All’altra estremità del cavo telefonico, negli studi della Universal c’è Cosimo Fini, meglio conosciuto come Guè Pequeno, mc, assieme a Jake la Furia, del trio meneghino.
Ciao. Che combinate? Come va la promozione del disco?
Ciao a voi. Tutto bene, il disco vende e la gente ci viene a sentire. La prima tranche del tour, quella estiva, era all’aperto e l’abbiamo finita. Adesso facciamo il tour per i club e anche qui le cose vanno bene: abbiamo già fatto parecchie date sold out, compreso Roma.
Come vanno le cose dal vivo?
Siamo decisamente un gruppo più da tour che non da radio. Abbiamo un bel live aggressivo
Meglio le arene o i club?
Il club, tutta la vita. Per un discorso di attitudine, più che altro.
Musicalmente che tipo di influenze hai avuto?
Sono cresciuto ascoltando l’hip hop di New York bene o male, tutto il periodo della golden age dai primi anni ’90 fino al 2000. Wu tang, Tribe, Gangstarr, Jay -z e tutta la scena Rock-a-fella.
Cosa pensi della scena americana di oggi?
Ascolto ancora tante cose, anche quelle più cafone! (ride) La questione è se la musica sia ancora di qualità o no.. al giorno d’oggi l hip hop è per gli americani “musica da discoteca”. Però alcune cose mi piacciono come tanti nomi della scena del sud, come Young Jeezy, oppure i Clipse, il mio duo preferito. L’importante è che il tuo stile, ed il nostro lo è, sia personale. Per questo facciamo basi un po’ techno: perchè siamo cresciuti con quello. Così come mi fanno ridere certi puristi… come se loro fossero cresciuti coi Temptations.
E della scena italiana che ne pensi? Mi sembra una cosa molto on e off..
La scena esiste, sono i media che hanno un’attenzione on e poi off. E credo che ci sia anche qualità a giro. Noi per esempio, in studio di registrazione, volevamo creare un prodotto che potesse suonare bene dopo un disco inglese o uno tedesco. Poi si, i numeri cambiano ogni anno.. quando ci fu il botto per esempio, uscirono Eight mile (il film con Eminem) e poi Fibra e Mondo Marcio fecero il disco di platino. Adesso invece esistono quasi solo le major visto che le indipendenti non ci sono più. E poi ovviamente i download.
Fibra però quando “fece il botto” fu accusato di essersi venduto.
Rispetto a Fibra, che stimo, noi siamo diversi. Anche lui viene dall’underground ma a differenza nostra lui ha fatto pochissimi live e quando è finito con la major è diventato subito molto pop. A noi invece spesso ci prendono per i nuovi Articolo 31 ma in comune con loro più che altro abbiamo il gusto per le rime e per le metafore.
Beh, non mi sembrate proprio gli Articolo 31.
In che senso?
Nel senso che voi avete un approccio molto diretto mentre loro, certe cose non le hanno mai dette. Sono più edulcorati.
Si questo è vero ma ci sono anche dieci anni di differenza nei nostri testi. J Ax certe tematiche le aveva già affrontate, come il jet set per esempio. Noi siamo un po’ meno festaioli, un po’ meno party ma anche più dark, così come Milano.
Come è cambiata Milano in questi dieci anni?
Come ti dicevo è più dark e molto meno anarchica. Si sono persi luoghi di aggregazione sociale spontanea (anche aggregazione negativa!) come il Parco Sempione o Piazza Vetra. E’ una città più europea ma anche più repressa.
Considera che la nostra (Guè ha 28 anni) è l’ultima generazione dell’analogico. Adesso i ragazzi mi sembrano più ignoranti, anche internet, per certi versi, rischia di diventare un analfabetismo di ritorno. Ma il contesto, purtroppo, è quel che è. Io per primo sono molto amareggiato dai vari Lodi (Alfano, Ghedini) per non parlare delle esternazioni di Giovanardi sul povero ragazzo morto (Stefano Cucchi).
Ok. Vi vidi anni fa all’Ex Emerson e adesso tornate dopo anni al Viper. Un bel salto no?
Tu c’eri quella sera all’Emerson?
Si.
Allora ti ricorderai della scazzottata fra uno di noi e uno del pubblico. (ride)
Si mi pare proprio di si, ma parliamo della tua vita.
Beh che ti devo dire, la vita è cambiata.Ho fatto un po’ lo stereotipo del rapper: sono uscito con le soubrette, mi son fatto lo schermo al plasma, cose così.. (ride) Per certi versi posso dire che mi sono imborghesito ma sai, sto cercando di staccarmi da alcuni giri nei quali sono cresciuto e non è facile. Devo dire che da piccolo, avessi saputo come sarei finito, probabilmente mi sarei odiato.
Complimenti, sei molto onesto.
Dici?
Un’ultima cosa, te la devo proprio chiedere: come è nata l’idea del porno con i Truceklan?
Beh sai. Il porno piace a tutti. E tra i nostri fan ci sono anche personaggi del mondo del porno. Come Matteo Swaitz, regista del film che ha girato una storia un po’ scura, un po’ di gangster. E nel film ha voluto i suoi rapper preferiti cioè noi e i Truce. Il nostro, alla fine, è un semplice cameo no sex ma ormai il film è un piccolo culto. Quando uscì la gente era ammattita, credeva che le scene di sesso le avessimo fatte noi! (ride)
Ok, grazie per il tuo tempo, buon concerto domani sera.
Grazie a voi!
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