Alcuni dei nostri lettori probabilmente ne saranno già a conoscenza…
Da qualche settimana infatti, girava la notizia su internet, stampa e altri mass media, dell’imminente chiusura di uno dei più prestigiosi e storici club underground italiani, ma la cui notorietà era ormai giunta anche all’estero.
Il Maffia Club di Reggio Emilia, infatti, ha chiuso i battenti proprio in questi giorni, dopo quindici anni di intensa ed onoratissima attività.
Quindici anni in cui a calcare il palco del Maffia, sono stati i più grandi artisti internazionali, basta pensare a nomi come Fatboy Slim, Howie B, dj Krush, Massive Attack, dj Jazzy Jeff, Morcheeba, Propellerheads, Dj Premier, Cassius, Goldie, solo per citarne alcuni.
Per non parlare delle numerosissime opportunità che questo club ha dato a migliaia di talenti nostrani, in qualsiasi campo artistico e nei più svariati generi musicali.
Chi poi ha vissuto in questi anni le splendide serate del Maffia, conosce bene anche il logo storico del locale, ovvero l’impronta di una mano macchiata d’inchiostro, con al centro un cuore rosso vivo; e così è venuta in mente ai ragazzi del Maffia l’idea di chiudere in bellezza questo ciclo, giocando ironicamente sul significato del logo del club e pensare già al futuro ed alla rinascita. E’ nata così ”This is not the Hand”, ovvero la rassegna per il “Gran Finale” per le ultime quattro settimane del locale con vari artisti di spicco ad alternarsi sul palco.
Noi eravamo presenti all’ultima serata hip hop con ospite principale Kaos One e dj Trix più numerosi altri esponenti emergenti della scena italiana (a tal proposito cogliamo l’occasione per ringraziare e salutare il buon Kaos per aver indossato la t-shirt Gold).
Serata incredibile, atmosfera da rabbrividire, che ve lo diciamo a fare!
Ma tornando alla fine del Maffia: le motivazioni della chiusura? «Il consiglio direttivo ha visto esaurirsi un ciclo – precisa Andrea Bagni, meglio conosciuto come U.G.O. (presidente del club ed mc del gruppo La Kattiveria) in un recente articolo apparso sulla “Gazzetta di Reggio” – per le trasformazioni alle quali miriamo la vecchia sede implicava troppe problematiche logistiche.
Vogliamo ampliare i panorami di riferimento e fondare un nuovo club: il marchio Maffia continuerà a vivere solo nell’organizzazione di eventi musicali in giro per l’Italia, mentre il circolo si occuperà di tutte le altre discipline e attività che abbiamo in qualche modo trascurato».
Si dice poi che negli ultimi tempi, alcuni residenti avevano particolarmente protestato per i classici “schiamazzi notturni” nelle vicinanze del locale.
Da qui ulteriore decisione di cessare l’attività, ma quello che ci interessa particolarmente e che ci sta più a cuore, è il sapere, che quindi, dopo lo svolgersi di quest’ultima rassegna artistica ormai giunta al termine, tutto cercherà di rinascere e di evolversi in qualcosa di nuovo, e conoscendo U.G.O e gli altri ragazzi, siamo sicuri che sarà ancora una volta, qualcosa di unico ed eccezionale.
Come riportiamo dal sito ufficiale “This is not the hand”:
dunque.
Ed è così che la gloriosa mano si fa piede, perché è ora di mettersi in viaggio… nello spazio.
O ancor meglio come ha ribadito il grande Kaos One, eseguendo il brano “La Fenice” (realizzato assieme ai Colle Der Fomento nell’album “Anima e Ghiaccio” della crew romana) esprimendo il concetto che il Maffia, alla fine, è come questo splendido e leggendario uccello mitologico, per cui:
Una fenice risorge dalla cenere, torna al fuoco per quanto tu la possa uccidere
Qui trovate la gallery dell’ultima serata hip hop al Maffia e sotto invece un piccolo estratto del live di Kaos.