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MARIO MONICELLI NE SAREBBE FIERO
LOCAL HEROES

Ugly Brovaz



Ugly Brovaz non è un progetto. E’ una forma d’amore reciproca.

Il triangolo amoroso coinvolge ovviamente Slesh, Dyami e la musica.

Nel 2005 Dyami era a Firenze, siamo partito col turntablism e con l’hip hop facendo beat per il demo del More. E’ seguita un’evoluzione drum n bass ma fondamentalmente il discorso era che a Firenze c’era un po’ poco da fare. Varie influenze sono poi confluite assieme, anche se il vero e proprio punto di connessione è stato Alik. E prima ancora tutta la “scena” dell’Ex Emerson con Daretta, il More, Biga, Cantinasociale.

Segue diaspora. Molti se ne vanno da Firenze, qualcuno si perde di vista. I due fratelli “brutti” seguono percorsi evolutivi differenti (Loopdiggaz nel caso di Dyami) per poi ritrovarsi casualmente alla serata dei Prodigy a Pisa.

In quel momento ci rendemmo conto che, pur con percorsi differenti, eravamo entrambi giunti allo stesso traguardo musicale.

Non essendo produttori, la maggior parte dell’attenzione è rivolta al live, condito da scratch, turntablism e trik e trak.

E’ un po’ uno spreco non far vedere le skills che abbiamo con le mani. Serve anche a dare quel qualcosa in più dal vivo, dare un po’ di sporco, di “improvise”, un po’ di “jazz” come ci piace chiamarlo, che da quel calore aggiunto a quello che facciamo. Del resto, se non fai questo, stai solo facendo selezione.

La direzione intrapresa dai due fratelli ugly è quella della fusione, vera e propria parola d’ordine degli ultimi 3 anni.

Soprattutto nella house, queste contaminzaioni sono servite a darle una connotazione più popolare e meno fashion. La scena breaks, nel qualle ci muovevamo, stava perdendo colpi e noi stavamo cercando un suono “per fare banda”. L’abbiamo trovato, visto che con questa mossa è stato possibile portare un certo tipo di suono underground, molto legato alla linea di basso ed ai campionamenti, all’interno di un’intelaiatura più riconosciuta e riconoscibile come quella house, attirando così un nuovo tipo di pubblico.

Nonostante il cambio di suono, l’attitudine e le influenze rimangono invariate.

Vorremmo fare un plauso al progetto Hi-fi Bar che ha cercato di riunire la scena fiorentina legata alla “bassline”, quindi fidget, dubstep, tutto il post dnb diciamo.E’ stata la nostra vetrina, ed è stata una bella situazione, che la gente ha capito, dove era possibile unire scene e persone, avere feedback e consigli dagli altri dj. Numa, Twism, Bangers, Pumpy, erano tutti lì. Era bello vedere i dj “spingere” la roba degli altri. C’è una sensazione di crescita continua. E per questo vorremo ringraziare Ale Noyztoyz: la Bass Squad, è il risultato di queste serate.

Se non riuscite ad aspettare fino a domani (Ugly Brovaz @ Casa della Creatività, Local Heroes, ore 19,30 ingresso gratuito) potete sempre ascoltare il programma radio di Dyami (“Uprock” in streaming su www.radiocage.it ogni mercoledì sera dalle 22 a mezzanotte)

Vorremmo chiudere l’intervista salutando Arez prod, Apes on Tapes, la Bass Squad e tutti i massive fiorentini, 3family, Fresh Pump, Millelemmi e Cantinasociale. Bella per voi.

Per maggiori informazioni i siti da cliccare sono:

Oppure su soundcloud: sleshy-boy e loopdiggaz.

Su facebook potete trovare la pagina fan di Slesh (Dj Slesh) oppure potete scrivere una mail a Dyami qui: dyamiyoung@gmail.com

Top 5 degli Ugly Brovaz in nessun ordine di preferenza

  • Nsg – Dirty Fat Boy (Twism rmx)
  • Numa Crew – Gangsta Nuh Play
  • Afrojack – Bang Duck
  • Buraka Som Sistema – Wegue Wegue
  • P. Diddy e C. Aguilera – Tell me (Switch rmx)

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