Cade il muro, ma io non lo sento perchè ho le cuffie che pompano House Music
Stamani non sono proprio riuscito a starmene a letto, alle 7:00 ero già con gli occhi sbarrati,
saranno certe ricorrenze che nel subconscio meoniano creano tenpeste (tempeste, n.d.w.e.) neurologiche a base di ricordi…
Non ho ben presente cosa facessi in quel giorno del 1989, sicuramente la mia attenzione non era dedicata alla caduta del muro berlinese, forse pensavo a mixare meglio i dischi che mi avrebbero portato in giro per locali nel decennio successivo, forse la mia mente era proiettata all’imminente diciottesimo compleanno, o forse ero in qualche auto di ragazze un po’ più grandi di me, a consumare i primi amori infreddoliti.
Non riesco a ricordare la mia generazione attenta alla questioni politiche pre e dopo muro, non ricordo striscioni e fuochi d’artificio nella toscana rossa, invece ricordo che stavamo cominciando ad assaporare l’odore d’Europa, cercando di mandar via il tanfo ristagnante della provincia italiana, c’era quella musica ACID che veniva dal nord, gli anfibi, i fuori orario, la fine del Dark, della vecchia electronica, della disco tamarra anni 80… era arrivata la house music, la musica che ci faceva ballare come pazzi fino al mattino e si produceva in camera tua, io ne rimasi folgorato, fu in quel periodo che mi comprai tutta l’attrezzatura, mix, casse, giradischi, e cominciai la mia piccola carriera di dj. Si, perché in quel periodo, noi nati negli anni 70, almeno tutti quelli che ho frequentato, non ce ne importava nulla della politica, della guerra fredda, dei comunisti e dei democristiani, dell’oriente e dell’occidente, volevamo solo ballare, conoscere gente, vestirci tutti i sabati come se fosse carnevale, sballarci, sfondarci le orecchie con quel incredibile dum! dun ! dun ! e i suoni indimenticabili delle mitiche 808 e delle 303, molti si calavano le sballanti extasi (quelle fortunatamente non mi hanno mai attratto).
Della caduta del Muro nonostante provi ha ricordare non ricordo niente che mi faccia dire “quando ho sentito la notizia….” niente! del 1989 ho flash più nitidi di altri avvenimenti, certo devo ammettere che per quelli che erano i miei interessi dell’epoca il vero muro cominciai a vederlo cadere negli anni successivi, quando sentivo parlare delle case occupate di Berlino est. dei rave berlinesi dei primi anni novanta, quando la tv trasmetteva immagini dei Love Parade, enormi masse di teknoballanti che invadevano la città riunificata con carri che sparavano decibel di teknomusic..
Credo che dal quel crollo vissuto in sordina da un DJ Meo assordato dal beat nelle cuffie, inconsciamente sia nato un europeista convinto, amante della moneta unica, della libera circolazione, della multi culturalità, della multietnia, di un Italia con una possibilità di non rimanere l’italiatta di sempre, dei ragazzi che fanno l’Erasmus , ecc…
Certo, di muri da abbattere ce ne sono ancora molti, ma intanto la Berlino del 2006 che ho visitato e un posto straordinariamente bello e interessante, e io non sono certo uno che dice “si stava meglio quando si stava peggio” per il resto staremo a vedere.
[Via Meo]