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NON SONO STATO IO
MUSIC

Blueprint 3



JayZ_blueprint3_cover

What’s up people???
Did y’all miss us??

Non dite bugie dai…
Lasciata l’estate alle spalle, con i suoi ricordi e i suoi tormentoni, ci rituffiamo in un’altra stagione musicale che si preannuncia moooolto carica. E neanche il tempo di accorgerci del cambio di stagione che nei nostri impianti arriva il nuovo lavoro di quello che personalmente considero il più grande

(Lo so, lo so, non è mai bello scrivere a chi ti sta leggendo che l’artista in questione è il tuo preferito..ma…chi se ne frega giusto???).

Signore e signori, buttate pure nel cestino dei vostri pc tutti i file di Pitbull o del Soulja Boy di turno.
Fate spazio al nuovo lavoro di Shawn Corey Carter a.k.a The Best Rapper Alive a.k.a Jay-Z, The Blueprint 3.

Per Jay questo è l’album in studio numero 11 (senza contare le collaborazioni con R.Kelly e Linkin Park, e un Mtv Unplugged) e segna l’inizio di un nuovo percorso, quello della Roc Nation, neonata etichetta con la quale Jigga si slega dal suo storico rapporto con Def Jam (dalla quale ha comprato i diritti su quest’album per “soli” 5 milioni di dollari), ed è anche l’undicesimo che si piazza in cima alle classifiche di vendita,nessun artista ha fatto meglio (no, neanche i Beatles!!!).

Da come avrete già visto nella classifica del mio socio Dj Double Dee, c’è l’imbarazzo della scelta per quanto riguarda la scelta dei pezzi che saltano all’orecchio già dal primo ascolto.Ma andiamo con ordine.

Nell’intero lavoro Hova si dimostra molto più grande di alcune situazioni o personaggi che cercano di intaccare il suo status o trarre popolarità sfruttando il suo nome e la sua immagine. Nei due brani che aprono il disco “What we talkin about” e “Thank you” con poche barre liquida ex soci(Dame Dash e Jaz-O), rapper di dubbio valore come Jim Jones.

Con “D.O.A”, prodotta da No I.D. (ex produttore per Common e altre leggende underground), abbiamo la prima bomba. Jay dimostra ancora una volta di saper essere trend setter, ma anche di saper opporsi e mettere la parola fine su alcune tendenze. In questo caso se la prende (FINALMENTE!!) con l’autotune (avete presente l’effetto T-Pain??). Tutti i vostri rapper preferiti ne hanno fatto uso smodato fino a farci sanguinare le orecchie, e il nostro eroe non lo manda a dire.
Quindi, levatevi dalle palle e tornate a far rap come si deve!

A seguire, il singolone –anthem “Run this town” con quelli che sono i figliocci di Jay-Z, ovvero Rihanna e Kanye West che sfodera una strofa all’altezza del suo boss, oltre che una bella produzione insieme al già citato No I.D. (i due fanno la parte del leone per quanto riguarda le produzioni totali, insieme producono più della metà delle tracce), e personalmente ho apprezzato molto anche il video.

E a proposito di video, da qualche giorno c’è fuori anche quello per la prossima traccia dell’album che è “Empire state of mind” con Alicia Keys, che si candida ad essere il pezzo dell’anno. Jay si lascia andare all’omaggio alla Grande Mela che è stato affrontato più volte anche da altri suoi colleghi, e sebbene il rischio di essere “ovvio” per quanto riguarda il soggetto fosse dietro l’angolo, Shawn ci fornisce un quadro perfetto della sua New York. Doppio ascolto garantito.

Il pezzo che segue vede ospite Young Jeezy, ”As real as it gets” delizia ancora una volta le nostre orecchie e ci prepara al banger prodotto da Swizz Beatz che in quanto a stile non è secondo a nessuno e ci ipnotizza con una produzione e un ritornello ignorante come al solito. Per questo nuovo album Hova non si voleva far mancare proprio nulla e allora troviamo anche la rivelazione dell’anno Drake che confeziona l’hook su “Off that” di Timbaland, traccia veloce che non sarà un singolo probabilmente ma si adatta benissimo ad essere suonata nei club.

Dicevo, Jay decide di non farsi mancare nulla, neanche di farsi accompagnare da un suo nuovo protetto, la promessa J.Cole, in un pezzo in cui rende omaggio a tutti i suoi avversari nel corso degli anni. ”A star is born” si fa apprezzare sia per l’argomento che per la solita produzione di livello firmata Kanye-No I.D.

Tempo poi di rituffarsi nell’atmosfera ipnotica portata da Timbaland con “Venus vs Mars” dove Jigga ci regala una piccola lezione su come si usano le metafore in un pezzo rap. Vi consiglio vivamente di cercarvi il testo.

Altro giro, altro pezzo e altra produzione superlativa di Kanye che decide di ritornare al suo vecchio stile e ci regala una gemma, levigata con il ritornello di Kid Cudi e lucidata col rap pulito di Jay che manda a casa ancora una volta tutti i suoi “haters”, e ribadisce il concetto col pezzo che segue chiamato proprio “Hate” con Kanye nella doppia veste di featuring e produttore. Nel pezzo i due soci si scambiano il microfono con stile e ancora una volta West fa bella figura con la sua interpretazione.

Arriviamo adesso forse all’unico punto debole dell’intero lavoro, lo troviamo in “Reminder” dove non è il rap di Jigga il problema, ma la produzione di Timbaland che si rivela troppo anonima(da un king come Timbo ci si aspetta ben altro livello di prestazioni, e sorvoliamo sullo stile di produzioni che ha intrapreso da un paio d’anni a questa parte!). Per fortuna ci pensa Pharrell con la sua “So ambitious” a risollevare la cosa con una produzione molto rilassata ma godibile allo stesso tempo. A chiudere invece troviamo un pezzo da pelle d’oca per la produzione, per il ritornello (che tutti quelli che hanno una certa età riconosceranno) e per il testo di Jay. Si tratta di “Young Forever”, dove la voce bianca (nel senso di pelle) di Mr. Hudson emoziona tutti quanti e ci consegna il lieto fine del lavoro.

Sicuramente il disco dell’anno per quanto mi riguarda, solo il tempo dirà se vale altri classici del nostro eroe. Sicuramente si avvicina parecchio. Per concludere vorrei consigliarvi di andare a cercare il live tenuto al Madison Square Garden l’11 settembre di quest’anno, si chiama “Answer the call”, mi ringrazierete.

E voi? State ancora ascoltando il vostro rapper medio???

..fuck that, we’re on to the next one..

Alla prossima, stay tuned.

SLIM

DISCOGRAFIA

Da solo:

  • Reasonable Doubt(1996)
  • In my lifetime..Vol.1(1997)
  • Vol.2..Hard knock life(1998)
  • Vol.3..Life and times of S.Carter
  • The Dynasty:Roc la familia(2000)
  • The Blueprint(2001)
  • Mtv Unplugged(2001)
  • The Blueprint 2:The gift & the curse(2002)
  • The black album(2003)
  • Kingdom come(2006)
  • American gangster(2007)

Collaborazioni:

    Con R.Kelly:

  • The best of both world(2002)
  • Unfinished Business(2004)
  • Con Linkin Park:

  • Collision Course(2005)

Jack and Slim and DoubleDee