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Divieti



Due città, due casi, stesso argomento: l’alcool.

I giovani, l’abuso, sempre più minorenni trovati con la bottiglia in mano.

Firenze: un’ordinanza vieta la vendita di alcolici negli esercizi commerciali ambulanti su sede fissa.

Milano: la giunta Moratti vieta la vendita di alcolici ai minori di sedici anni.

Firenze: la legge comunitaria vieta la vendita di alcolici su area pubblica.

Scandalo&Tragedie: il lampredetto senza vino? Sacrilegio! E in effetti per le nostre tradizioni culinarie questa legge arriva come un vero schiaffo alla tradizione: ma che senso ha? E infatti, un paio di settimane dopo, la smentita: il senso non lo aveva, anzi, peggio: si parla di errore di interpretazione (ma non le potrebbero scrivere più semplici ‘ste leggi invece di lasciare libero arbitrio a seconda di chi la legge?). E’ stato montato un caso assolutamente non necessario: nel testo della legge non c’era espresso alcun divieto esplicito. Ma allora: si divertono a complicarsi la vita???? Fatto sta che alla fine la questione si è risolta con una delibera…e tutti i trippai di Firenze brindano felici in strada!

Milano: per 4 mesi i minori di sedici anni hanno il divieto assoluto di bere alcolici. Insieme ai ragazzi sono punibili a norma di legge genitori, amici “più grandi”, gestori di locali che non rispettano la regola. Per ora si tratta di un test, dopo il quale vedere se rendere effettiva o meno tale legge. L’idea, in verità, è quella di estenderla su tutto il territorio nazionale.

I divieti si sa, più li metti più la tentazione di infrangerli è alta. A meno che non passino come cose “tranquille”, senza isterismi e forzature: basta pensare alla patente a 18 anni oppure il divieto di fumare in luoghi pubblici. All’inizio sembrava una tragedia, adesso nessuno ci fa più caso e rispetta più o meno pacificamente la regola.

Ma il principio è un altro: non è che l’ordinanza serve a sollevare i genitori dai loro compiti educativi? Senza il bisogno di dover dare il buon esempio perchè “tanto è vietato”?