In realtà per spiegare cos’è Fun Home, o solo per consigliarvelo, basterebbe dirvi che si tratta di un romanzo incentrato su una serie di ricordi di una donna, del complesso rapporto di una padre con una figlia, Alison, e dunque più semplicemente, di un’autobiografia.
Ma sinceramente dopo averlo letto, non me la sento di rifilarvi la solita pappa da recensione. Il quanto sia “bello” il libro, o il quanto sia “brava” Alison Bechdel, sono considerazioni piuttosto inutili e ve ne accorgerete quando vi troverete di fronte a questo lavoro, capace di trattare determinati argomenti con delicatezza e spessore.
Come già annunciato, i ricordi sono i protagonisti insieme ad Alison e a tutta la propria famiglia, il “filo rosso” che accomuna la figlia al padre, figura enigmatica e tremendamente reale, percorre tutta la storia tracciando un sentiero narrativo da seguire.
Durante il racconto, la sessualità a poco a poco viene scoperta diventando una tappa importante per la protagonista.
L’autrice imbastisce uno straziante, divertente, malinconico viale dei ricordi che si districa tra episodi di vita familiare, memorie personali e continue citazioni, letterarie e non. La Bechdel è intelligente nel raccontare, e ancora di più nel capire ed inquadrare determinati momenti, attimi particolari che diventano infiniti quando vengono immortalati nella tavola; Alison Bechdel, autrice underground statunitense, è l’artefice di questo magnifico libro edito da Rizzoli per la collana 24/7, con tutta probabilità una delle proposte di spicco di questo 2007.
Fun Home è soprattutto la storia di una donna; per capire, e probabilmente per amare Fun Home, dovete semplicemente leggerlo, nulla più.