Quando si pronuncia la parola “tradimento” la prima immagine che viene in mente è quella della lei/lui con un bel paio di corna sulla testa, ignobilmente traditi fisicamente dal proprio partner.
Ma vi siete mai domandati il significato etimologico della parola “tradire” e anche della parola “cornuto”?
Immagino di no.
Per questo, a sollevarci da interminabili riflessioni sull’origine di queste parole, ci ha pensato lei, Gemma Gaetani, classe 1972, con il suo “Elogio del Tradimento“, un volume di 240 scorrevolissime pagine che ci fanno riflettere su quanto il tradimento così inteso sia un’invenzione dei tempi recenti.
Ma non solo: una riflessione lucida (a tratti un po’ cinica, ma decisamente veritiera) sulla coppia moderna e su clichè imposti dalla società contemporanea basati su un concetto di fedeltà assoluta ai limiti dell’autolesionismo.
Il volume parte dall’etimologia delle parole, passando per la Bibbia (ebbene sì, è proprio lì che è nato il traditore numero uno, ovvero Giuda), la storia dell’arte e della letteratura (citando esempi di amori esclusivi finiti in tragedia, primi tra tutti i cari Romeo e Giulietta), analizzando i vantaggi sociali ed economici del tradimento (non ultimo una temporanea soluzione al bisogno di amore degli innumerevoli single che ci sono al giorno d’oggi).
Attenzione però! La regola numero uno del tradire con stile (e anche con cervello) è una: il tradimento deve essere esercitato liberamente e segretamente. Questo perchè è basato su un principio altrettanto fondamentale “l’unico IO a cui sono fedele è il MIO”.
Tutto ciò vi sembra truce e meschino? Se vi addentrate nella lettura di questo libro vi accorgerete di quante altre assurde atrocità ci sono all’interno di una coppia…
Ognuno poi sceglie la sua strada, ma almeno avrete numerosi spunti su cui riflettere.
In libreria, Gemma Gaetani “Elogio del Tradimento”, ed. Vallecchi.
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