Gente, stasera ho ascoltato un bell’album! Stasera mi sono perso in un suono fresco, in un flow fluido, in una musica che ti prende bene! Stasera ho sentito il nuovo album di Urto, Urtographia, un album di rap in dialetto napoletano nato in Toscana, dove l’artista ha messo radici.
Oh, io ci ho capito il giusto, nel senso che il concetto di ogni brano trasuda chiaro e nitido anche a chi come me non mastica il dialetto partenopeo, ma il rap di Napoli, ragazzi, c’ha un funk dentro che ti trascina per forza!
Urto, la prima volta che lo sento, è ospite in Cerco Ossigeno di Willie DBZ (rip). In un’intervista, Willie dice di lui: E’ un ragazzo interessantissimo che si sta muovendo tanto, è “carn’intro e brodo fuor”, è il napoletano più Toscano che ci sia.
Come arrivi in Toscana?
Dopo la perdita di mia mamma, è stato mio padre a portarmi in Toscana,esattamente diciassette anni fa, poi ci siamo persi e vivo da solo da quasi dieci anni. Per vivere faccio il barbiere, in uno dei migliori saloni a Montecatini Terme.
Onestamente il tuo disco mi entusiasma, il suono che proponi si avvicina al classico pur essendo bello fresco! Il dialetto napoletano è quello che a parer mio meglio si lega col rap, e ci sono molti artisti che in passato hanno tenuto alta la bandiera di Napoli. Quali sono i tuoi punti fermi in tal senso?
Sì, confermo. Il napoletano è una lingua in tutti gli effetti e si adatta alla grande con il Rap, dà anche più sfogo nel dire le proprie idee. Nel passare degli anni sono nati dei nuovi gerghi tra i giovani, con parole innovative e con slang completamente diversi al dialetto comune, è una città ricca, con tante fonti di ispirazioni e ogni giorno si trasforma e ti trasforma in una novità. Io vivo con un background ridottissimo, per questo sono sempre in viaggio, anche se, in questi ultimi tempi, Montecatini Terme sarebbe da prenderla in considerazione, dal degrado che la sta sommergendo. Beh, i miei miti classici del Rap partenopeo sono La famiglia, Sangue Mostro, 13 Bastardi, Capeccapa, Co’ Sang,, gente che ha segnato un epoca della musica e ancora la segna. In realtà non ascolto tanto l’italiano, preferisco Il Rap americano. Per chi ancora non mi conoscesse, e parlo soprattutto della scena campana, vorrei tanto raccontare a loro la mia storia. Spero un giorno di conoscerli e presentarmi a tutti.
Sicuramente il tuo rap sarà stato oggetto di paragone con quello di altri rapper napoletani, istintivamente l’avrei fatto pure io ma ho avuto paura di risultare antipatico! Mi sbaglio? E nel caso, qual è il paragone che non sopporti proprio più?
Ehehhe, devo dire che la domanda me l’aspettavo…comunque sì, ed è il grande Clementino. La cosa naturalmente mi fa molto piacere e la capisco in quanto facciamo entrambi Hip Hop e siamo del sud, o meglio campani, quindi la musica che esce da entrambi può essere simile, ma dal mio lato artistico spero e preferisco di far capire il mio stile, ed essere ricordato come Urto e non “quello simile a o come a…”, anche migliorando, magari evolvendo. Urtographia è un periodo della mia vita, la mia vita, con cose che mi sono accadute, che possono sembrare banali o non. Chi mi conosce e vive qui può confermare tali cose. E capisco anche che chi non mi vive, possa dare a loro un’immagine diversa.
Nel disco tratti diversi temi, e nonostante io non conosca il tuo dialetto come ho già detto questi arrivano chiaramente all’ascoltatore, nonostante non tutto il testo risulti comprensibile a chi non ha origini come le tue. Vuoi descrivere qualche brano in particolare?
C’è nè più di uno, ma il brano a cui tengo particolarmente è Perso nella mia città. Tratto da una storia buffa e vera. In pratica, sono venuto via da Napoli che ero piccolo, quindi all’ inizio quando ci tornavo da solo, per trovare amici e parenti, tutte le volte mi perdevo. Cioè, immaginati, un napoletano ca se perd ‘a Napl! Incredibile. Invece sì. Addirittura nel testo, nella seconda strofa, c’è il chiedere a una passante, una signora, con un accento mai perso, “Dove sta il centro?” E, giustamente questa rimase perplessa e mi rispose schiettamente, “Guagliò ma me stai sfutten?” dai… assurd…
Sul disco ci sono alcuni featuring, fra i quali anche Phantasm da Brooklyn. Come nasce questa collaborazione?
Beh, con Phantasm un approccio di pura coincidenza. In pratica stavo facendo un ordine su internet, e ascoltando la preview di questo Lp da “7” pollici, mi è piaciuto subito lo stile acquistando il vinile. Premetto che non conoscevo I Cella, infatti mi sono interessato a cercare del materiale su Youtube e devo dire che spaccano! Golden age underground! Mi sono messo subito in contatto con lui grazie ai social, gli ho fatto ascoltare quello che stavo facendo, preso bene, vai! Fatta. Nasce Long-range, un pezzo molto spinto, dove raccontiamo l’espandere la nostra musica. Non importa come.
Ci parli anche degli altri artisti che sono presenti sul disco?
Il disco ospita tanti amici, iniziando dalle produzioni di Jbone, Sonakine, Yambù, Cefro, BertoBeatz e dai versi offerti da Phantasm, DopeOne, Hydra Daiquiri e Kiaman. Anche con Hydra è nata una bella idea. È una mia collega di lavoro! Mi sono ispirato alla vita notturna che c’è qui e credetemi, è veramente un puttanaio, io l’ho ribattezzata con il nome di “La piccola Praga”. Con un testo del tutto ironico, dando dei consigli a uomini che si sono davvero rovinati e hanno rovinato la propria famiglia per tali “donne”. Il titolo No Limitz, perchè c’è rischio di non avere limiti in certe situazioni. E il rischio è alto.
Oltre che su Spotify, dove e come possiamo trovare Urtographia?
Urtographia è disponibile su Itunes, Google play, Spotify, Amazon music e su tutte le altre piattaforme digitali!
Grazie amici di Goldworld! One love!
Trovate Urto: QUI.