Il prossimo ospite di Local Heroes, questo giovedì 19 maggio ore 20, è uno dei pesi massimi di Bologna: Inoki.
Non più di due mesi fa è uscito “Flusso di Coscienza” il suo nuovo street album disponibile soltanto ai suoi concerti (altro ottimo motivo per venire alla Casa della Creatività).
Inoki, accompagnato ai piatti da dj Green Baron , presenterà il suo nuovo lavoro al pubblico toscano, preceduto dal live della Primiera, anche loro freschi di pubblicazione di “Sangue e Inchiostro” (l’avete sentito? No? Male.)
Non potendo, per questioni logistiche, avere un’intervista telefonica con Inoki, gli ho mandato un tot di domande alle quali il buon Fabiano si è sottoposto, dimostrando ancora una volta il suo spirito libero e soprattutto, quanto io sia scarso al Texas hold’em.
Quello che segue, se vogliamo, è davvero un flusso di coscienza, dove anche le (apparenti) non risposte, hanno un significato.
Buona lettura.
Cominciamo con le novità. Lo scorso 16 aprile è uscito il tuo street album “Flusso di coscienza”, fatto, come dici tu, su basi rubate. Vuoi presentarlo?
16 tracce piu’ due bonus. Basi prevalentemente scaricate da internet a parte un paio. Stile di struttura e di scrittura libero. Ho dato sfogo al flusso di coscienza senza pensarci troppo.
Chi ci canta oltre a te?
Qualche amico.
Che temi tratti?
Lascio andare il flusso di coscienza libero, senza preoccuparmi del pericolo. Parlo di tutto e di niente, ma in un secondo livello di interpretazione puoi captare temi di cospirazione. Ho proposto la fusione di due stili inventati da me, il Soviet Funk e il Conspiracy Rap.
Cosa ti dice la coscienza?
Riesco a rispondere a questa domanda solo con il rap.
Dove lo si può trovare?
Lo si trova solo alle mie serate. In quanto voglio conoscere di persona tutti quelli che lo possiedono. Lo spedisco anche a casa ma molto controvoglia giusto per gli scassaminkia di internet che poi si lamentano.
Bologna è stata per anni, a mio modesto parere, la capitale dell’hip hop italiano. Com’ è cambiata la città?
Come tutte le citta del mondo, in peggio. Ma per me resta sempre la capitale del rap, della cultura e la città più vivibile in Italia.
Qual è il ruolo di Bologna nel 2011?
Passo.
Ancora su Bologna. Quali sono i suoni che girano per le strade di Bolo in questi giorni?
Passo.
C’è qualche nome che vuoi segnalare?
Passo.
Credo che l’elemento centrale della tua poetica sia la strada, soggetto che da sempre ricorre in tutti i tuoi lavori. Perchè, per te, questo fattore è così importante?
Perche il rap è strada. Nasce in strada. Vive in strada e muore in strada.
Che ruolo dai alla strada all’interno della Cultura hip hop?
Passo.
Tu hai lavorato in autoproduzione (5 Dan), con un’etichetta indipendente (Fabiano detto Inoki su Relief) e con una major (Nobiltà di strada su Warner). Che differenze hai trovato?
Partendo dalla prima arrivando all’ ultima progressivamente, solamente più stress e più pressione. La Relief è riuscita a farmi odiare le etichette indipendenti, la Warner e’ riuscita a farmi odiare le major. Autoproducendomi l’ unico con cui me la posso prendere sono io.
In che modo la cosa ha influenzato il tuo modo di lavorare e, soprattutto, di scrivere?
Nessuna etichetta e’ riuscita a influenzare la mia arte, solo la vita ha questo potere.
Che ricordi hai della tua esperienza su major?
Bah, ricordi abbastanza inutili.
Ne valeva la pena?
Certo.
Adesso che obiettivi ti sei posto per il tuo futuro di artista?
Sopravvivere.
Qual è il tuo primo ricordo hip hop? Tipo il primo graffito che hai visto su un muro/treno oppure il primo pezzo rap che hai sentito?
1991, Assalti Frontali, Terra di nessuno.
Cosa ti spinse a diventare un mc?
La voglia. L’esigenza di esprimermi e la consapevolezza di saperlo fare.
microfono?
Di stare calmo. Studiare. Fare pratica. E iniziare a registrare dopo almeno tre o quattro anni di preparazione. Poi di essere sempre originale e non copiare nessuno.
Come va col Poker?
Ho un po abbandonato i tavoli. Per ritornare sui palchi.
Se di mano ho un asso ed un sei cosa faccio? Check, raise o fold?
Beh un po’ poche come informazioni. Dovresti dirmi se siamo in un sit. Un torneo o un tavolo cash. In che fase e in che posizione e cosa hanno fatto gli altri, comunque diciamo che ti dico fold.
Ok, è ufficiale, il Poker non è il mio sport.
Il rap è però, decisamente lo sport di Inoki e se non ancora non ci credete (fools!) non vi resta che venirlo a sentire dal vivo, questo giovedì 19 maggio alla Casa della Creatività (vicolo S. Maria Maggiore 1). Si comincia alle 20, l’ingresso è GRATUITO.
Che te lo dico a fare.