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Guerrilla Gardening



I “difensori” degli spazi verdi

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Ebbene sì: l’iniziativa è al 100% maschile, nel senso che i fondatori sono tutti e tre uomini, ma l’argomento trattato ha comunque qualcosa che affonda nel lato “sensibile”…

Perchè nonostante si parli di “guerrilla”, le zone colpite sono le aiuole e gli spazi urbani degradati, trasformando “l’asfalto in fiori”!

I guerriglieri, infatti, si oppongono al degrado urbano, ridando vita alle aiuole dimenticate della città. Il fulcro del gruppo agisce nella città di Milano. I loro sono veri e propri attacchi “armati”…di cesoie, rastrelli, semi e fiori; si azionano di notte (è severamente vietato modificare gli spazi verdi pubblici), come tutte le attività clandesitne che si rispettino; compiono la loro opera e lasciano il posto in condizioni decisamente migliori di prima.
Michele, uno dei “guerrieri verdi”, ci ha illuminato su come si muove il gruppo…

MORGATTA: Quando e come nasce il Guerrilla Gardening?

MICHELE: Il movimento nasce circa 3 anni fa. Nasce sulla linea dei Guerrilla Gardening britannici. Il divertimento, la passione per le piante e il dimesso stato del verde (soprattutto di quello residuale es aiuole spartitraffico) urbano milanese sono i motivi per cui abbiamo iniziato a praticare il guerrilla gardening qui, in Italia.

MORGATTA: Quand’è stata la vostra “prima volta”?

MICHELE: La prima volta per noi è stata circa 3 anni fa. Io e Andrea progettiamo giardini e al termine di un lavoro avevamo delle piante in surplus. Non avendo un giardino proprio le abbiamo piantate vicino al parco lambro. Erano dei bamboo di circa 3 metri. Anche la seconda e la terza volta sono andate in modo simile…Poi ci siamo accorti che le piante in giro per la citta che avevamo piantato avevano acquistato per noi un valore affettivo. Le curavamo (e continuiamo a curarle) come se avessero fatto parte del nostro giardino. Abbiamo poi conosciuto per caso il movimento internazionale di GG e abbiamo deciso di importarlo e di promuoverlo. Continuiamo tuttora a divertirci e siamo sempre di più!

MORGATTA: Come reagisce la città ai vostri attachi?

MICHELE: I nostri contatti con la popolazione milanese avvengono durante gli attacchi. Le persone, di tutte le età, sono incuriosite dalle nostre azioni e a volte ci incoraggiano, a volte (più raramente) ci aiutano offrendosi di bagnare le aiuole nei giorni successivi alla piantumazione, a volte chiedono informazioni su metodi e tecniche di giardinaggio per compiere “attacchi” in solitaria su spazi verdi vicino alle loro abitazioni che ritengono sciatte.
Il bisogno di uscire dalla passività generale milanese e di avere un contatto più stretto e attivo con gli spazi pubblici si fa sentire e sono sempre di più i cittadini che ci chiamano per segnalarci aiuole dismesse o per partecipare attivamente a GG.

MORGATTA: Cosa dice la legge in merito? Sono comunque azioni “illegali”?

MICHELE:Mah! la legge non è chiara in merito. In teoria non si potrebbe in nessun modo agire senza autorizzazione comunale su aiuole e parchi. In realtà è difficile che le forze dell’ordine ci mettano i bastoni tra le ruote soprattutto ora che il GG ha assunto una certa notorietà. Comunque se dovesse succedere andremmo incontro a una multa per vilipendio di spazi pubblici o vandalismo. Ma crediamo sia un’ipotesi poco probabile. Per ora non abbiamo avuto incontri sgradevoli, manteniamo comunque una certa prudenza quando agiamo.

MORGATTA: Progetti futuri?

MICHELE: Abbiamo intenzione di collaborare con artisti degli artisti milanesi per integrare in uno dei nostri attacchi un’installazione artistica. Stiamo scrivendo un libro su GG. e poi chissà! Stiamo anche collaborando con una associazione che promuove il ripopolamento di piante autoctone lombarde (vivai Pronatura).

Ammirevoli giovanotti!

Check the web:
www.guerrillagardening.it