Cosa ti ha spinto a diventare un dj? Quali erano le tue prime influenze ?
Comunque, per rispondere alla tua domanda, i miei eroi erano: dj Streets Ahead, dj Cheese, Grandmaster Flash, Jazzy Jeff e dj Pogo.
Cosa puoi dirci del tuo background hip hop ?
Non parlerei di background hip hop. Sono stato influenzato dall’hip hop per le ragioni che ho scritto prima ma, prima di entrare nella prima scena rave inglese, suonavo ogni tipo di dance music.
Avresti mai detto, agli inizi degli anni ’90, che la drum ‘n’ bass sarebbe durata cosÌ tanto ?
Cerco di non dare mai nulla per scontato. Non riesco a credere che vado ancora forte! Ahah! Sono parte del nucleo che ha fondato la drum ‘n’ bass e la jungle, abbiamo creato il nostro stile di musica in un’era in cui non c’era internet e nella quale i ragazzi giovani non è che avessero molto da fare..la nostra musica era il nostro modo di ribellarci.
Quali sono le tue aspettative per il futuro? Dove vedi la drum ‘n’ bass fra dieci anni? E tu? Dove ti vedi fra dieci anni ?
Non predico il futuro. La mia carriera è stata un percorso molto naturale e organico e voglio che prosegua in questo modo.
Quali consideri le tue produzioni migliori ?
Sicuramente i miei primi lavori per Ganja (i volumi 1,3,4 e 5) e la roba downtempo che ho fatto sul finire degli anni ’90, Dead A’s, Species, Revolution, Closer to god, le mie prime collaborazioni con A Guy Called Scientist (’90-’91), Exorcist, The Bee..
Credi che la drum ‘n’ bass e la dubstep avrebbero mai potuto diventare così popolari senza l’aiuto delle radio ?
Le radio pirata svolgono un ruolo fondamentale nello sviluppo di nuova musica a Londra. Credo che questo sia il vero motivo del perchè è così bello fare musica a Londra. Nella maggior parte delle altre città inglesi, ed anche nel mondo, non ci sono così tante radio pirata, per cui diventa difficile creare musica nuova.
Perchè hai creato le tue etichette? Cosa pensi dell’industria musicale ?
Mi son fatto le mie etichette perchè son stato fregato dalle altre con le quali avevo lavorato, inoltre mi piaceva l’idea di essere il capo di me stesso. Amo la musica, amo fare il dj, amo FARE musica ed aiutare altri artisti a fare la loro ma.. non sono un amante dell’industria, come la chiami tu, ci sono troppi egomaniaci e troppi idioti con cui aver a che fare. Avere la mia etichetta significa non dover trattare con questa gente dell’industria, posso essere me stesso.
Ok, per finire. Cosa puoi dirci del tuo show fiorentino? Cosa devono aspettarsi i ragazzi che verranno a ballare ?
Puoi scommetterci.
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