arriva niente di meno che il Signor Graziano Cioni in persona, accompagnato dalla Polizia Municipale per un bliz vero e proprio. Missione: sequestro!
Gli oggetti incriminati?
Quelle grazione e buffe papere di gomma, con brillantino sul becco e boa di piume al collo. Unica pecca: vibrano!
Soluzione: impacchettiamo tutto e portiamo via.
Proprio il Cioni aveva fatto approvare il nuovo regolamento:
“La vendita di articoli erotici riservati esclusivamente ai maggiorenni è ammessa solamente in esercizi commerciali che consentano la necessaria riservatezza, che abbiano l’ingresso distante almeno 200 metri da scuole, giardini, edifici destinati a luogo di culto”.
Quindi, ricevuta la segnalazione, si è recato di persona al grande magazzino ed ha fatto scattare il sequestro delle papere e anche di altro materiale che si trovava in quel reparto. Dal canto loro, i responsabili Coin hanno commentato dicendo che i suddetti “toys” erano situati in alto (quindi accessibili solo a chi realmente interessati) e che all’ingresso del reparto l’informativa recitava chiaramente “che gli oggetti in vendita erano riservati a un solo pubblico adulto”.
Il dato buffo è che la Coin di Firenze è stata la prima, subito dopo quella di Milano, ad avere il “Paradise Lounge” all’interno.
Quando scoprii il corner al suo tempo ero piacevolmente sorpresa da quel passo avanti verso una tendenza che in Europa si stava sviluppando molto velocemente; i prodotti all’interno erano ricercati, il tutto in una cornice glamour e per niente pornografica. Finalmente un posto dove poter curiosare in tutta tranquillità.
Ma in questa città schiava di amministrazioni stantie, nemmeno l’eros ed il piacere possono essere pubblicamente ammessi!
Povere paperelle!
Fonte: Corriere fiorentino