Il 19 dicembre 2017 al Forum di Assago c’è stato il Concerto Definitivo ovvero la prima parte del (forse) ultimo capitolo della storia del gruppo musicale italiano più originale di sempre.
Sto parlando ovviamente degli Elio e le Storie Tese, il simpatico complessino che da più di venticinque anni mi ispira, mi diverte e mi accompagna.
Non ricomincerò a sciorinare ancora quanto e perché questa entità sia stata importante
per la mia crescita personale e professionale, ma mi limiterò a dire che la serata dello scorso martedì è stata epica.
Come quasi sempre in questi eventi, i miei compagni di avventura sono stati Tommy Bianchi e Luca Fortino, con i quali sono tornato a Firenze dopo il concerto ad un orario improbabile, sostenuti nel viaggio di rientro soprattutto dall’adrenalina fornitaci dai nostri paladini.
In conferenza stampa Elio ha detto che gli Elio e le Storie Tese sono un gruppo unico (sfido chiunque a dire il contrario), con una storia bellissima ed originalissima e che tutte le belle storie hanno una fine.
Non potrei essere più d’accordo.
Tre ore e passa di concerto, con una scaletta decisa dai fan, davanti a diecimila persone su un palco a forma di bara sono state qualcosa di mitologico, senza contare gli interventi di Stefano Bollani su El Pube e Cristina D’Avena (che ho avuto la fortuna di incontrare durante in sound check) su Piattaforma.
In realtà questo ultimo atto proseguirà con un tour d’addio, un’altra partecipazione a Sanremo e un disco, quindi per ancora un po’ di tempo avremo occasione di rivederli insieme.
La cosa più triste è che ci lasciano senza un vero e proprio erede.
Escludendo ovviamente Mangoni, il testimonial definitivo.
Foto di copertina di Francesco Prandoni