Martha Cooper era già famosissima, le sue foto avevano fatto il giro del mondo, i suoi libri (soprattutto Subway Art) erano stati ristampati più di 10 volte già… e Hip Hop Files non era ancora uscito… Già perchè questo libro, catapultato immediatamente in quel limbo di volumi che chiunque dovrebbe avere in casa, è uscito pochissimi anni fa, solo alla fine del 2004, anche se la maggior parte delle foto contenute erano totalmente inedite: è solo nel momento in cui lo sfogli che ti rendi conto delle chicche che lo compongono, però. Dal 1979 al 1984 Martha Cooper ha dedicato tantissimo tempo a documentare la nascente cultura hip hop, quello strano miscuglio di ragazzini che ballavano sui marciapiedi e poi nei club, di writer che facevano dei notte le metro e dopo pochi anni passavano nelle gallerie ritornando poi ancora a fare le metro (perchè è quello il bello…), di MC che dalle cantine passavano a cantare alla Danceteria della Ventunesima strada a NYC…
La Rock Steady crew che fa plaza nel salotto di Martha Cooper (no, non è una cazzata, anche se lo sembra), tutti i writer che hanno fatto la storia come Dondi, Duro, Doze, Lee, Mare e Quick, i backstage dei primi film su questo mondo (Wild Style, Beat Street e anche Style Wars), le battle di break al Negril e allo Studio 54… beh, se sapete di cosa stiamo parlando state già sbavando, se no forse è l’ora di scoprirlo…
Si dice spesso che un’immagine può essere più forte di mille parole: beh, immaginate cosa possono essere 250 pagine di immagini, di quelle giuste ovviamente.
Una curiosità: questo libro non è stato pubblicato da una grossa casa editrice (come Subway Art, per esempio), è un progetto molto grosso fatto da una piccola società: se non avesse avuto il successo che ha ottenuto avrebbe messo sul lastrico gli autori che ci hanno creduto e che ci hanno investito tutto o quasi. Tanto di cappello, va riconosciuto.
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Federico