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NON SONO STATO IO
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Mortecattiva intervista Lo Sgargabonzi



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«Stavo per rompere con la mia ragazza, quando – per cercare di arginare i nostri dissidi – le ho letto dei passi dello Sgargabonzi. È finita che ho pagato seimila euro di avvocato e ora i miei amici mi chiamano SONNY POMPINO». Chef Ragoo

«Una persona abbastanza alta. Ma non te lo saprei dire con certezza perché eravamo un po’ lontani e la prospettiva inganna. Non aveva la maglietta però.» Dj Craim

Se non avete un forte senso dell’umorismo, potete anche smettere di leggere.

Grazie a Dj Craim, ma soprattutto grazie a Mortecattiva, qualche tempo fa ho conosciuto Lo Sgargabonzi, un blog esilarante come pochi.

Dopo essere stato ad uno Sgargabonzi Live ad Arezzo ho fatto di tutto per portarlo a Firenze.

E così il 20 Maggio 2014 al Volume in piazza Santo Spirito ci sarà il talk di Alessandro Gori, accompagnato da Marco Luchi, pianista omosessuale.

Per darvi un assaggio di ciò che vi aspetta ho pensato che la cosa migliore fosse far intervistare lo Sgargabonzi da un rapper di caratura internazionale: Mortecattiva, che tiene a precisare che «le domande son state fatte anche da Furio, Manuelo e Salamini. Che no voy prenderme el meryto de cotanta belessa!».

MORTECATTIVA: Domanda 1. Apriamo subito con una domanda scomoda: nella scacchiera politico/bellica statunitense, dove si colloca Alessandro Gori? Lo si trova nel rap east coast o west coast? Quale è stato il tuo apporto strategico nel conflitto? Se rispondi East Coast vai alla domanda 2; se rispondi West Coast vai alla domanda 3. 

ALESSANDRO GORI: 

Non so, posso solo dirti che in questo momento mi trovo in un bagno pubblico dello Utah con Daniele Piombi, un pinguino e un frullato di pinguino.

MORTECATTIVA: Domanda 2. Ritieni che quando GZA in “as high as wu-tang get” dice “then you pack a thousand white teens in thight jeans” si riferisse principalmente a te?
Che marca di pantaloni indossavi nel 1995 per rappresentare?

ALESSANDRO GORI: Nel 1995 andavo in giro con un look molto glamour e insieme dignitoso.
Nella fattispecie: nudo con una catenella ai fianchi, cappello da parroco di campagna, ciabatte della Epson avute in regalo con la stampante, rollerblade, piercing a casaccio, maschera di Pertini, trattore.

MORTECATTIVA: Domanda 3. Appartenevi alla corrente di pensiero che riteneva Tormento dei Sottotono l’elemento mancante dei Bone Thugs ’n Harmony?


ALESSANDRO GORI: Purtroppo sono nomi che non mi dicono niente perché noi Lautari queste cose disimpegnate le rifiutiamo.

MORTECATTIVA: Domanda n. 0: hai intenzione di riciclare gag di vecchi post dello Sgargabonzi per rispondere alle domande che ti faremo – come fai sempre nelle interviste – oppure hai deciso che questo atteggiamento stia iniziando a irritare i tuoi fan della prima ora?

ALESSANDRO GORI: Eh va beh, ma quando Tormento canta ai concerti “La mia coccinella”, i fan mica gli dicono: “Non vale! Questa l’hai già fatta nel cd!”.

MORTECATTIVA: Domanda 4. L’avere messo al quarto posto la domanda zero ti ha destabilizzato?
E come reagisce il tuo cervello al fatto che la seconda domanda ti è stata posta in funzione di come hai risposto alla prima domanda e che pertanto esiste una domanda che non ti è stata posta e non saprai mai qual era?
Quindi in realtà la domanda zero per te che rispondi è al terzo posto, ma per noi che domandiamo è al terzo.

ALESSANDRO GORI: Mi ha destabilizzato, certo. Ma mai come quello che è successo dentro questa piccola noce, stanotte.

MORTECATTIVA: Domanda 5. Parliamo di relatività dei punti di vista: essendo che i bambini di oggi saranno gli adulti di domani, ha ancora senso per te parlare di pedofilia?

ALESSANDRO GORI: Penso che quello che noi genitori dovremmo insegnare ai nostri figli è di distinguere i pedofili buoni da quelli cattivi.

MORTECATTIVA: Domanda 6. Ma parliamo di un argomento che, mi pare, in altre interviste nessuno ha trattato: il rap.
Sei ancora amico su fb di quella transessuale con un sacco di spasimanti?
Se sì, come sta? Dice qualcosa di me? 


ALESSANDRO GORI: Quello che chiami “transessuale” rispondeva al nome di Filippo Raciti. Sai che c’è? Penso che dovresti vergognarti.

MORTECATTIVA: Domanda 7. Se ti chiedessimo di realizzare una maglietta ironica per il nostro marchio, come sarebbe? (poi ce le dovete fare, mi raccomando le royalties a quel bravo ragazzo del Gori). 



ALESSANDRO GORI: Un’idea potrebbe essere quella di una maglietta rossa spiegazzata con, fronte e retro, l’immagine in scala 1:1 di una maglietta blu ben stirata.

MORTECATTIVA: Domanda 8. Secondo te internet è migliorato o peggiorato da quando ci sono entrati i terroni™? 

ALESSANDRO GORI: 
E’ migliorato. E poi mi fa piacere che i nostri amici napoletani fra un omicidio e uno stupro si rilassino un attimino su internet.

MORTECATTIVA: Domanda 9. Come ci si sente a non essere stati ancora intervistati da Vice mentre invece alcuni Lolocaust si?


ALESSANDRO GORI: Ci si sente alla stessa identica maniera che essere intervistati da Vice e ancora i Lolocaust no.

MORTECATTIVA: INTERVALLO – allego una foto che però non può essere pubblicata sul sito causa denunce: dicci che emozioni ti suscita. 


ALESSANDRO GORI: Va beh ma lo sanno tutti che i giapponesi in realtà sono, tabulati del DNA alla mano, delle grosse seppie.
Mi sconvolge di più l’altra immagine, perché non avevo mai visto prima d’ora una foto di Kennedy ucciso scattata da quella angolazione. Ragazzi, sul serio, chi cazzo siete?


Grafica di Johnny Fideuram

MORTECATTIVA: Domanda 10.. Dì qualcosa contro Cane Quantico che faccia aumentare gli accessi al sito. 


ALESSANDRO GORI: No, voglio dire una cosa molto seria invece: Cane Quantico dì quello che sai sulla piccola Yara e falla poco lunga.

MORTECATTIVA: Domanda 11. Per finire, vuoi riciclare biecamente qualche tua vecchia gag per riempire queste ultime 50 parole?
Fai con comodo, prendi pure quelle che hai usato fino alla nausea, tanto noi non abbiamo alcun rispetto per i nostri lettori.

ALESSANDRO GORI: Neanche io. Il pubblico che viene a gratis non si merita una sega. Comprare il mio libro, “Le avventure di Gunther Brodolini”, e poi forse avrete diritto di lamentarvi.

MORTECATTIVA: Domanda 12. Da qualche parte a random verso l’inizio: “Alcuni critici ti hanno definito il “Cane Quantico della val di Chiana”. Ti lusinga questa cosa? A me lusingherebbe.
Cane Quantico è proprio bravo, a me fa ridere proprio tanto. O no?
Ho preso pure i libri e sono proprio ben fatti, scritti bene, la struttura narrativa originale, tutto. Proprio bravo Cane Quantico. O no?”


ALESSANDRO GORI: Ettecredo! Cane Quantico sono io! E spero che lo Sgargabonzi non si faccia disdoro di questo folkloristico “scherzo”! Viva le reazioni ribonucleotidiche ad alte temperature!

Beh, se siete arrivati fino a qui, ci vediamo il 20 maggio al Volume!