Il nastro giallo e nero circondava praticamente metà edificio, sembrava persino renderlo più austero di quando non fosse in origine. In realtà, anni addietro, sul settimanale “affrettati ad affittare, prima che qualcun altro si affretti ad affittare più in fretta di te” l’inserzione recitava: “studio medico da ristrutturare affittasi, chiamare ore pasti.” Quello a cui l’annuncio non accennava era il fatto che i due vani in questione erano vecchi e dismessi come pochi altri visti durante la ricerca di un ufficio per l’agenzia investigativa. Tuttavia, il prezzo e la comodità dell’immobile, avevano convinto Jack e John a firmare un contratto vincolante per i dieci anni a venire. Tre dei quali già passati vivendo lì dentro come fosse una casa.
Una volta staccato il nastro e, chieste informazioni agli agenti che pascolavano in cerca di qualche indizio, era saltato fuori che qualcuno era entrato nell’ufficio “JJ investigazioni” e, dopo aver cosparso la stanza di benzina, aveva appiccato il fuoco.
– Cazzo Jack, la mia tazza di Elvis, sarà distrutta?
– John, lascia perdere la tua stupida tazza, non capisci?
– Ma era la mia tazza portafortuna…
– Cazzo, riesci a non pensare a quella fottuta tazza?
– No Jack, insomma, era bellissima
– Era una tazza. Ne trovi a migliaia uguali da Jeorg.
– Dici? Sempre con Elvis?
– Con Elvis, con Dio, con chi cazzo vuoi! Ma quello che importa è altro John!
– Sì? E cos’è importante? Ma scusa com’è una tazza con Dio?
– Uguale a quella con la foto di Elvis, ma con la barba.
– Forse prenderò quella con Dio allora. Ma cos’è che dovrei capire?
– Che siamo vicini ad una soluzione. Per questo hanno bruciato tutto, vogliono spaventarci John!
– E ci sono riusciti?
– No John, non ci sono riusciti!
– E siamo sul serio vicini? Insomma, io non mi sento così vicino…
– Forse lo siamo, ma ancora non ce ne siamo accorti. Quello di cui sono sicuro è che questo Gold c’entri qualcosa.
– Forse dovremo chiamare Karla, ma il numero non era là dentro Jack?
– Bingo! Ecco cosa volevano far sparire!! Il numero di Karla!!!
– E perché?
– Perché così non possiamo chiamarla!
– E non potevano bruciare solo il bigliettino Jack?
– Cazzo John, vuoi essere più partecipativo, spesso mi domando se tu sia davvero il genio che credo che tu sia
– Io credo che dovremmo andare da Jeorg a comprare la tazza, poi berci un caffè e dopo pensare a qualcosa
– Buona idea, da quelle parti ci saranno sicuramente più risposte di quante se ne possano trovare qua tra questi cani in divisa.
Il negozio “souvenir da Jeorg” era frequentato più dagli indigeni che dai turisti, e non perché non fosse attraente e ben attrezzato, ma perché, in quella zona, di turisti, proprio non se ne trovavano. In effetti ogni tanto qualcuno entrava, ma solo per chiedere informazioni su come raggiungere il centro della città. La ragione per cui sia Jack che John considerassero questa zona il fulcro di ogni loro spedizione, era dovuto al fatto che era da queste parti della città che, secondo loro, un investigatore doveva muoversi per trovare quello che cercava. Che si trattasse di una tazza di Elvis, o della risposta alla domanda che, in quel momento, si stavano ponendo.
– Tazze con Dio ne avete?
– Con Dio? Ecco…sì, dovrebbe essere…ecco questa!
– Ma…questo non è Dio
– No?
– No, non assomiglia ad Elvis
– Elv…mmmh, perché non ne prende una con lui allora?
– Le avete?
– Certo, quale di queste?
– Quella sulla sinistra, ne avevo una identica
– L’ha rotta?
– No, mi hanno bruciato la casa stamattina e la tazza era dentro. La colpa è di un numero di telefono.
– Capisco…
Fuori dalla porta di “Souvenir da Jeorg” Jack giocherellava con l’accendino. Il sole ancora era alto e, l’idea di non avere una casa dove passare la notte, per adesso, non sembrava turbarlo più di tanto. “Karla ci troverà una sistemazione” pensava.
– Ho preso la tazza Jack, ma con Dio non c’era. Cioè c’era, ma non era lui.
– Quindi? Elvis?
– Sì
– Io invece ho trovato questo e credo che qualcuno stia cercando di aiutarci…
– “Female Jam” e come ci aiuta questo?
– Capisci, se Gold c’entra qualcosa e se a questa festa parteciperanno solo donne…
– …
– …
– …
– Senti non lo so, ma non voglio perdermi niente di simile, magari troviamo anche un posto dove dormire.
– L’importante è che mi facciamo entrare con la tazza.
– Che cazzo te ne fai di una tazza?
– Ci devo bere Jack, ci devo bere.