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MUSIC

Artifacts



Between a rock and a hard place

Cover del disco

Ci sono giornate che partono col piede giusto. Magari ultimamente la vita non ti sta regalando gioie. Magari ti si è bucata una gomma in via Ponte alle Mosse e hai dovuto far un cambio al volo che manco a Maranello. Magari sei stato tutta la sera a Luzzi a ballare con una tipa e ti rendi conto che hai raccattato il numero sbagliato.. magari invece la mattina ti sveglia il postino col disco degli Artifacts!! Perché parlare di questo disco adesso? Semplice, perché dopo mesi che lo braccavo su ebay finalmente sono riuscito ad averlo nelle mie avide manine consunte di scratch. E perché mai dovrei recensire solo dischi che possiedo? Perché la rubrica è mia e si fa come dico io (questa è l’evoluzione del fanciullesco pensiero “il pallone è mio e tu non giochi” che tutti avrete detto o sentito dire almeno una volta nella vita). Questo disco credevo non avesse bisogno di presentazioni; in realtà parlando un po’ a giro ho notato che non troppi conoscono ‘sta perla del New Jersey. El da Sensei e Tame One sono i due sopraffini figuri che compongo questo dinamico duo volto al recupero dei valori storici dell’hip hop e delle sue discipline. I due infatti sono anche writer attivissimi come si capisce dal video del singolo “wrong side of the tracks” (lo potete trovare su youtube), che campiona “bubble gum” dei 9th creation in un trionfo di vibrazioni east coast.

Il disco è del ’94 ma suona come se fosse uscito 3 anni prima e questa, ancora una volta è una cosa grandiosa. In pieno periodo gangsta i nostri se ne escono con un vinile che puzza di jazz, stracolmo di rimandi all’old school (dai Jungle Brothers ai Boogie Down Productions fino agli onnipresenti Sugarhill e ai loro conterranei Lords of the Underground) e con una metrica perfetta. Essendo come già detto del Jersey non si sono fatti mancare l’ospitata di quel cartone umano vivente che è Redman in uno dei pezzi più belli del disco, “Cummin’ through ya fuckin’ block”. Per capire il livello di culto generato da questo disco provate a farvi un giro su ebay e iniziate a cercarlo..

Tame One ed El da Sensei hanno dato poi vita a due discrete carriere soliste ma il germe del loro genio è tutto qua. Come diceva una vecchia pubblicità, accattetevillo!!

Ps. Visto che ho deciso di recensire solo dischi che possiedo sarebbe bene che qualcuno della crew, mosso da compassione e bontà d’animo, mi regalasse, in vista anche delle imminenti festività natalizie il disco dei

Sanguemisto per far contento il sottoscritto e probabilmente anche il bambin Gesù. Notate bene, non lo faccio per me, ma per la comunità. Devo educare le masse..