Arriva dalla cosiddetta provincia, la vibra positiva dei Divieto.
Gli mc’s Asso e Doppa creano le fondamenta del gruppo nel ’92-’93, con la line up che assumerà la sua forma stabile nel ’97 con l’aggiunta di dj Ecate (già nei Trinità assieme ad Acid One) e la vocalist, soul sista Francesca. “Acid One adesso ha proseguito la sua carriera da solista ma spesso ci capita di fare assieme dei live nel progetto comune Ciccia Cruda Crew – affermano i quattro music lovers che non nascondono le influenze afrocentriche delle Native Tongues – ci interessa portare la “situazione” a determinati livelli. Sul palco noi saliamo per il pubblico, non per noi stessi. Cerchiamo un confronto con la gente, non solo un’ esibizione. Le cose le abbiam sempre fatte assieme, ormai la famiglia è quella”.
Tra un live ed un altro, i Divieto si ritagliano spazio in studio per dare alle stampe (“ma coi LORO tempi” come amano precisare) il disco di debutto. Tempi decisamente dilatati per un gruppo che ha ormai oltre dieci anni di attività on the road, ma l’esibizione dal vivo, di fronte ad un pubblico, sempre essere il primo obiettivo del quartetto toscano. (a questo proposito potete avere un saggio dei loro live cliccando qui o qui qui )
“Siamo lenti nel lavorare, non lo neghiamo, è un nostro difetto. Ma siamo anche dei grandi perfezionisti, ormai abbiamo materiale per oltre un’ora e mezzo di concerto. Abbiamo il nostro stile, può piacere o meno. Qualcuno ci ha detto che siamo commerciali. Sicuramente siamo orecchiabili rispetto a questo nuovo suono hip hop che va adesso, ma noi siamo cresciuti avendo in testa i Tribe called quest, i De La Soul e soprattutto il funk abbinato alla melodia. Il discorso “sull’essere hardcore” per noi significa parlare delle cose reali senza tabù, non “fare brutto” su basi da club.”
Canzoni come medicina quindi, alla noia quotidiana. Come una cura, come un’amante.
“L’hip hop una volta era educazione ed intrattenimento. E stile. Le nuove generazioni invece lasciano troppo da parte il discorso delle quattro discipline. Ci sono sempre meno dj dietro agli mc. Probabilmente qualcosa è andato storto nel ricambio generazionale, noi teniamo sempre a mente l’importantissima lezione degli Stamina 5. Oggi invece manca l’idea di rispetto per quelli che c’erano prima di te.
Un po’ come nella vita.
Manca l’unità d’intenti, il supportarsi a vicenda, e soprattutto manca la ricerca della radice. Detto questo, ci sono le eccezioni, come Manzish, Long Bridge All-Stars o La Primiera anche se noi non è che proprio abbiamo la fissa dei featuring. E manca anche un po’ di mentalità, di attitudine. In Europa sono tutti più avanti di noi. Pensa che in Germania ci hanno trattato da star, eppure non eravamo nessuno, e nessuno nel pubblico capiva cosa stessimo dicendo. Contavano solo il flow e la musica, non il “personaggio” che ti eri inventato.”
Musicalmente parlando, le cose sono fatte alla vecchia maniera. Multitraccia, sequencer, mpc. A cui si aggiungono synth, tastiere, batteria elettronica e, a volte, anche un chitarrista! (Francesco Melandri).
Per maggiori informazioni sui Divieto potete visitare il loro myspace al sito www.myspace.com/divietomusic oppure scrivere direttamente a loro per ricevere informazioni qui divietomusic@gmail.com o ancora su facebook: divieto
Top 5 dei Divieto in nessun ordine di preferenza
- Das Efx – Real Hip Hop
- Camp Lo – Luchini
- KRS-One – Sound da Police
- Outkast – Jazzy Belle
- A Tribe Called Quest – Can i kick it?
P.S. Doppa è da anni la voce, assieme al nostro Andrea A.N.D. Antonini la voce storica del programma “Doppia h” in onda su Novaradio ogni martedì alle 17. La trasmissione, unica nel suo genere, ha da poco tagliato il traguardo dei dieci anni. COMPLIMENTI!
P.P.S. Vi consiglio seriamente di dare un’occhiata alla pagina Facebook dei Divieto…
se siete dei fan potreste presto ricevere una gradita (!?) sorpresa.. io intanto il mio voto l’ho già dato..