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Cinema

I film che ho visto in sala nel 2019



Anche lo scorso anno sono stato al cinema un po’ di volte e, anche quest’anno, ripropongo la rassegna di film che ho visto in sala.

Premetto però che sarà l’ultima carrellata così infinita, sia perché la mia condizione generale è cambiata e mi porterà decisamente meno in sala, sia perché cercare di essere esaustivo con oltre cento film diventa sempre più impegnativo e sempre meno leggibile, quindi mi prepongo di realizzare degli appuntamenti più regolari (mensili o trimestrali si vedrà) in cui farò un punto via via su ciò che avrò visto al cinema.

Nel frattempo, ecco tutti i film che ho visto in sala nel 2019:

Ralph Spacca Internet di Rich Moore e Phil Johnston

Sicuramente questo secondo capitolo di Ralph Spaccatutto è più moscio e deludente del suo bellissimo predecessore.

Tutti i riferimenti ad internet sono molto carini, ma niente di fenomenale.

Invece fortissime le principesse Disney.

***

Vice di Adam McKay

Il regista di La grande scommessa torna in sala con un film recitato in modo pazzesco da Christian Bale e Amy Adams e che, così come nel film precedente, riesce a spiazzare per la regia ispirata e totalmente originale.

Molto bella la storia del narratore ed epica la scena del ristorante. 

Un filmone.

***

Aquaman di James Won

Niente, la DC continua a non farcela. 

O meglio, stavolta riesce a farcela a livello di botteghino (mi pare che abbia abbondantemente superato il miliardo di dollari di incasso), ma narrativamente e qualitativamente è un film imbarazzante.

Spiace che la regia sia di James Wan che personalmente ritenevo uno dei fuoriclasse dei film di genere, ma dato l’enorme successo del film forse il problema è solo mio.

***

Van Gogh di Julian Schnabel

Un film biografico sul Van Gogh che si regge quasi esclusivamente sull’incredibile performance di William Dafoe.

***

Benvenuti a Marwen di Robert Zemeckis

Film passato ingiustamente in sordina. 

Non sarà uno dei capolavori di Zemeckis, ma è sicuramente un ottimo film con una fantastica performance di Steve Carell. 

Si tratta di un biopic tratto dal documentario Marwencol.

Epica l’auto-citazione di Ritorno al Futuro.

***

La Befana vien di notte di Michele Soavi

Fa un po’ specie vedere il regista de La Chiesa cimentarsi in un film per famiglie, ma alla fine porta a casa il risultato.

Paola Cortellesi è come sempre molto brava, così come Stefano Fresi, ma il film non è tra i più memorabili di Soavi.

Ad ogni modo è una commedia carina.

***

Glass di M. Night Shyamalan

Ho già parlato a lungo di questo film e dell’universo in cui è inserito qui.

La versione breve è che è un film (ed un universo) molto più solido di quanto può sembrare apparentemente.

Purtroppo, rispetto ai suoi due predecessori che sono due perfetti “stand alone”, necessita la visione di entrambi i film precedenti.

Per me è un grande sì.

***

Gli Uccelli di Alfred Hitchcock

Un cult assoluto della Storia del Cinema che ho avuto modo di vedere in sala restaurato.

C’è poco da dire, se amate il Cinema dovete averlo visto.

***

Creed II di Steven Caple Jr.

Sequel non riuscitissimo del sequel/reboot di Rocky.

Stavolta si riaggancia alla storia di Rocky IV con il figlio di Ivan Drago, ma oltre all’effetto nostalgia c’è ben poco.

Peccato perché il primo per me era un buon film.

***

Se la strada potesse parlare di Barry Jenkins

Film molto bello dal regista di Moonlight, racconta una drammatica vicenda di malagiustizia e razzismo.

Da vedere, forse non per tutti per il suo ritmo giustamente rarefatto.

***

Il Primo Re di Matteo Rovere

Dopo la grandissima prova con Veloce come il vento, Matteo Rovere ci racconta la storia di Romolo e Remo e dell’insediamento del primo re di Roma.

Il film è in protolatino e le immagini sono spettacolari.

In sala è stata una grandissima esperienza cinematografica.

***

Ladri di biclette di Vittorio De Sica

Uno dei capolavori del neorealismo italiano.

Anche in questo caso c’è molto poco da dire a riguardo.

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Il corriere | The Mule di Clint Eastwood

Clint Eastwood interpreta e dirige questo film biografico su Leo Sharp, veterano della guerra di Corea che divenne un corriere per il cartello della droga.

Come suo solito dirige il film benissimo e il risultato è davvero sorprendente, soprattutto se si pensa che ha ottantanove anni suonati.

Da vedere assolutamente.

***

Il Mio Capolavoro di Gastòn Duprat

Un delizioso film argentino che mischia il controverso mondo l’arte con l’amicizia.

Consigliatissimo.

***

Copperman di Eros Puglielli

Dopo il grandissimo Lo chiamavano Jeeg Robot di Gabriele Mainetti si è aperto il filone supereroistico italiano e questo per me è sicuramente un bene.

Purtroppo il film non regge minimamente il confronto, sebbene ricordi più una storia alla Defendor di Peter Stebbings, una storia più umana che super umana.

***

Le Iene di Quentin Tarantino

Quest’anno ho avuto la fortuna di poter fruire di una retrospettiva su Tarantino, uno dei miei registi preferiti e che mi ha fatto innamorare del Cinema e delle sue infinite sfumature.

Questa sua opera prima rimane una delle cose più sorprendenti di Hollywood, realizzata con una location e un grandissimo cast.

Non credo che ci potesse essere un miglior inizio di carriera e di filmografia.

***

Non ci resta che il crimine di Massimiliano Bruno

Il cinema dei viaggi nel tempo è uno dei filoni che più amo, ma mi spiace dover constatare che questo film è un passo falso per Massimiliano Bruno.

Cerca di rievocare il capolavoro irripetibile della coppia Benigni/Troisi ma ne esce con le ossa rotte.

Ci sono dei momenti divertenti, ma per me è più no che sì.

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Alita di Robert Rodriguez

Adattamento cinematografico del manga Alita l’angelo della battaglia, è molto più riuscito del successo ottenuto.

Niente di trascendentale, ma decisamente un film piacevole.

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La paranza dei bambini di Claudio Giovannesi

Adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di Roberto Saviano, racconta l’ascesa criminale di sei ragazzini napoletani.

Recitato in dialetto e sottotitolato in italiano, trascina in una realtà surreale ma drammaticamente reale, ma racconta anche la superficialità e la ricerca di status symbol su cui fa leva la malavita partenopea e che purtroppo è ben presente anche nel resto del Paese.

Ha vinto l’Orso d’Argento per la miglior sceneggiatura al Festival di Berlino ed è sicuramente da vedere.

***

The Lego Movie 2 di Mike Mitchell

Non si può dire che il film non sia riuscito o che sia scadente, ma è decisamente inferiore al primo film, anche perché fa leva su meccanismo già svelato.

Ad ogni modo è carino e non è certo da buttare.

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Copia Originale di Marielle Heller

Film biografico su una falsaria di lettere di corrispondenza di grandi autori letterari, interpretato magistralmente da Melissa McCarthy (per cui ha ricevuto una nomination all’Oscar).

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The Front Runner – Il vizio del potere di Jason Reitman

Gary Hart, un senatore del Colorado nonché favorito alla corsa presidenziale del 1988 per il Partito Democratico, vede sfumare la sua opportunità a causa di una relazione extraconiugale.

Film biografico molto interessante, soprattuto per vedere ancora una volta tutti i controsensi puritani del sistema americano.

***

Pulp Fiction di Quentin Tarantino

Uno dei miei film preferiti (sì, lo so, è quasi scontato, ma è così), praticamente perfetto e tecnicamente attualissimo nonostante i suoi venticinque anni.

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La casa di Jack di Lars Von Trier

Chi mi conosce lo sa, non sono assolutamente un fan di Lars Von Trier, non perché non riconosca le sue indubbie capacità, ma il suo cinema mi trasmette sempre spocchia e arroganza.

Questa volta non è così.

Il film è grandioso e, forse perché (per come l’ho letto io) è molto autobiografico e il fatto che il regista si metta alla pari di uno psicopatico non può che rendermelo simpatico.

Uno dei film migliori dell’anno.

***

Spider-Man: Into the Spiderverse di Rodeny Rothman, Peter Ramsey e Bob Persichetti

Film che avevo già visto lo scorso anno in sala ma, proprio perché è grandioso, non appena c’è stata nuovamente l’opportunità di vederlo in sala mi ha fatto riprecipitare in sala.

Uno dei miglior cinecomic di sempre.

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Jules and Jim di François Truffaut

Uno dei capolavori della novelle vague, nonché uno dei film preferiti di Quentin Tarantino.

Decisamente una fortuna poterlo vedere in sala.

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Captain Marvel di Anna Boden e Ryan Fleck

Capitolo intermedio della super saga dell’Infinito della Marvel, serve prevalentemente ad introdurre Capitan Marvel, ad oggi la supereroina più forte del MCU.

Film gradevole, ambientato negli anni ’90, che non è certo tra i migliori del franchise, ma che comunque diverte (come più o meno tutti i film della saga).

***

Il Colpevole di Gustav Möller

Ho amato questo film danese quanto ho amato Locke di Steven Knight, film che si sviluppa in tempo reale con un solo attore (Tom Hardy) alla guida di una macchina e che dialoga al telefono con vari personaggi.

Anche questa pellicola si svolge in tempo reale ed ha un solo attore che interagisce con altri personaggi per via telefonica.

Mentre il primo è un dramma familiare, questo è un vero e proprio thriller che riesce ad appassionarti senza farti vedere assolutamente niente.

Sicuramente tra i migliori film dell’anno.

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Asterix: Il segreto della pozione magica di Alexandre Astier e Louis Clichy

Ennesimo film d’animazione (stavolta in 3D) sui Galli più famosi del mondo.

È l’episodio in cui il druida Panoramix si trova un discepolo a cui insegnare la famosa pozione magica.

Carino, ma non eccezionale.

***

Jackie Brown di Quentin Tarantino

Personalmente lo considero uno dei film più belli di Tarantino, forse non il mio preferito, ma praticamente perfetto.

Si tratta dell’unico film del regista che non è un soggetto originale, ma della trasposizione del romanzo di Elmore Raimond ed è un noir così ben costruito che non ci si crede.

Per il sottoscritto, decisamente un capolavoro.

***

Momenti di trascurabile felicità di Daniele Luchetti

Un film decisamente Pif centrico che regala qualche sorriso ma che è, ahimè, decisamente trascurabile.

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La gabbianella e il gatto di Enzo D’Alò

Film di animazione nostrano che non avevo ancora visto e che ho recuperato in occasione del suo ventennale.

È davvero un peccato che non si producano molti film di animazione in Italia, potremmo avere qualcosa da dire anche a livello internazionale.

Molto carino.

***

Dafne di Federico Bondi

Uno di quei film che fa bene al cuore, è la storia di Dafne, ragazza affetta dalla sindrome di down, e del suo rapporto con il padre.

Forse qualche problemino di ritmo ce l’ha, ma è così delizioso che gli si perdona tutto.

***

Border di Ali Abbasi

Uno dei film più interessanti dell’anno, decisamente particolare e incredibilmente bello.

Il fantasy che non ti aspetti e che ti rimane addosso per giorni e giorni.

Anche questo è uno dei film dell’anno.

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Dumbo di Tim Burton

Finalmente una trasposizione in live action di un classico di animazione della Disney che ha un senso di esistere.

La dimostrazione che Tim Burton è sempre un grandissimo autore (non che ce ne fosse bisogno).

***

Captive State di Rupert Wyatt

Un film piccolissimo e davvero grandioso.

Forse il film di fantascienza più interessante dell’anno, sia per la messa in scena che per il suo valore politico-sociale.

Un post-apocalittico che racconta di un’umanità asservita agli invasori alieni e alla resistenza messa in atto da un gruppo di ribelli.

Purtroppo in sala ero l’unico a vederlo e non credo che sia andato benissimo, nonostante meritasse davvero di più.

Grandioso!

***

Kill Bill: Vol I di Quentin Tarantino

Decisamente la pellicola più pop del regista, diviso in due dai produttori ma tuttora considerato come il primo tempo del quarto film di Tarantino.

Un bellissimo esercizio di stile e di narrazione.

Meraviglioso rivederlo in sala.

***

Shazam! di David F. Sandberg

Sicuramente il film del DCEU più leggero e di conseguenza il più centrato.

Molto semplice e banale, ma almeno ha il buongusto di non prendersi sul serio.

La cosa davvero fastidiosa è che la versione adulta del nostro protagonista è più infantile di quella infantile.

Ad ogni modo è vedibile.

***

Us di Jordan Peele

Il regista di Get Out torna in sala con un altro filmone.

Gran parte della critica e del pubblico l’ha stroncato, ma a me è piaciuto non poco.

Lupita Nyong’o è semplicemente meravigliosa.

***

Dolceroma di Fabio Resinaro

Uno dei due registi di Mine esce in solitaria con questa black comedy meta cinematografica davvero sorprendente.

Sicuramente ha dei difetti, ma è davvero apprezzabile e da sostenere.

Il tanto odiato Luca Barbareschi ha probabilmente la parte della vita.

***

Hellboy di Neil Marshall

Grandissima delusione.

Non hanno fatto finire la (fantastica) trilogia di Del Toro per reboottare con un progetto che è nato morto.

Sembra un B-Movie involontario.

***

Kill Bill: Vol II di Quentin Tarantino

Secondo tempo del quarto film di Tarantino.

Come detto per il primo tempo, è stato meraviglioso poterlo rivedere in sala.

***

Avengers: Infinity War di Anthony e Joe Russo

Prima della visione del gran finale della saga dell’infinito, un doveroso ripasso del capitolo precedente.

Un operazione gargantuesca che, se letta come tale, funziona perfettamente.

Se poi non avete visto i film precedenti o comunque cercate un film standalone, statene alla larga.

***

Avengers: Endgame di Anthony e Joe Russo

Ed eccoci finalmente alla degna conclusione di una saga di ben ventidue film (sì, lo so che l’ultimo tassello è Spider-Man: Far from home, ma il vero finale è questo).

Ne ho parlato più che abbondantemente qui.

***

Go Home di Luna Gualano

Scritto da Emiliano Rubbi, è uno dei film di zombie più romeriani dai tempi di Romero.

Utilizza l’espediente degli zombie per raccontare una storia di umanità pazzesca.

Un gruppo di fascisti che sta manifestando contro dei migranti in un centro di accoglienza, dopo il manifestarsi di un apocalisse zombie, cerca rifugio proprio nel centro d’accoglienza.

Un film grandioso, nato dal bassissimo, recitato da veri migranti e da supportare a tutti i costi.

Davvero un grandissimo progetto.

***

A prova di morte di Quentin Tarantino

Uno dei due segmenti del progetto Grindhouse, realizzato da Tarantino insieme a Rodriguez, che è stato poi allungato e presentato in solitaria.

È sempre stato considerato un film minore del regista, ma rimane comunque diverse spanne sopra a diversi film maggiori di molti suoi colleghi.

***

Django Unchained di Quentin Tarantino

Altro film grandioso di Tarantino.

Un western meraviglioso con dei personaggi fantastici e, forse, uno dei migliori ruoli di Samuel L. Jackson.

***

Dilili a Parigi di Michel Ocelot

Un film di animazione davvero carino, che mi ha colpito di più per la sua estetica che per la sua storia, ma consiglio indubbiamente la visione.

***

Torna a casa Jimi di Marios Piperides

Una commedia deliziosa ambientata a Nicosia, Cipro, l’ultima capitale spaccata in due del pianeta.

Un film tanto semplice quanto intelligente, che descrive benissimo una questione complessissima.

Da vedere!

***

Ted Bundy – Fascino criminale di Joe Berlinger

Un biopic sul serial killer Ted Bundy sicuramente vedibile ma non così memorabile.

Zac Efron è molto bravo.

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I lost my body di Jérémy Clapin

Il primo film che ho visto ha Cannes è stato questo bellissimo lungometraggio animato.

Sfortunatamente non ha avuto molto spazio nelle sale perché è stato acquisito da Netflix ed è un vero peccato perché l’esperienza domestica ne riduce sicuramente la potenza.

Ad ogni modo è da vedere, possibilmente con il volume alzato.

***

The Gangstar, The Cop, The Devil di Won-Tae Lee

Sicuramente è l’anno dei film coreani e questo thriller è a mio avviso uno dei più belli che ho visto nel 2019.

Basato su una storia vera, che fondamentalmente si può riassumere nel suo titolo, un gangster e un poliziotto si uniscono per trovare un serial killer.

Un film pazzesco da vedere a tutti i costi.

***

The Wild Goose Lake di Diao Yinan

Altro film orientale, stavolta cinese, che ho visto a Cannes.

Una storia di criminalità e ricerca di redenzione.

Molto bello ma non per tutti.

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Parasite di Bong Joon-ho

Il film dell’anno. Ma forse anche del decennio.

Un frullato di generi pressoché perfetto.

Insta-capolavoro nonché Palma d’Oro a Cannes.

Da vedere e rivedere, possibilmente in lingua originale.

***

Dolor y Gloria di Pedro Almodóvar

Altro film presentato a Cannes e altro film enorme.

Almodóvar si fa perdonare quella roba dell’aereo con un film molto bello ed interpretato alla grandissima da Antonio Banderas.

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John Wick: Capitolo 3 – Parabellum di Chad Stahelski

Premetto che sono un fan della saga di John Wick e che quindi sarò condizionato, ma è un grandissimo film d’azione che è tempo stesso grande Cinema.

Keanu Reeves che si autocita in Matrix (e non è l’unica citazione al film dei Wachowski) vale la visione.

***

Brightburn di David Yarovesky

Uno dei cinecomic più semplici e funzionali degli ultimi anni.

È praticamente un What if delle origini di Superman, ovvero come sarebbe andata se il superbambino venuto dallo spazio avesse abbracciato il Lato Oscuro.

Super divertente e visivamente appagante, nonostante si tratti di un film a basso budget.

Da vedere!

***

Il traditore di Marco Bellocchio

Film che vale la visione anche solo per la grandissima performance di Pierfrancesco Favino nei panni di Tommaso Buscetta.

***

Rocketman di Dexter Fletcher

Questo biopic su Elton John è sicuramente migliore, da un punto di vista cinematografico, rispetto a Bohemian Rhapsody, ma sicuramente le canzoni di Elton John non sono quelle dei Queen.

E questo si sente.

Molto bravo Taron Egerton.

***

Godzilla: King of Monsters di Michael Dougherty

Una delusione mostruosa.

Il primo film mi era piaciuto molto, ma questo secondo capitolo del franchise, terzo della saga del monsterverse, è veramente poca roba.

Qualche buona sequenza c’è, ma ce ne sono troppe di più sconsolanti.

Vediamo cosa combineranno quando lo faranno scontrare contro King Kong.

***

Dark Phoenix di Simon Kinberg

Altra delusione totale.

Film talmente sciatto che mi sono dimenticato il finale nel momento in cui sono uscito dalla sala.

Un vero peccato che la saga iniziata con X-Men di Bryan Singer si concluda così svogliatamente.

***

Aladdin di Guy Ritchie

Ennesima trasposizione in live action di un grande classico dell’animazione Disney.

Fa specie vedere il regista di The Snatch e Lock & Stock dirigere film del genere.

Will Smith è sempre molto bravo nel ruolo di Will Smith.

***

Cafarnao di Nadine Labaki

Un drammone fin troppo ricattatorio che è oggettivamente un buon film, ma che non mi ha convinto troppo, proprio per il suo essere troppo ricattatorio.

***

American Animals di Bart Layton

Un bellissimo film su una rapina improvvisata da alcuni studenti raccontata alternando la finzione al documentario.

Regia fantastica, da vedere a tutti i costi.

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I morti non muoiono di Jim Jarmusch

Questo film è stato massacrato da tutti, ma personalmente lo trovo assolutamente in linea con la filmografia di Jarmusch.

Uno commedia zombie che tocca il tema del fracking.

Divertentissimo e intelligente.

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Toy Story 4 di Josh Cooley

Capitolo conclusivo della saga di Toy Story che riesce ad emozionare e commuovere, nonostante il fatto che la chiusura fornita dal terzo capitolo fosse stata molto più emozionante e potente.

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La bambola assassina di Lars Klevberg

Remake/Reboot del cult di Tom Holland che si sposta più sulla fantascienza che sull’horror.

Tutto sommato mi sono divertito a vederlo.

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La mia vita con John F. Donovan di Xavier Dolan

Film dal percorso travagliato, esce ad un anno di distanza dalla presentazione a Cannes, massacrato dalla critica e da gran parte del pubblico, è per me in realtà soddisfacente.

Certo non il miglior Dolan, ma i film brutti sono altri.

***

Spider-Man: Far from Home di Jon Watts

Appendice della Fase 3 del Marvel Cinematic Universe, vale il solito discorso dei film della Saga.

Mi sono divertito, ma rispetto agli altri film dell’MCU ha uno spiegone del villain di turno (che era talmente dichiarato di default da risultare un plot twist troppo telefonato) veramente imbarazzante.

Al netto di questo è divertente e visivamente molto valido come tutti i film Marvel.

***

Domino di Brian De Palma

Non penso che sia possibile per De Palma fare un brutto film, ma sicuramente non verrà ricordato per questo thriller decisamente troppo basilare.

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L’uomo che comprò la luna di Paolo Zucca

Una bellissima commedia italiana a cavallo tra lo spionaggio internazionale e la pastorizia sarda.

Divertentissimo.

***

Pets 2 di Chris Renaud

Non che il primo Pets fosse chissà cosa, ma questo secondo capitolo è ancora più dimenticabile.

***

Edison — L’uomo che illuminò il mondo di Alfonso Gomez-Rejon

Un bel biopic con un grande cast, esce da noi con due anni di ritardo, racconta della guerra dell’elettricità tra Thomas Edison e George Westinghouse.

Consigliato per chi apprezza il genere.

***

Men in Black: International di F. Gary Gray

Film decisamente inutile e fuori tempo massimo.

***

Midsommar di Ari Aster

Dopo il bellissimo Hereditary, Ari Aster sforna un horror diurno potentissimo.

Anche questa pellicola è stata massacrata da tutti, ma a mio avviso è inquietante quanto basta e senza mai ricorrere a mezzucci scrausi come jump scare o cose così.

Straconsigliato.

***

Hotel Artemis di Drew Pearce

Film di fantascienza distopica senza infamia e senza lode.

Divertente.

***

Once Upon a Time… In Hollywood di Quentin Tarantino

Film che ho inseguito a Cannes facendomi ben sei ore di coda inutilmente, è per un amante del regista e del genere meta-cinematografico il massimo che si possa chiedere.

Una commedia divertentissima e interpretata alla grandissima da Leonardo DiCaprio e Brad Pitt.

Il Tarantino che si piazza subito nel mio podio personale dei film migliori dell’anno e che lascia con la voglia di essere visto e rivisto.

Spero che vinca tutto ciò che si merita agli Oscar.

Ovviamente ai fan e a buona parte della critica (soprattutto italiana) non è piaciuto.

***

Le conseguenze dell’amore di Paolo Sorrentino

Per me rimane il film migliore di Sorrentino.

Un Capolavoro.

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Mad Max: Fury Road di George Miller

Semplicemente il film del millennio.

Da vedere e rivedere ogni volta che si può.

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The Nest di Roberto De Feo

Una delle sorprese più gradite dell’anno.

Un opera prima di un giovane autore italiano che non ha nessuno dei punti deboli delle opere prime (tendenzialmente è la voglia di mettere più di ciò che serva), un mistery interessante ed elegante che lascia ben sperare per il futuro.

Consigliato a tutti quelli che dicono che il cinema italiano non merita di essere visto.

***

Il Re Leone di Jon Favreau

No raga, non ci siamo.

Il cartone animato iper-realistico remake live action del capolavoro dell’animazione riesce solo ad ammazzare la magia del suo predecessore.

Non se ne capisce il senso.

***

Il Signor Diavolo di Pupi Avati

Altro film fuori tempo massimo decisamente non riuscito.

Peccato, perché Pupi Avanti che tornava all’horror sembrava una bella notizia.

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Crawl di Alexandre Aja

Un monster movie con protagonista un coccodrillo. O forse sono più di uno?

Non credo serva aggiungere altro.

***

The Truth di Hirokazu Kore’eda

Il regista giapponese vincitore dello scorso Festival di Cannes realizza un film francese con attori francesi ambientato in Francia e recitato in francese.

E funziona perfettamente.

***

5 è il numero perfetto di Igort

Igort riscrive per la telecamera la sua opera a fumetti con risultati sorprendenti.

Mi è piaciuto molto e mi fa ben sperare per il futuro del cinema italiano.

***

Marriage Story di Noah Baumbach

Questo è sicuramente il colpo di fulmine cinematografico dell’anno.

Semplicemente incredibile.

Adam Driver e Scarlett Johansson in stato di grazia con una sceneggiatura pressoché perfetta, raccontano la storia della fine di un matrimonio e dell’inquietante sistema giudiziario legato ai divorzi in America, impersonificato magistralmente da Laura Dern e Ray Liotta.

Una versione aggiornata e moderna di Kramer contro Kramer.

Magnifico.

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Ad Astra di James Grey

Allora, devo ammettere che forse non è proprio il film adatto ad essere visto alle otto del mattino come ho fatto io (era una proiezione veneziana), quindi diciamo che il mio giudizio è sicuramente falsato, ma per me è un no.

Decisamente noioso, ma sicuramente ben fatto.

***

Madre di Rodrigo Sorogoyen

Una madre perde il figlio (nel senso che si smarrisce) quando ha pochi anni e dieci anni dopo stringe un’amicizia particolare con un ragazzo che glielo ricorda.

Sicuramente il film più morboso dell’anno.

***

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Joker di Todd Phillips

Il Leone d’Oro di Venezia è sicuramente un furto.

Un film che prende alla pancia, ma che non regge se non per la pazzesca interpretazione di Joaquin Phoenix.

La cosa più fastidiosa è che vuole entrare nel mondo dei fumetti ma è evidente che era nato con altre intenzioni (è chiaro che l’Alfred Pennyworth di questo universo non è l’elegante lord inglese che abbiamo conosciuto sulla carta o nelle altre trasposizioni cinematografiche).

Non è un film brutto, ma è un film pericoloso.

***

Ema di Pablo Larrain

Film davvero interessante.

Super moderno e ben costruito, dopo il (a mio avviso) passo falso di Jackie, riporta Larrain nel pantheon dei registi da seguire a tutti i costi.

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The Handmaiden di Park Chan-Wook

Dopo tre anni dalla sua presentazione a Cannes, arriva finalmente in Italia il film del regista coreano della trilogia della vendetta (che se non avete visto dovete recuperare assolutamente).

Una storia di amore e tradimenti ambientata negli anni trenta nella Corea occupata dai giapponesi.

Film ME-RA-VI-GLIO-SO.

***

Martin Eden di Pietro Marcello

Adattamento del romanzo di Jack London ambientato in un Italia di uno schizofrenico novecento, nel senso che si passa dagli anni venti agli anni ottanta da una scena all’altra senza una vera ragione.

Il risultato è incredibilmente sorprendente e l’interpretazione di Luca Marinelli gli è valsa la Coppa Volpi.

Da vedere.

***

L’Ospite di Duccio Chiarini

È la storia di Guido che deve affrontare la crisi e la fine di una relazione.

Veramente un buon film italiano, leggero ma denso.

Consigliato!

***

It – Capitolo Due di Andres Muschietti

No, decisamente no.

Il film tv anni novanta era decisamente più riuscito.

***

Charlie Says di Mary Harron

Le tre artefici dell’assassinio di Sharon Tate (e altre otto persone), dopo anni di carcere, dimostrano di essere ancora totalmente succube del lavaggio di cervello fatto loro da Charles Manson.

Un interessante controcampo dopo il film di Tarantino (che ci tengo a ricordare che non tratta della storia della Manson Family).

***

Easy Rider di Dannis Hopper

Cult generazionale della fine degli anni sessanta, nonostante mantenga lo spirito innovativo e rivoluzionario del tempo, non risulta invecchiato benissimo.

Non l’avevo mai visto, quindi sono contento di averlo recuperato in sala, ma come detto non ha retto molto la prova del tempo.

***

Angry Birds 2 – Nemici per sempre di Thurop Van Orman

Sequel del cartone animato tratto dal videogioco per smartphone.

Rispetto al primo un po’ meno riuscito, ma comunque divertente.

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Good Boys – Quei cattivi ragazzi di Gene Stupinsky

Commedia cattivissima sulle avventure di tre dodicenni.

In America ha fatto il botto, qui penso di averlo visto io e forse i distributori.

Tutto sommato mi ha divertito.

***

Burning – L’amore brucia di Lee Chang-Dong

Altro film coreano, altro capolavoro.

Anche questo racconta la diseguaglianza sociale che pervade la Corea del Sud, attraverso un thriller sofisticato e a tratti criptico, ma decisamente coinvolgente.

Film da guardare con molta attenzione.

***

Yesterday di Danny Boyle

In seguito ad un incidente, tutto il mondo si è scordato dell’esistenza dei Beatles. Tutti tranne il nostro protagonista, un cantante squattrinato che raggiunge il successo grazie ai suoi ricordi.

Non è riuscitissimo, in fondo è un filmetto con le canzoncine bellissime, ma è decisamente più interessante di Bohemian Rapsody (che in fondo era la stessa cosa).

***

La mafia non è più quella di una volta di Franco Maresco

Un incredibile documentario satirico sugli ideali di Falcone e Borsellino e su cosa ne è rimasto nella Sicilia di oggi.

Si può anche considerare un sequel di Belluscone (altro documentario super consigliato) per la presenza di alcuni personaggi incredibili già conosciuti nel lavoro precedente.

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Gemini Man di Ang Lee

È il classico film nato dopo aver scelto la tecnica che si vuol usare.

Il film racconta del clone giovane di Will Smith che interagisce con il Will Smith adulto.

Ecco, direi che il film è solo questo.

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Il Piccolo Yeti di Jill Culton

Una bella favola per bambini con un cucciolo di Yeti come protagonista.

Ottimo per essere visto con i più piccoli.

***

Apocalypse Now di Francis Ford Coppola

Non credo che ci sia troppo da dire su questo film, se non che è sicuramente uno dei capolavori della Storia del Cinema.

***

L’uomo senza gravità di Marco Bonfanti

Film di fantascienza con Elio Germano che racconta di un ragazzo alle prese con dei poteri che non vuole.

L’idea è decisamente più interessante della resa finale.

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Marco Polo | Un anno tra i banchi di scuola di Duccio Chiarini

Un documentario davvero ben fatto e molto interessante su un anno di scuola di un liceo.

Consigliatissimo per conoscere meglio le nuove generazioni.

***

The Irishman di Martin Scorsese

È un film di Scorsese che ho già visto e che non aggiunge niente alla sua filmografia, rovinato da una scena (quella in cui Robert De Niro trentenne tira un calcio come un novantenne) che sposta tutta l’attenzione dal film alla tecnica di ringiovanimento applicata agli attori.

È la dimostrazione del fatto che a Netflix non frega nulla del film, ma di poter avere nel suo catalogo un nome brand forte come quello di Scorsese.

Si sente assolutamente la mancanza di un produttore che tenga a freno il regista.

Ovviamente non è un brutto film (è pur sempre Scorsese), ma quattro ore di rimpatriata sono davvero troppe.

***

Doctor Sleep di Mike Flanagan

Sequel diretto di Shining.

Un brutto cinecomic sui mutanti ambientato nello Stephenkingverso.

Fa di tutto per mettersi in confronto con il capolavoro di Kubrick, ma ne esce con le ossa rotte.

Per me un no assoluto.

***

La famiglia Addams di Greg Tiernan e Conrad Vernon

Ennesima trasposizione della creazione di Charles Addams, questo cartone animato si rifà direttamente alle strisce fumettistiche originali e il risultato è riuscitissimo.

***

Terminator: Destino Oscuro di Tim Miller

Altro no convinto. Rispetto agli ultimi capitoli è un po’ meglio, ma è l’ennesima operazione nostalgia, salvata in parte dalla presenza di Linda Hamilton nei panni di Sarah Connor.

Di base è un remake del primo e del secondo capitolo, ma con Terminator tappezziere.

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La famosa invasione degli Orsi in Sicilia di Lorenzo Mattotti

Un piccolo capolavoro di animazione Made in Italy, tratto dal romanzo di Dino Buzzati.

Interessantissimo anche per la tecnica.

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Le Mans ’66 – La grande sfida di James Mangold

In originale Ford vs Ferrari, bellissimo biopic su Ken Miles e Carrol Shelby, rispettivamente il colladatore e l’ex pilota che riuscirono nell’impresa di battere la Ferrari nella sfida delle 24 ore di Le Mans del ’66.

Ennesima interpretazione incredibile di Christian Bale e film decisamente riuscito e da vedere.

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Motherless Brooklyn di Edward Norton

Un classico noir (o forse meglio Hard Boiled) diretto ed interpretato in modo impeccabile da Edward Norton.

Non ha avuto la visibilità che meriterebbe, ma a me è piaciuto molto.

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Vertigo di Alfred Hitchcock

Forse il mio film preferito, praticamente perfetto.

Non avevo mai avuto la fortuna di vederlo in sala (forse in un’arena estiva molto caotica) ed è stata un esperienza bellissima.

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La Belle Èpoque di Nicolas Bedos

Una commedia francese romantica ben riuscita.

Un disegnatore di fumetti viene cacciato di casa dalla moglie e si rivolge ad un imprenditore che ricrea in modo cinematografico ricordi del passato da poter rivivere più e più volte.


Una critica velata alla voglia di nostalgia.

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Un giorno di pioggia a New York di Woody Allen

Puntuale come sempre, arriva il film annuale di Woody Allen.

Anche qui c’è poco da dire.

Per chi ama il suo cinema è un appuntamento da non perdere.

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Knives Out di Rian Johnson

Altra grande sorpresa dell’anno.

Rian Johnson tira fuori una commedia thriller che funziona perfettamente e che ci regala un grandissimo personaggio che rivedremo sicuramente: l’investigatore Benoit Blanc interpretato da Daniel Craig.

Consigliatissimo!

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I due Papi di Fernando Meirelles

Mai avrei pensato di appassionarmi alla storia di un Papa. Figuriamoci di due.

E invece.

Film riuscitissimo che consiglio assolutamente.

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Star Wars | L’ascesa di Skywalker di J.J. Abrams

NO. NO. NO. NO. NO. NO. NO. NO. NO.

Non si può chiudere così male una saga di quarant’anni.

Non ho parole.

Un pastrocchio senza senso che ha solo il pregio di avere al suo interno Adam Driver, unico superstite e unica nota positiva di una trilogia pasticciata che dimostra che, al contrario di ciò che fa la Marvel, non avere una persona al timone può portare solo ad un disastro.

Inizia a crollare sin dagli iconici titoli di testa e finisce peggio.

Tra le note peggiori, l’utilizzo della principessa Leila che ricorda la puntata della morte di Chef in South Park, ma peggio e i cavalli che corrono su un astronave.

L’unica spiegazione possibile è che J.J. stia per Jar Jar.

Da dimenticare insieme al resto della saga sequel.

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Pinocchio di Matteo Garrone

Matteo Garrone è il regista italiano che amo di più.

Non sempre riesce, ma i suoi film sono sempre coraggiosi.

Lo è anche questa nuova versione di Pinocchio, fatta di tanti effetti speciali e trucco, che si rifà alla favola originale.

Bravissimo Benigni nel ruolo di Geppetto (decisamente meglio di quando interpretò Pinocchio).