Girava un po’ di tempo fa su Facebook il video-reportage di una ragazza americana sui graffiti a Firenze.
Incuriosita me lo sono guardato tutto (è diviso in 4 parti e si trova su youtube) e l’ho trovato molto interessante: interviste, riprese, musica…
Sicuramente una visione di Firenze parecchio “romantica” ma anche moderna. Mi sono incuriosita talmente tanto che ho pescato l’autrice del video e sono andata a farle qualche domanda….
Intervista a Mandy Rosen, Autrice di “Graffitaly“
Mandy, vuoi dirci qualcosa di te e perchè ti trovavi a Firenze?
Mi chiamo Mandy, ho 21 anni e sono la più giovane di tre sorelle. Sono nata e cresciutas nella California del sud e alcune delle mie passioni sono la fotografia, pittura, suonare il pianoforte, e parlare lingue diverse. Mi sono trasferita a Firenze per 9 mesi, perché ho sempre voluto studiare all’estero durante il college e Firenze è il luogo perfetto per un chi ama la storia dell’arte! Mi manca già Firenze!
Come mai hai deciso di fare un documentario sui graffiti a Firenze?
Sapevo che avrei voluto fare un documentario durante gli studi all’estero, ma in un primo momento non ero sicura di che cosa. E’ stato camminando per le strade e osservando i graffiti che improvvisamente l’idea è arrivata… Ho sempre trovato i graffiti un argomento affascinante e mi sono sempre chiesta perché si vedono ovunque a Firenze e così poco in giro negli Stati Uniti. Ho cercato di rispondere a questa domanda attraverso “Graffitaly”.
Secondo te com’è la scena del writing nella nostra città?
La scena del writing a Firenze è molto attiva. La prima cosa che ho notato, e di cui sono stata molto sorpresa appena ho fatto un passo in terra fiorentina, sono stati tutti i graffiti ovunque. Non sono mai stata in una città dove ci sono così tanti “writers”. Se dovessi riassumere la scena dei graffiti di Firenze, direi che è per lo più basata sulle tag ma con pochi murales creativi. Il tagging è un po “animalesco”, sembra che i writers taggano solo per marcare il loro territorio, il che sta rovinando il valore estetico di molti edifici storici e facciate.
Hai trovato qualche difficoltà nel fare le interviste e le riprese?
Ci sono state non poche difficoltà con le interviste e videoriprese. Prima di tutto, non avevo nessuno ad aiutarmi. Ho dovuto filmare la gente e fare loro domande nello stesso tempo, quindi era difficile spostare la videocamera in giro cercando di ottenere punti di vista diversi e al tempo stesso concentrarsi su ciò che la persona che stava dicendo. Inoltre, il mio italiano è cosi-cosi, mi piace dire alla gente “Io parlo italiano rotto” così tante volte ho avuto difficoltà a fare interviste alle persone che non parlano inglese. Inoltre, all’inizio ho avuto difficoltà a trovare writers con cui avere un colloquio. Per fortuna mi è stato presentato Francesco Degl’Innocenti tramite un amico di un amico; è stata una grande intervista e reso il mio documentario migliore.
Eri a conoscenza delle polemiche che ci sono in città sul writing/tagging?
Non sapevo ci fosse una polemica sui graffiti a Firenze prima che mi trasferissi lì. Non avevo nemmeno idea che ci fosse una scena tanto attiva!!!
Alla fine del tuo lavoro, che idea ti sei fatta del writing a Firenze?
Penso soprattutto che nel centro storico di Firenze la gente non dovrebbe taggare. Firenze ha la reputazione di piccola e caratteristica città visivamente bella, e il tagging senza senso visto su ogni centimetro delle strade e degli edifici sta cominciando a rovinare questa reputazione. Firenze ha bisogno graffiti più belli e tag meno brutte….
E se se ne è accorta lei…
Grazie a Mandy per l’intervista e per il suo documentario!