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NON HA RAZIONALITÀ
MUSIC

Stokka e Madbuddy



Stokka e Madbuddy

Viene dalla Sicilia, da Palermo (centrale!!) il dinamico duo composto da Stokka e Madbuddy. Entrano a far parte del giro dell’hip hop nazionale nel 2001 con la pubblicazione dell’acclamato demo “Palermo Centrale” seguono altri due dischi (“La cura del microfono” oltre a “Bloc Notes”) ed un quarto è lì da venire. Se ne riparla a fine estate.

Per il momento, se volete vederli dal vivo non vi resta che partecipare a Suolo Pubblico, assieme ai ragazzi dell’Urban Being Crew e Ghemon il prossimo 23 luglio.

E’ ancora una volta skype a mettermi in contatto col mio interlocutore: dall’altra parte del monitor, a ‘sto giro, c’è Stokka..

Deiv:Ciao Stokka. Il 23 vi aspettiamo a Montelupo. Per il resto cosa state facendo?

Stokka:Stiamo lavorando sul disco nuovo.Chi ci segue lo sa. Doveva uscire un anno e mezzo fa, poi stimolati dal cambiamento e dall’idea di perfezionarsi, ci siam presi la cosa con comodo. Non abbiamo particolare fretta, uscirà comunque dopo l’estate. Credo che farà storcere il naso a molti dei nostri fan. Per quanto riguarda il discorso live invece, siamo sempre a giro.

Deiv:Ghemon sostiene che il vostro disco è bellissimo ma è ormai finito da 15 anni..

Stokka:Magari il disco non uscirà mai. Sicuramente per noi rappresenta un’evoluzione, dai tempi di “Block Notes” siamo cambiati molto. Noi per primi siamo maturati, proseguiamo il nostro percorso, che non è un percorso necessariamente “hip hop”. Ci interessa fare musica, ascoltiamo tanta elettronica, anche punk, reggae, abbiamo una visione molto ampia in questo senso. Vogliamo quindi rivolgerci ad un pubblico che ci somiglia, che è cresciuto e maturato con noi.

Deiv:Hai detto che il disco probabilmente farà storcere il naso a qualche fan. Cosa è cambiato?

Stokka:Non faremo solo pezzi per “bboy fieri”. Una volta parlavamo come mangiavamo, adesso, guardando al nostro lavoro dall’esterno, mi sento di dire che i testi sono più criptici, ci interessa molto “trasmettere delle fotografie” e quindi vogliamo che le nostre liriche lascino spazio all’immaginazione di chi ci ascolta. Saranno sicuramente più interpretabili.

Deiv:Ha già un titolo il nuovo disco?

Stokka:Sì. Si chiamerà “Bypass” per rappresentare questa idea di cambiamento rispetto al passato. C’è un cambio di rotta mentre il significato in senso stretto è una cosa un po’ da nerd.. per bypass si intende, sul banco mixer, quel bottone che ti permette di sentire la traccia “pulita”, senza effetti.. significa ascoltare le cose con orecchie diverse.

Deiv:Siete in autoproduzione? O vi appoggerete a qualcuno, magari per la distribuzione?

Stokka:Abbiamo un paio di strade sa seguire: se queste non si riveleranno rispettose del nostro lavoro, allora andremo in autoproduzione. Crediamo poco nel cd, ci interessano di più i live.

Deiv:Dove lo avete registrato?

Stokka:Nel nostro home studio.

Deiv:Cosa è successo al disco in questi 15 mesi? Non vi è piaciuto il primo risultato oppure..?

Stokka:Abbiamo lavorato a tanti pezzi, poi ci siam resi conto man mano che non era quello che volevamo far uscire. Ma tutto è avvenuto in modo spontaneo. Poi che devo dirti: i nostri ritmi di lavoro sono sempre stati lenti, ma il nostro approccio alla musica è rimasto lo stesso di dieci anni fa. Facciamo le cose in rilassatezza (dice proprio così ndr), molto sciallate. Abbiamo il tipico approccio terrone insomma. (ride)

Deiv:Voi non vi siete mai tirati indietro quando c’erano da esprimere giudizi sulla scena italiana.. adesso cosa ne pensate del livello del rap tricolore?

Stokka:Mah. Io, e Marco, non crediamo più ad una scena. A meno che non si parli del solito giro di amici. Altrimenti possiamo parlare del panorama musicale italiano.

Stokka e Madbuddy

Deiv:Bene. Parliamo di quello allora.

Stokka:Non ci piace. Quelli che sono andati su major e poi son finiti in televisione o su Mtv..che dire.. massimo rispetto per tutti, ma le etichette hanno voluto offrire hip hop per ragazzini ma l’errore sta proprio qui. Infatti i ragazzini non comprano i cd, non lo fanno per cultura. A me i ragazzini mi vengono a chiedere l’autografo sui cd masterizzati.. Se si fosse voluto lavorare sull’hip hop sarebbe stato necessario investire su realtà più mature e quindi su un pubblico più maturo. Credo che le major abbiano sbagliato a mirare. Alla fine quindi non esiste una scena, ci sono tante piccole realtà ma il discorso di fondo è che serve più maturità.

Deiv:E a Palermo invece? Esiste una scena?

Stokka:Nel suo piccolo una scena c’è. Ci sono dei nomi che si sbattono da anni come Dual Shok o Johnny Killah (che presto uscirà col disco nuovo). Poi ci sono tanti piccoli gruppi che girano attorno alla nostra crew Gotaste oppure c’è la Famiglia 21 che meriterebbe più visibilità a livello nazionale.

Deiv:Cosa ne pensi della svolta elettronica dell’hip hop?

Stokka:Ci piace, e infatti anche il nostro disco suonerà più elettronico. Basterebbe essere coscienti del fatto che l’hip hop è cambiato. Avere l’intelligenza di capire che anche questo è hip hop. Ormai l’elettronica sta anche nei dischi della Pausini!!

Deiv:Tu quando ti sei avvicinato all’hip hop invece?

Stokka:Attorno al ’94-’95.. avevo circa 14 anni. Lì dove mi trovavo io saremo stati a dir tanto 20 a sentire hip hop. Ricordo i Sanguemisto ovviamente, i primi OTR, Venerdìrappa su Radiodeejay e anche Yo Mtv Raps che mi pare lo dessero il sabato notte su Telepiù. Ah, e poi ovviamente AL.

Deiv:Musicalmente come ti sei formato?

Stokka:La roba italiana, e tutte quelle cose che adesso chiamiamo Golden Age come Redman, KRS-One, Craig Mack, qualcosa di Notorious. Ero decisamente un east coast boy.

Deiv:Nel tuo futuro che vedi invece?

Stokka:Ci sono degli obiettivi che uno si deve porre. A 14 anni non avrei mai detto che avrei apprezzato roba a 130 bpm.. ma per avere più stimoli bisogna essere in grado di procurarseli da soli. L’importante è darsi sempre a tanti nuovi ascolti.

Deiv:Farete qualcosa in vinile? E del vecchio catalogo cosa ancora è disponibile? Sono un feticista.

Stokka:No, non credo. E’ difficle rientrare delle spese. In vinile c’è in giro un EP di 60hz di Shocca dove si trova anche “Ghettoblaster” e mi pare anche la sua strumentale.. poi anni fa facemmo una cosa su basi di Kutmasta Kurt dove cantavano solo italiani tra cui noi.. e forse qualcosa con Bassi. Tutto su Vibrarecords comunque.

Deiv:Ok, grazie Stokka.

Stokka:Grazie a voi.

Per maggiori informazioni i siti da cliccare sono www.myspace.com/tasters oppure su Facebook Stokka e Madbuddy. Potete inoltre scrivere a questa mail: info@stokkaemadbuddy.com