Sono passati 20 anni dalla caduta del muro anche se qualcuno non se ne è accorto. Nonostante una buona parte del muro sia stata effettivamente abbattuta, un’altra si è salvata ed è stata lasciata appositamente lì dai tedeschi per non dimenticare quello che era successo. Come un monito futuro di teutonica memoria.
Quanto dovremmo imparare dai tedeschi eh?
I resti più famosi del muro rispondono al nome di East side gallery, lunga un chilometro e 300 metri e contenente,circa, 106 “pezzi”, vecchi e nuovi. Questi numeri la rendono, de facto, la più grande galleria d’arte a cielo aperto: posso solo provare ad immaginare cosa deve aver provato un writer quando, 20 anni fa esatti, si è trovato improvvisamente a disposizione la più grande “tela” del mondo.
E questa domanda, evidentemente, non me la sono posta solo io.
Per celebrare quell’evento, la caduta del Muro, ma soprattutto quello che ne è seguito, nel 2009 la città di Berlino ha deciso di ri-invitare gli stessi writer che per primi misero le loro mani sulla Galleria Orientale. Così, in un connubio tra vecchio e nuovo, la East side gallery è tornata a nuova vita per la gioia di turisti, writers e quant’altro.
Sarebbe il caso di farci un salto no?
Nel caso non possiate andare, potete visitare questo sito www.eastsidegallery.com oppure scrivere a questo indirizzo eastsidegallery@eastsidegallery.com per tenervi informati. Esiste anche una mailing list alla quale ci si può iscirvere.
(Trad:”Hai appreso cosa significhi Libertà e non lo dimenticare mai”)
foto di jack-opo
foto di jack-opo
galleria su Flickr