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Alice in Wonderland



Regia di Tim Burton
USA 2010

Non ci sono dubbi sul fatto che Tim Barton sia un grande regista, ne tanto meno sul fatto che sappia ricreare alla perfezione ambientazione da favola gotica e nemmeno si può dire che non sappia dirigere Johnny Depp e la compagna Helena Bonham Carter, ma devo tristemente constatare che le ultime tre sortite (La fabbrica del cioccolato, Sweeney Todd: Il diabolico barbiere di Fleet Street e per ultimo Alice in Wonderland) sono state un escalation di delusione.
Il film (specialmente in 3D) è carino da vedere; grandissimi effetti speciali e personaggi ben realizzati non bastano a compensare la forzatura dell’inserimento di una trama (con tanto di morale) di cui il libro di Carrol faceva comodamente a meno.
L’idea di Alice che torna nel Paese delle Meraviglie diciannovenne poteva anche essere buona, ma la missione che deve svolgerci è talmente banale che non appena se ne viene a conoscenza un enorme “NOOOOO” compare in modo irreversibile nella mente.
Inoltre il ritorno nel mondo reale non tiene per niente in considerazione del movimento femminista.
E comunque: Abbasso il Ciciarampa!