Uno sguardo alle passerelle per un’inquietante indagine sociale
Adorabili riviste femminili!
E’ un piacere sfogliarle quando esce lo speciale sfilate! Così, giusto per farsi un’idea delle cose improponibili che i miei (nostri) “colleghi” stilisti vorrebbero farci mettere addosso. A questo giro, a parte le solite stravaganze, quello che noto è l’estrema somiglianza tra la silohuette femminile e quella maschile; in parole semplici non si distinguono più le cose da uomo da quelle da donna.
O meglio: sono tutte molto simili!
Anche nell’estetica stessa di chi sfila: modelle ambigue come ermafroditi e modelli scialbi come adolescenti in via di sviluppo.
Unisex? Travestitismo? Eterosessuali vestiti da omosessuali?
Ma no!
Sembra che il discorso sia “evoluto” in qualcosa di più: gli abiti non devono vestire i sessi ma gli individui! E un individuo è un’entità complessa che va al di là della sua sessualità.
I vecchi stereotipi di donna-tutta-curve e uomo-solo-muscoli vengono sostituiti, sopratutto dai media (basta pensare ai protagonisti delle serie più seguite ora “Ugly Betty”, “Heroes”, “Nip&Tuc”, da caratteri sfaccettati, articolati e con sfumature molto sottili.
E così anche gli stilisti sembrano intraprendere una “guerra” alla moda di genere. Pioniera Miuccia Prada, che con la collezione Miu Miu fa sfilare insieme uomini e donne in un unico momento stilistico che ha come punto di riferimento l’abito più che il sesso.
Che sia una reazione alla mascolinità estremizzata? Che si stia cercando di risolvere (o facendo evolvere) la storia dei sessi e delle relazioni future alla luce di un nuovo periodo storico?
Una nuova consapevolezza dell’individuo?
Mah!
Personalmente, sfogliando quelle pagine l’interrogativo mi sorge spontaneo: c’è proprio bisogno di castigare gli uomini in pantaloni skinny abbinati con un adorabile twin-set e rinchiudere le donne in divise da ufficio che non esaltano nemmeno una forma???
I know, “l’abito non fa il monaco”, ma…
Cool people to know about:
-Miuccia Prada
-Heidi Slimane
Books about:
“La confusion des sexes” Michel Schneider (ed Flammarion)