Inizia con un caffè, come quasi tutte le storie che si raccontano il lunedì mattina. Tazzina medio piccola vista la tarda ora. In programma per il pranzo, bistecca e patate arrosto di contorno, anche un dolce, con le mele e lo zucchero a velo, Domenica, dolce Domenica.
Lunga attesa, condita con pronostici e pessimismi, vent’anni son lunghi, 4/5 della mia vita, praticamente il totale di quello che posso ricordarmi. Poi ognuno un pezzettino se lo riserva, in quel posto dove le cose belle non perdono mai il profumo, nella sezione calcio l’archivio non è ancora molto grande, alla A c’è questa serie, alla B ci sono Batistuta, Baggio e un gol di Bressan, alla C c’è una champions, alla D DiLivio e alla E Edmundo, (ecc..ecc…) per la maggior parte sono nomi, visto che le soddisfazioni quasi sempre ce le hanno soffocate, in quel grido mai del tutto esploso che col tempo ha accumulato decibel, tanto grande da esser preceduto da un maledetto terremoto, abbastanza forte da smuovere i sensi, troppo piccolo per essere offensivo. Preludio di una gioia, ouverture di un’esultanza.
Dura 93 minuti ancora, vent’anni e 93 minuti e non c’è dubbio che i secondi siano stati più lunghi dei primi…minuti infiniti, tremito costante, poi silenzio, schiocco di dita, torsione del collo e palla in rete. Ed è da qui che inizia la nuova settimana, aprire gli occhi stamattina ha avuto un nuovo senso, probabilmente questa maledetta domenica vivrà a lungo negli annali, speriamo meno di vent’anni…
Forza violaaaaaa!!!!
Gobbi, Waigo e Danielino, han’aperto i iuventino
La maiala sta a guardare, c’ha i bambino da traviare
Bello biondo e piccinino, tra dù anni è iuventino
Meno male che l’ha visto, da che parte e tifa i cristo
A vede’ se ni domani, pe la viola cambia i piani
Un Buffon fiorentino, da regalallo a qui cretino
Che co tranz si fa pigliare, a vedé se vo imparare
Che a mandà la letterina, e si incazza la fiorentina
Vent’anni s’è aspettato, ma alla fine s’è esurtato
L’è mattina ma un mi basta, glel’ho detto anch’a i webmasta
Se a Firenze tu tornavi, a quest’ora tu esurtavi
Due spumanti e tre birrini pe aspettà quegl’inglesini
Oggi viola vo vestito e vediam se t’hai capito
Che pò venì giù i pianeta, ma un lo cambio i mi profeta
Lui si chiama Cesarone e va a dì in televisione
Che un c’è cosa più divina che allenà la fiorentina!