L’artista Silvio Tempesti è un personaggio assolutamente affascinante, con un passato frenetico che ha segnato sia la sua formazione artistica, sia il suo modo di relazionarsi con la vita.
Silvio nasce a Prato nel 1975.
Si dedica a studi classici, ma presto scopre che non è quello che vuole: allora, comincia a cercare.
Parte per il servizio militare. Dopo questa esperienza inizia a dipingere su tela e vetro e non smetterà più. Le sue esperienze di vita influiranno in modo incisivo sulla sua arte, diventando fonte d’ispirazione e sfogo per i suoi pensieri.
Viaggia moltissimo: dall’India a Londra, dall’America a Berlino. E’ un nomade, che si integra perfettamente nell’ambiente in cui si trova e che attinge dalle culture diverse con cui si trova a contatto.
L’esperienza più significativa ce l’ha a Londra nel 1999. La città lo assorbe completamente, facendogli conoscere la realtà underground che la caraterizza e Silvio si trova a partecipare a raves che saranno nuova fonte d’ispirazione per le sue opere.
In più, inizia a fare il dj, suonando nei locali di Londra e lavora come cuoco in un famoso ristorante giapponese, a Soho.
Nel 2000 torna a Firenze e dipinge: ha trovato un metodo sperimentale che lo porta a creare misture complicate che riporta su tela e che solo a essiccazione avvenuta daranno forma materica.
Visita altri luoghi: Tenerife, Danimarca, Asia fino a fermarsi a Berlino.
Ma oltre a Berlino, anche Copenaghen lo incuriosisce moltissimo, così decide di viverci per 3 anni: lì, acquisisce nuove tecniche per quanto riguarda la cucina giapponese e anche dal punto di vista culturale viene molto influenzato.
Nel 2008 torna in Italia e si occupa di esporre i suoi quadri di grandi dimensioni in mostre collettive e personali: figure nell’astratto.
Nel 2009 partecipa a “Up Arte” e con Violette Maillard propone una performance di action painting con il nome di “Olive Olive Tits”.
In seguito, il duo Silvio-Violette, si trasforma in un trio con Alessio Pinelli e insieme continuano a proporre opere di avanguardia con la tecnica del dripping e usando materiali come colle o giornali: pennellate che uniscono colori tristemente vivaci, sgocciolature, macchie ad un invadente sottofondo musicale.