I film che ho visto al cinema nel 2017 – Parte 1
La Mummia di Alex Kurtzman
Ennesimo maldestro tentativo di costruzione di un universo condiviso, stavolta da parte della Universal.
Premesso che l’idea alla base è una cazzata, ovvero quella di trasformare i mostri classici (Dracula, il mostro di Frankenstein, l’uomo lupo, etc.) in una specie di Avengers, pare che il senso del film sia dimostrare che è possibile spaccarsi le palle anche davanti a 120 minuti di esplosioni e azione sfrenata.
Poteva essere il film più brutto dell’anno, ma invece il podio se lo aggiudica il prossimo film.
Voto: 2
***
Transformes: L’ultimo cavaliere di Micheal Bay
Che Bay sia un incapace dovrebbe essere ormai assodato, ma stavolta la critica lo ha incensato in modo così prepotente da riportarmi in sala a vedere una roba che mi ero promesso di evitare.
Giuro che sono andato al cinema senza pregiudizi, o almeno con l’intenzione di essere obiettivo.
Non mi aspettavo certo Kubrick, ma mi sarei accontentato di essere intrattenuto e invece.
La roba più brutta e insensata della Storia del Cinema.
Voto: 1
***
Sing Street di John Carney
Un ragazzo cresciuto a Dublino durante gli anni ’80 forma una band per conquistare una ragazza.
Bellissimo film di un regista che, come Damien Chazelle, fa dell’unione tra Cinema e Musica il suo marchio di fabbrica.
Consiglio vivamente anche Once e Tutto può cambiare.
Voto: 8.5
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2:22 di Paul Currie
L’inculata dell’anno. Sembrava un film fantascientifico sui paradossi temporali e invece l’unico paradosso temporale è che le due ore di vita che ti ruba non ti verranno rese mai più.
Totalmente confuso e sconclusionato.
Voto: 3
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Codice Criminale di Adam Smith
Per dare un futuro migliore al figlio, un padre cresciuto nella criminalità cerca di cambiare il proprio karma familiare.
Semplice, ma ben fatto.
Voto: 7
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Spider-Man: Homecoming di Jon Watts
Si lo so che per molti è il sesto film di Spider-Man, ma in realtà è il primo del Marvel Cinematic Universe.
Premesso che questa super saga sia quasi più vicina ad una serie TV che ad una saga cinematografica, a me il film è piaciuto tantissimo e dimostra ancora una volta come il villain in carne ed ossa sia molto più efficace di quello in CGI (Micheal Keaton è decisamente inquietante).
Magari per i veri cinefili è una porcheria, ma inserito nel suo contesto è perfetto.
Voto: 8
***
The Habit of Beauty di Mirko Pincelli
La storia di questo film è lunga e travagliata e l’ho seguita da vicino in quanto amico del regista.
Il film, ambientato tra l’Italia e l’Inghilterra, è davvero bello e affronta il tema dei sogni, della perdita e del distacco, ma sfortunatamente è stato distribuito doppiato, ammazzandone di molto il senso (nella versione originale è parlato sia in italiano che inglese).
Assolutamente da guardare nella sua versione originale.
Voto: 7
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The War – Il Pianeta Delle Scimmie di Matt Reeves
Terzo capitolo della saga prequel del Pianeta delle Scimmie (tra l’altro vi consiglio vivamente di rivedervi la saga classica che è magnifica).
È guerra tra umani e scimmie e un grandioso Woody Harrelson, in una versione moderna del Colonnello Kurtz di Apocalypse Now (citato magistralmente all’interno del film), sta guidando la sua battaglia personale per contrastare l’evoluzione del virus che ha cambiato lo status quo della Terra.
Geniale il collegamento con il primo film del ’68.
Degna chiusura di questa trilogia prequel, una delle poche operazioni riuscite di questi anni di minestre riscaldate.
Voto: 8
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Monolith di Ivan Silvestrini
Dopo l’ottimo Mine dello scorso anno arriva in sala un nuovo film che apparentemente sembra hollywoodiano, ma che è invece farina del nostro sacco.
Da un soggetto di Roberto Recchioni arriva il (forse) primo film prodotto dalla Bonelli Editore.
Un’auto ipertecnologica e inespugnabile imprigiona al suo interno un bambino lasciando fuori la madre, completamente sola nel deserto.
Un racconto molto stile Black Mirror che, esattamente come Mine, avrebbe perso di qualsiasi senso se ambientato in Italia.
Personalmente sono molto a favore di questo tipo di operazioni e le ritengo assolutamente da sostenere.
Voto: 6.5
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La Torre Nera di Nikolaj Arcel
Quella che viene descritta dai fan di King come una saga magnifica si riduce ad un film fantasy per ragazzi, zeppo di buchi di sceneggiatura e fiacco in ogni aspetto.
Doveva essere il primo film di una saga, ma credo sia stato un flop gigantesco.
Voto: 4.5
***
Atomica Bionda di David Leitch
Vale lo stesso discorso di John Wick 2. Un onestissimo film d’azione con una bellissima Charlize Theron (tra l’altro con delle scene di nudo decisamente ben contestualizzate).
Stavolta il regista è l’altra controparte del duo che diresse il primo John Wick, confermando così il talento nel genere d’azione da parte di entrambi.
È puro intrattenimento, ma fatto con cuore e cervello.
Voto: 7.5
***
Dunkirk di Christopher Nolan
Bellissimo film di guerra dell’autore più idolatrato dei nostri tempi.
Premetto che il mio rapporto con Nolan è conflittuale, nel senso che lo apprezzo molto, ma ritengo che il suo film migliore sia stato Memento, poi una serie di paraculate, a volte molto riuscite, altre volte assolutamente no, ma è la personalissima opinione.
Stavolta invece riesce a sfornare un grande film (assolutamente non un capolavoro, come è stato descritto da molti, ma decisamente un grande film).
La storia racconta dell’evacuazione di Dunkerque, fatto realmente accaduto durante la seconda guerra mondiale, e lo fa alla Nolan, raccontando tre momenti specifici con tre tempi totalmente diversi: una settimana sulla terra, una giornata in mare e un’ora in aria.
Devo ammettere che l’esperienza cinematografica è stata incredibile, in quanto il sonoro è davvero impressionante in sala, tanto da farmi credere che non avrebbe funzionato minimamente in una proiezione domestica, invece il film funziona alla grande.
Forse nella top 3 di Nolan.
Voto: 8
***
Suburbicon di George Clooney
Ho avuto la fortuna di vedere questo bellissimo film (incomprensibilmente massacrato da quasi tutti) al Festival del Cinema di Venezia e l’ho trovato attuale e giusto per i tempi che corrono.
Black-Comedy scritta dai fratelli Coen che racconta di un classico quartiere residenziale nella classica cittadina americana anni ’50 che viene stravolto dall’arrivo di una famiglia di colore, additata da subito come causa di tutti i mali, quando in realtà il vero marcio si insinua proprio dove tutti vedono il benessere.
Voto: 8
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Ella & John | The Leisure Seeker di Paolo Virzì
Virzì è uno di quei registi che mi rendono bipolare, alternando film davvero riusciti a ciofeche imbarazzanti, ma stavolta, nel suo primo film girato negli States, devo dire che ha fatto centro.
Sicuramente la bravura dei protagonisti, rispettivamente Helen Mirren e Donald Sutherland, rende il film memorabile, ma anche la storia, seppur prevedibilissima, funziona alla grande.
È un road movie di una coppia di anziani genitori che, andando contro il parere dei figli e dei medici, decide di fare un’ultima grande avventura sul camper che hanno usato abbondantemente in gioventù: il Leisure Seeker.
È probabile che si porti a casa qualche Oscar.
Molto bello.
Voto: 8
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Tutto in una notte di John Landis
Versione restaurata di un grande classico di Landis.
Una notte qualunque un ragazzo insonne incontra casualmente una giovane attrice che sta scappando da qualcuno. Inizia così un’avventura che si svolgerà appunto tutta in una notte.
Voto: 7
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Three Billboards Outside Ebbing, Missouri di Martin McDonagh
Probabilmente, insieme a La La Land, il film più bello che ho visto quest’anno.
Non lo considero il film dell’anno solo perché deve ancora uscire, ma sicuramente sarà nella top 3 del 2018.
Fa ridere, fa piangere, è avvincente ed emozionante ed è recitato alla grandissima da un cast stellare: Frances McDormand, Woody Harrelson e Sam Rockwell.
Ambientato a metà dei primi anni del 2000 (si evince dall’assenza di smartphone e da qualche altro dettaglio, come la PlayStation 2), racconta le conseguenze all’affissione di una provocazione verso lo sceriffo del paesino dove si svolge la storia da parte di una madre che ha perso la figlia e che non ha ottenuto le risposte che si aspettava.
Semplicemente perfetto.
Azzardo un pronostico: Miglior Sceneggiatura Originale e Oscar come miglior attore non protagonista a Sam Rockwell.
Non vedo l’ora di rivederlo!
Voto: 10
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The Cousin (Ha Ben Dod) di Tzahi Grad
Commedia ebraica che affronta il conflitto israelo-palestinese raccontando un microcosmo di una ristrutturazione di un garage.
Interessante, ma dubito che verrà distribuito.
Voto: 6.5
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Micheal Jackson’s Thriller di John Landis
Uno dei videoclip che ha fatto la storia, rimasterizzato, proiettato in sala e presentato da John Landis.
Non credo di dover aggiungere altro.
Voto: 10
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mother! di Darren Aronofsky
Ho visto questo film “aumentato” dai fischi in sala a Venezia ed inizialmente mi ha lasciato molto perplesso.
Diciamo che l’esperienza l’accomuno un po’ a quella di Animali Notturni di Tom Ford dello scorso anno, ovvero un film tecnicamente inattaccabile, ma talmente carico di simboli e metafore da farlo percepire pieno di difetti.
Colgo l’occasione per chiarire anche il discorso del film di Ford, che al contrario di questo mi aveva convinto nell’immediato e poi a ripensarci mi si è smontato: pellicole che non mi convincono come queste ne vorrei vedere in continuazione. I film brutti sono altri.
Aronofsky punta sempre a disturbare lo spettatore, ma stavolta esagera con l’eccesso di contenuti.
Come dicevo, inizialmente mi aveva infastidito, ma è uno di quei film (come il bellissimo The Neon Demon di Refn) che poi ti accompagna per giorni e, quando succede, non è mai una cosa negativa.
Per bilanciare con il 5 che diedi ad Animali Notturni lo scorso anno darò un voto positivo, ma ritengo entrambi i film più o meno sullo stesso livello: tecnicamente perfetti, interpretati alla grandissima, troppo zeppi di simboli, con la conseguenza che non mi lasciano nessuna voglia di rivederli (al contrario del film precedente).
Voto: 7
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Gatta Cenerentola di Ivan Cappiello, Dario Sansone, Marino Guarnieri e Alessandro Rak
Bellissimo film di animazione nostrano che rivisita la fiaba della gatta cenerentola in una Napoli fantascientifica, ma fin troppo realistica.
Voto: 7.5
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Jim & Andy: The Great Beyond – The Story of Jim Carrey & Andy Kaufman Featuring a Very Special, Contractually Obligated Mention of Tony Clifton di Chris Smith
Sicuramente la cosa che mi ha emozionato di più a Venezia, visto in sala con la presenza di Jim Carrey e dopo aver assistito al suo show-conferenza stampa.
È il documentario sul making off di Man on the Moon di Miloš Forman, il biopic dove Jim Carrey interpretò, sul set e soprattutto fuori, il sovversivo comico Andy Kaufman.
Da vedere a tutti i costi.
Voto: 10
***
Loving Pablo di Fernando León de Aranoa
Ennesimo biopic su Pablo Escobar, interpretato da due attori ispanici che recitano in inglese.
Non ho visto Narcos, ma pare ne sia il super bignamone.
Deludente.
Voto: 6—
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Ammore e Malavita dei Manetti Bros
Dopo il bellissimo Song’e Napule, i Manetti tornano a Napoli e affrontano nuovamente il tema della mala e del neo-melodico, ma stavolta con un musical divertentissimo.
Spero vivamente che decidano di chiudere la trilogia napoletana (che per ora è solo nella mia testa).
Eccezionale.
Voto: 8.5
***
My Generation di David Batty
Documentario narrato da Micheal Caine sulla Gran Bretagna degli anni ’60, tra rock’n’roll, cinema e rivoluzione culturale.
Voto: 6
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Brutti e Cattivi di Cosimo Gomez
Come ho detto più volte sono super a favore di un cinema italiano differente, ma stavolta proprio non ci siamo.
Black comedy che si schiera dalla parte dei reietti, ma dopo un inizio interessante si perde totalmente, finendo per essere più brutto che cattivo.
Voto: 5
***
Baby Driver di Edgar Wright
Grandissimo film del regista della Trilogia del Cornetto.
La storia di base ricorda molto Drive di Refn, in versione comedy, con una colonna sonora così ben inserita e così potente da risultare quasi un personaggio integrante dell film.
Una grandissima interpretazione di Kevin Spacey, prima dello scandalo che lo ha reso capro espiatorio di qualsiasi molestia sessuale nel mondo dello show-business americano (sì, penso che il suo linciaggio mediatico sia un filo esagerato).
Film divertentissimo, molto diverso da quelli della trilogia, ma che trasuda lo stile di Wright in ogni inquadratura.
Voto: 8.5
***
All Eyez on Me di Benny Boom
Bruttissimo biopic su 2Pac.
La vita del rapper raccontata in due ore, da prima della sua nascita alla sua morte, senza mai introdurre un personaggio o senza mai contestualizzare il momento storico, tra l’altro con pochissima musica.
L’unico senso che può avere questo film è accompagnandolo con la biografia su Wikipedia.
Peccato perché il protagonista assomiglia in modo impressionante a Tupac Shakur.
L’unico bel ricordo che avrò di questo film è che l’ho visto insieme a Tormento.
Voto: 4
***
Cars 3 di Brian Fee
Terzo capitolo della saga più debole della Pixar, ma che stavolta riesce a tirar fuori un film più interessante del previsto.
Il target comunque rimane quello dei più piccoli.
Voto: 6.5
***
Barry Seal – Una storia americana di Doug Liman
Biopic interpretato da Tom Cruise su un ex pilota della Trans World Airlines diventato negli anni ’80 contrabbandiere di droga e successivamente informatore per la DEA.
Una bella storia di cronaca americana raccontata molto bene.
Voto: 7
***
Kingsman: Il cerchio d’oro di Matthew Vaughn
Secondo film sull’agenzia di intelligence indipendente britannica gestita da sarti gentlemen.
Non è sicuramente all’altezza del primo, ma è molto divertente.
Non capisco come mai sia stato così tanto massacrato, sia dal pubblico che dalla critica.
Voto: 7-
***
Valerian e la città dei mille pianeti di Luc Besson
Anche questo film è stato massacrato da tutti, ma personalmente l’ho trovato un buon film di fantascienza per ragazzi, con una delle scene iniziali più belle degli ultimi anni, ma con i due protagonisti con le faccie più antipatiche della Storia del Cinema.
Voto: 6.5
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The Teacher di Jan Hrebejk
Bellissimo film cecoslovacco sull’abuso di potere, ambientato nell’83 durante il socialismo.
Da non perdere.
Voto: 8+
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A Ciambra di Jonas Carpignano
https://youtu.be/TBl_g6hDsG8https://youtu.be/TBl_g6hDsG8
Il film che avrebbe dovuto rappresentare l’Italia agli Oscar 2018 è indubbiamente un bel film, che racconta un’Italia diversa e sconosciuta in modo davvero passionale, girato quasi esclusivamente con camera a mano, ma forse, proprio per la sua “sgrammaticatura” non è proprio un film per tutti.
È la storia della crescita, forzata e prematura, di un giovane rom quattordicenne al cui vengono arrestati rispettivamente il padre e il fratello maggiore, portandolo quindi a dover diventare adulto ed a dover prendersi cura della famiglia.
La scena finale è meravigliosa.
Voto: 7
***
Emoji – Accendi le emozioni di Anthony Leondis
Altra pellicola massacrata da tutti.
Ok, non è niente di che ed è evidente che il target siano i piccolissimi, ma ho letto delle recensioni così cattive che me lo hanno reso simpatico.
Voto: 6–
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Chi m’ha visto di Alessandro Pondi
Film tecnicamente disastroso, ma con una trama interessante ed alcune interpretazioni incredibili.
Ogni cosa visiva è sbagliata, dalla scenografia, ai costumi, alla fotografia, e così via, ma si ride e la storia è meno scema di quanto possa apparentemente sembrare.
Voto: 6+
***
Blow-Up di Michelangelo Antonioni
Non penso che ci sia molto da dire su questo Capolavoro della Cinematografia Mondiale.
Se non l’avete visto rimediate.
Voto: 9
***
Blade Runner 2049 di Denis Villeneuve
Film meraviglioso.
Per chi lo etichetta come inutile perché seguito di un Capolavoro come il primo Blade Runner dico solo che per me non è tanto un seguito del film di Ridley Scott, ma che è un grandissimo film di fantascienza di Denis Villeneuve (che a mio avviso non ha ancora sbagliato un film, al contrario di Christopher Nolan).
Sì ok, sarebbe potuto durare un ora di meno, ma per me sarebbe potuto durare anche un ora in più.
Voto: 8.5
***
L’uomo di neve di Tomas Alfredson
Il regista del bellissimo Lasciami entrare e dell’altrettanto bello La spia, si cimenta nell’adattamento del romanzo di Jo Nesbø.
Film massacrato da tutti, ma che ho trovato dignitoso.
Un thriller modesto ambientato tra i ghiacci norvegesi.
Voto: 6
***
Carrie di Brian De Palma
Best Prom Ever.
Capolavoro del cinema horror che solo con la prima inquadratura si mangia il remake del 2013 di Kimberly Peirce.
Voto: 9
***
IT di Andy Muschietti
Non me la sento di definire questo film brutto, ma sicuramente non è un horror.
Al massimo può essere definito come un buon film fantastico per ragazzi.
Non c’è un filo di tensione, solo tantissimi jumpscare e fin troppe risate.
Il trailer della miniserie televisiva degli anni ’90 è decisamente più inquietante.
Voto: 7
***
Il mio Godard di Michel Hazanavicius
Il regista di The Artist torna a parlare di Cinema, stavolta con un biopic in chiave commedia su un regista sacro (e vivente) come Jean-Luc Godard.
Il film riesce ad essere al tempo stesso dissacrate e rispettoso nei confronti del regista, citandolo visivamente con molta grazia, ma anche sottolineandone i controsensi.
Non è un film riuscitissimo, ma sicuramente da vedere.
Voto: 7
***
Nemesi di Walter Hill
Il regista dei super cult I guerrieri della notte e 48 ore torna con il film di azione più riuscito dell’anno.
Un killer professionista uccide il fratello di una dottoressa tanto pazza quanto geniale, interpretata magistralmente da Sigourney Weaver, che decide di sottoporlo forzosamente ad un cambio di sesso, trasformandolo quindi in Michelle Rodriguez.
Un cinecomic senza background cartaceo (che io sappia) realizzato magistralmente.
Voto: 8.5
***
Thor: Ragnarok di Taika Waititi
Eccoci arrivati al terzo capitolo della trilogia di Thor, la più (immotivatamente) maltrattata del Marvel Cinematic Universe.
Taika Waititi, neozelandese pazzo che ha sfornato Boy e What We Do In The Shodow (recuperateli immediatamente) è uno dei registi indie più divertenti degli ultimi anni e confeziona un film spassosissimo (che per metà è Planet Hulk – e questo non è un difetto) che è sicuramente più di raccordo per il mega franchise piuttosto che come stand alone.
Massacrato tantissimo dal pubblico, rimane per me un ottimo prodotto della saga più complessa ed articolata della storia delle saghe.
Voto: 8
***
Detroit di Kahtryn Bigelow
Bellissimo film biografico sugli scontri di Detroit del 1967 ed in particolare su ciò che successe nel Motel Algiers.
Realizzato quasi ed esclusivamente con camera a mano, inizia come un film di guerra, dove il continuo tremolio della macchina da presa risulta quasi fastidioso, per poi diventare più stabile quando la storia decolla all’interno del motel, diventando tesissimo e lasciando quella sensazione di rabbia che al cinema provai con Diaz – Don’t Clean Up This Blood di Daniele Vicari.
Filmone.
Voto: 8
***
Una questione privata di Paolo e Vittorio Taviani
Per quanto rispetti i fratelli Taviani, questo adattamento del romanzo di Fenoglio, a mio avviso non è proprio riuscito.
Neanche il bravissimo Luca Marinelli riesce a salvare il film.
Voto: 5–
***
Last Flag Flying di Richard Linklater
Linklater è uno dei registi più eclettici della nostra generazione (Boyhood, A Scanner Darkley, School of Rock, Bernie e la “trilogia del Before” solo per citarne alcuni) e stavolta realizza un film che funziona perfettamente sia sul piano drammatico che su quello più comico.
È un road movie su un trio di reduci del Vietnam, composto da Barry Cranston, Laurence Fishburne e Steve Carell, che devono riportare la bara del figlio di quest’ultimo, morto durante la guerra in Iraq.
Il finale è un po’ troppo retorico e nazionalista, ma non lo trovo troppo un difetto, se visto con il giusto background culturale americano.
Voto: 7.5
***
Stronger di David Gordon Green
È la vera storia di Jeff Bauman, l’uomo che perse le gambe durante l’attentato della maratona di Boston.
Jake Gyllenhaal, che interpreta Bauman, è bravissimo, ma la storia in sé è di una banalità sconvolgente.
Voto: 6–
***
Valley of Shadow di Jonas Matzow Gulbrandsen
Un horror norvegese che parla di lupi mannari dove non si vede nemmeno il pelo di un lupo e non si prova neanche un momento di tensione.
Voto: 4.5
***
Addio Fottuti Musi Verdi di Francesco Ebbasta
I JackaL sbarcano in sala con un riuscitissimo film di fantascienza per ragazzi che purtroppo non è stato supportato a dovere dai suoi primi fan (io non sono tra questi, per quanto riconosca l’indubbia bravura del collettivo).
Tra i vari prodotti Made by YouTube è forse il più centrato come film, ma ha purtroppo sottolineato ancora una volta che i like non si trasformano quasi mai in biglietti.
Peccato perché il lavoro è davvero ben fatto e non posso fare a meno che sostenerlo (in quanto prodotto italiano, non perché nasce da YouTube).
Voto: 7
***
Milano Calibro 9 di Fernando Di Leo
C’è molto poco da dire.
Capolavoro dei B-Movie italiani anni ’70 (che ci invidiano ancora).
Voto: 9
***
The Shining di Stanley Kubrick
Anche su questo film c’è davvero poco da dire.
Capolavoro della Settima Arte e forse uno dei film più inquietanti di sempre (almeno per il sottoscritto).
Non l’avevo mai visto in sala ed è stato bellissimo.
Voto: 10
***
I, Tonya di Craig Gillespie
Visto in anteprima alla Festa del Cinema di Roma (credo che uscirà verso marzo), è la storia vera della pattinatrice Tonya Harding, interpretata da Margot Robbie, che -seppur indirettamente- spacco le gambe alla diretta concorrente olimpica.
Il film è davvero ben fatto, a metà tra il documentario (sebbene tutte le interviste siano state reinterpretate) e la fiction.
Notevole.
Voto: 8
***
Il Mistero di Crooked House di Gilles Paquet-Brenner
Adattamento cinematografico di È un problema di Agatha Christie, perfettamente sincronizzato con l’uscita di Assassinio sull’Orient Express, è un film totalmente a cavallo tra classico e moderno.
Il classico giallo di una volta portato in scena alla perfezione.
Voto: 7
***
Capitan Mutanda di David Soren
Inaspettato film di animazione che mi ha colpito tantissimo.
Molto semplice, ma super divertente.
Voto: 8
***
Auguri per la tua morte di Christopher Landon
Il terzo prodotto della Blumhouse Productions di quest’anno, dopo Split e Get Out è sicuramente il più debole, ma a modo suo funziona.
È una commedia thrillereggiante a cavallo tra Ricomincio da capo e Scream, che nonostante la banalità e il già visto (che comunque non nasconde, ma anzi cita) si fa guardare e diverte.
Voto: 6.5
***
The Place di Paolo Genovese
Perfetti Sconosciuti non mi aveva convinto, invece stavolta Genovese riesce a realizzare un film fatto solo di dialoghi, ispirato dalla serie (che non ho visto) The Booth at the End .
Un uomo misterioso, interpretato da Valerio Mastrandrea, sta sempre seduto in un bar e realizza i desideri di una serie di personaggi che lo vengono a trovare in cambio di qualcosa che questi dovranno realizzare.
Il film funziona sicuramente anche grazie al suo cast stellare, ma al di la di quello mi ha convinto e divertito.
Voto: 8
***
Justice League di Zack Snyder
L’ennesima dimostrazione di quanto siano incapaci alla Warner/DC nella costruzione di un universo condiviso che faccia concorrenza al Marvel Cinematic Universe.
Pasticciato, sconclusionato, che va a negare e mettere in discussione quanto detto nei capitoli precedenti e che probabilmente merita di essere ricordato solo per la buffissima storia dei baffi di Superman rimossi in post-produzione.
L’unica salvezza per l’universo DC è di essere comprato dalla Disney (sto scherzando).
Voto: 4
***
The Square di Ruben Östlund
Questo meraviglioso film svedese incentrato sulla vita del curatore del museo di arte contemporanea di Stoccolma è il vincitore della Palma d’Oro di Cannes.
Racconta la crisi moderna e le le diseguaglianze sociali, ma stavolta vissute dalla parte di un vincente.
Attualissimo.
Voto: 8.5
***
Nico, 1988 di Susanna Nicchiarelli
Bellissimo biopic nostrano sugli ultimi anni di vita della musa di Andy Wharol, la cantante ed ex-modella tedesca Christa Päffgen, meglio conosciuta come Nico.
Anche questo da vedere in lingua originale.
Voto: 8
***
Loving Vincent di Dorota Kobiela e Hugh Welchman
Un film di animazione realizzato con oltre 65000 fotogrammi realizzati a mano da 125 artisti, seguendo lo stile dell’artista olandese.
Racconta, attraverso l’espediente di una consegna di una lettera postuma, gli ultimi atti della vita di Van Gogh.
È uno di quei casi in cui la tecnica si mangia tutto il resto (che comunque funziona).
Voto: 8
***
The Disaster Artist di James Franco
La versione moderna di Ed Wood di Tim Burton.
James Franco dirige il film ed interpreta Tommy Wiseau, l’artefice del film di culto The Room, considerato da molti come il film più brutto della storia del cinema.
Film meraviglioso che ho visto a Londra e che spero esca in Italia, sebbene sia per natura da vedere in lingua originale.
Voto: 8.5
***
Assassinio sull’Orient Express di Kenneth Branagh
Ed eccoci al remake del classico di Agatha Christie, perfettamente portato in scena in stile Branagh.
Cast eccezionale diretto magistralmente.
Voto: 7.5
***
Jumanji: Welcome to the Jungle di Jake Kasdan
Quando annunciarono questo film mai avrei pensato di vederlo, ma la proiezione gratuita per il lancio mi ha portato in sala in una domenica mattina piovosa.
Inaspettatamente il film mi ha divertito un sacco.
Niente di ché, ma è un film di intrattenimento ben fatto.
Voto: 7
***
Happy End di Michael Haneke
Poco Happy in realtà, ma decisamente interessante, con un cast eccezionale e con un finale che vale il film.
Approfitto di questo film per segnalarne un’altro magnifico, che purtroppo non sono riuscito a vedere in sala, sempre con Isabelle Huppert: Elle.
Da vedere.
Voto: 7
***
Star Wars: Gli ultimi Jedi di Rian Johnson
Se avrò tempo e modo ne parlerò più approfonditamente, ma di base è un film che mi ha lacerato.
La prima visione è stata pessima (proiezione fuori fuoco e doppiaggio terribile), mentre con la seconda -in lingua originale- ci ho fatto pace.
La regia non è all’altezza della storia (che comunque è stata scritta anche dal regista) che invece funziona fin da subito, perché è spesso moscia non riesce a dare pathos dove dovrebbe (tranne in un paio di scene davvero ben riuscite).
Una scena con Leia (chi l’ha visto ha già capito di cosa parlo) non credo che la digerirò mai, ma per il resto il taglio che riesce a dare con il passato è giusto e notevole.
Diciamo che comunque il fatto di averlo dovuto (non voluto) vedere due volte per apprezzarlo non è troppo un punto a suo vantaggio.
Comunque tocca davvero troppi punti per liquidarli in poche righe.
Guardatelo e poi se ne parla.
Voto: 7
***
Smetto Quando Voglio | Ad Honorem di Sidney Sibilla
Terzo ed ultimo capitolo della prima trilogia italiana.
Solo applausi per gli autori e gli interpreti di una delle cose più divertenti Made in Italy che ho visto in sala negli ultimi anni.
Voto: 8
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The Big Sick di Michael Showalter
Una bellissima storia d’amore interculturale tra una ragazza americana ed un aspirante comico pakistano, scritta dai due protagonisti della vicenda reale ed interpretata dal Lui della coppia.
Veramente bello ed emozionante.
Voto: 8.5
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Ferdinand di Carlos Saldanha
Ottimo film di animazione che tocca il delicato tema delle corride in Spagna in modo molto maturo e per niente retorico.
Voto: 7.5
***
La Ruota delle Meraviglie di Woody Allen
Puntuale come sempre, ecco il film di Woody Allen del 2017.
Molto in linea con lo stile delle ultime pellicole.
Se vi piace Allen non potete perderlo.
voto: 7
***
L’insulto di Ziad Doueiri
Bellissimo film libanese che racconta, partendo da un banale incidente che diventa in breve tempo una disputa in tribunale, il Libano e i suoi conflitti storici con la Palestina (che ignoravo prima della visione del film).
Da vedere.
voto: 8.5
***
Coco di Lee Unkrich
La Pixar torna ad essere la Pixar con un meraviglioso film di animazione che tratta il tema della morte con una rara grazia.
La storia si svolge in Messico durante los dias de los muertos (come l’altrettanto bello Il libro della vita di Jorge Gutierrez, prodotto da Guillermo Del Toro) e racconta la storia di Miguel, un ragazzino che vuole far musica, nonostante gli impedimenti imposti dalla famiglia.
Meraviglioso.
voto: 9+
***
Loveless di Andrey Zvyagintsev
Il regista del bellissimo Leviathan torna a parlare (e a criticare) la Russia con un film che ne parla indirettamente.
Due genitori sull’orlo del divorzio sono troppo presi dai loro litigi per accorgersi della sofferenza del figlio che improvvisamente scompare.
Un film tanto difficile quanto magnifico.
voto: 8.5