Testo di Davide Deiv Agazzi
Mangoni. Spinelli. Sassofoni al posto di contrabbassi, un quintetto al posto di un duo.
Che è successo?
E’ successo che è duro fare musica in Italia, da sempre, ma lo è ancor di più in questo particolare momento storico. Lo suggeriscono, a modo loro, minimale e sarcastico, anche i Musica Nuda, ovvero Petra Magoni e Ferruccio Spinetti, nuovamente on the road con l’ultimo lavoro “Complici”.
Che non è un disco politico, come potrebbe far pensare il titolo. Qui la nostra classe dirigente non c’entra niente.
“Siamo complici, questo è il risultato di 8 anni di vita forzata” – dice tra il serio ed il faceto – lo stesso Spinetti. Gli 8 anni corrispondo al percorso artistico del duo Musica Nuda, principiato nel 2004 con l’omonimo esordio.
“Abbiamo fatto un tour estero in aprile e maggio che ci ha portati in Germania ed in Francia, mentre da qui a settembre batteremo piste italiane. Sono 5 anni ormai che suoniamo regolarmente oltralpe, mentre in Germania siamo un po’ meno “di casa”, il nostro primo concerto lì risale a soli 3 anni fa, assieme ad Al Jarreau.”
Al Jarreau è uno che ritorna nella parabola Musica Nuda: lo si trova infatti come autore nell’ultimo lavoro, che segna un punto di non ritorno per il dinamico duo: non più cover di brani (più o meno) famosi, ma un disco composto quasi interamente da inediti.
Era, in fondo, la più naturale evoluzione, per questo bel progetto?
“Si hai detto bene” – conferma ancora Spinetti – questa è la naturale evoluzione del duo. Fermo restando che, quello che ci ha sempre interessato, è scrivere belle canzoni. La firma (dei brani) invece, ci è sempre interessata poco.”
Nel frullatore sonico dei Musica Nuda, brani (spesso!) celebri vengono tritati secondo la loro personalissima estetica, per esser spogliati di ogni orpello. Resta solo la voce di Petra ad accompagnare il contrabbasso di Ferruccio. Mica semplice trovare l’equilibrio.
“Qui ogni canzone fa storia a sé. A volte è, come si suol dire, “buona la prima” come nel caso della title track. Altre volte no. Inoltre il fatto che la maggior parte dei brani di questo disco siano inediti ha cambiato il processo artistico. Finchè fai delle cover di brani famosi, come Come together, la gente le riconosce anche se le suoni con l’ukulele. Adesso le cose sono diverse.”
Chiaro, ed è triste dirlo, che un progetto così interessante sia stato notato (ma avrei voluto scrivere “capito”) prima all’estero che non in madre patria. Galeotta fu la Francia, in questo caso.
“In Francia andiamo molto bene – conclude Spinetti – la nostra lingua piace, la vogliono sentire. C’era stata anche una mezza idea di fare qualcosa in francese, ma abbiamo preferito così. E’ un po’ come quando tu vai a sentirti un concerto di Caetano Veloso: tu vuoi sentirlo cantare in portoghese non in italiano, giusto? Lavorare su Blue Note (storica etichetta jazz che, dal 2008, pubblica i dischi dei Musica Nuda) è un onore ed una responsabilità, considerando il loro catalogo. E’ anche vero che , da un po’ di tempo a questa parte, la Blue Note non è più un’etichetta strettamente jazz, dato che pubblica anche artisti più trasversali, come Norah Jones ad esempio. L’importante è l’aver giusto il tempo di un rapido passamano ed ecco che dal telefono esce la voce di Petra. Si parla del video di “Rimando” il primo singolo estratto da “Complici” e di differenze sul come si lavora in Italia piùttosto che in Francia. E di professionalità, of course.
“Il video di “Rimando”, il primo in assoluto per noi, è stato girato da Luca Quaia, in parte in India, in parte a Malta, in parte a Lecce, al teatro Politeama. L’idea è quella di mostrare i due caratteri, diversi ma complementari, che compongono Musica Nuda. Un po’ più estroversa io e un po’ più “casalingo” Ferruccio, anche se a lui certo non mancano i tocchi di follia. Abbiamo scelto questo pezzo perchè era, più o meno, il brano più radiofonico del disco.”
Dietro a questo pezzo c’è lo zampino di Max Casacci dei Subosnica, che è anche autore del brano. Eppure i due mondi sembrano così lontani..
“Si è vero, ma non è detto che non si possa collaborare in futuro. Anzi, lo faremo sicuramente, ma è presto per parlarne.”
E sulle differenze tra Italia ed estero?
“Le differenze ci sono, magari nell’accoglienza degli artisti, per esempio. Qui in Italia siamo molto più “calorosi” mentre all’estero le cose vanno in maniera diversa. Non sto dicendo che siano freddi, anzi, magari però se arrivi intorno alle una, per dire, non pensano che tu possa aver fame. Sul versante tecnico però sono avanti, si suona sempre meglio all’estero. Vedo Ferruccio, e soprattutto il suo fonico, dover litigare spesso con l’amplificatore, l’unico tra l’altro, che gli serve.”
Chiudiamo, chiaramente, col brano “Professionalità” che è molto di più di una piccola sarcastica critica. E’ una piccola perla che parla di un grande problema. Come il fatto che i Musica Nuda, come altri prima di loro, per poter essere considerati in Italia, abbiamo prima dovuto sfondare all’estero.
“Si non è che mi stessi lamentando dei giornalisti. E’ un discorso più ampio, che si riferisce ad esempio ai media, a gruppi che hanno seguito, che hanno un pubblico e non si vedono mai in tv mentre invece altri artisti sono in video dalla mattina alla sera ma i loro concerti sono vuoti e, così, rimane solo il personaggio. Non c’è la giusta proporzione tra tv e realtà. Dovremmo capire che la Cultura serve per far crescere un paese, anche dal punto di vista economico. Serve a formare ascoltatori, ad incentivare gli acquisti, a creare categorie di lavoratori indispensabili.”
Speriamo che Tremonti sia in ascolto.
Il concerto dei Musica Nuda è previsto per il 14 luglio ai Giardini Pubblici di Chianciano all’interno della Festa della Musica. Ingresso gratuito.
Evento consigliato.